Altro

Aldo Peronaci: “Crescere ritagliandosi grandi spazi!”

20 Feb , 2020  

Abbiamo sentito Aldo Peronaci, il Presidente del Comitato FIBS Regione Toscana, un grumo di passione, al servizio del baseball e con il Grosseto nel cuore.

Intanto, una domanda di rito, per soddisfare più che altro la mia curiosità. Come si è avvicinato al baseball?

“Ho cominciato ad appassionarmi da adolescente, il tifo per la squadra della mia città, il Bbc Grosseto, mi ha fatto innamorare del baseball. La passione era tanta che andare allo stadio non mi bastava più, ovunque c’era una partita mi fermavo a guardare. All’epoca a Grosseto c’erano interi gironi di baseball giovanile, erano i campi ad essere insufficienti, rispetto alle squadre. Decisi di entrare nel vivo di ogni partita, mi iscrissi al corso aspiranti arbitri. Iniziò un percorso durato sedici anni, pieno di soddisfazioni e con qualche rammarico solo alla fine della carriera, dopo la quale mi dedicai alla dirigenza. Presidente del Comitato Provinciale FIBS, poi consigliere del Comitato Regionale , e da più di dieci anni, Presidente del C.R. Toscana.”

Quali sono o sono state le persone che più l’hanno stimolata, che più le hanno fatto amare questo sport?

“Da ragazzo i miei  idoli, sia della squadra del cuore, sia delle “rivali”, erano tanti, praticamente ne ho avuti di ogni maglia. Parlo di campioni assoluti, sul campo e nella vita, farei un torto nominandone solo alcuni. Nella carriera arbitrale, voglio soprattutto ricordare due grandi, Bruno Cazzador e Roberto Marchi. Tra i dirigenti voglio citare l’indimenticato Armando Falconi, Presidente del Bbc Grosseto dei primi due scudetti, cui mi univa un’amicizia profonda.”

Cosa significa essere Presidente del Comitato Regionale FIBS della Toscana?

“E’ innanzitutto un compito che mi onora, sentendo l’importanza dell’impegno di rappresentare il movimento della Toscana, una Regione tanto vasta quanto variegata sotto il profilo della struttura delle società, della loro attività, degli impianti, ma devo dire che evidentemente l’impegno personale è stato apprezzato, se è vero che sono stato eletto tre volte, per un totale di più di un decennio di presidenza del C.R. (il primo mandato fu di due anni, essendo stato eletto a seguito delle dimissioni di Gianni Pinto, grande esempio di Presidente Regionale)  e i sacrifici che la carica richiede sono ampiamente ripagati. La vitalità del movimento toscano è simbolicamente evocata dalla crescita costante del Softball, tanto che nel giro di pochi anni la partecipazione  della Toscana al Torneo delle Regioni è cresciuta sino a permettere di schierare una selezione in ogni categoria di Baseball e Softball, grazie al lavoro e all’impegno di tutti i collaboratori. In Lombardia, a giugno, la Toscana presenterà ben 6 squadre, cosa che mi rende particolarmente orgoglioso.”

L’Accademia lavora intensamente e con ottimi risultati. Quali sono i migliori progressi e le note a merito?

“Nel momento in cui abbiamo presentato al Consiglio Federale la richiesta di istituzione dell’Accademia Toscana eravamo consapevoli di quale e quanta competenza, con le correlate aspettative, potessimo mettere in campo al servizio di questo progetto. Ormai quasi al termine di questo secondo anno accademico, mi sento di dire che l’evidenza dei progressi tra gli accademisti farà sì che il loro esempio possa essere stimolo per tutto il movimento della Toscana. E in questo percorso un ringraziamento particolare, oltre a chi col proprio lavoro ha consentito tutto questo, va ai giovani atleti e alle loro famiglie,  alle società e ai loro tecnici , per aver compreso e condiviso l’importanza del progetto.”

La filosofia di Marco Mazzieri, direttore tecnico dell’Accademia, è impostata nel diktat: “Baseball come filosofia di vita”. È d’accordo con questa poetica definizione? Cosa aggiungerebbe a proposito di Mazzieri …

“Direi senza ombra di dubbio che Marco è il nostro fuoriclasse, una garanzia assoluta. Non spetta certo a me ricordare quello che ha dato al nostro Baseball, e non solo. La caratura internazionale che ha meritatamente assunto rappresenta a mio avviso la naturale conseguenza di un approccio mentale che ne ha sempre caratterizzato l’attività, il suo punto di forza, il rigore nell’applicazione quotidiana ad ogni livello. E vedere come riesca ogni volta ad ottenere il massimo dai giocatori e dai collaboratori che ha a disposizione, è un piccolo miracolo sportivo che ogni volta riesce ad incantarmi. Mi auguro che voglia proseguire a lungo questo rapporto.”

Quest’anno è l’anno dell’entrata in vigore di nuove norme federali che riguardano tutte le Accademie. Ce ne vuole parlare, soprattutto per i punti di maggiore importanza?

“Il progetto Accademie Regionali, per come è stato recepito in Accademia Toscana, prevede che il percorso di crescita degli atleti sia finalizzato all’individuazione e alla selezione dei migliori prospetti da individuare nella categoria Under 15 per renderli idonei e preparati alle competenze e al lavoro richiesto per la composizione dell’Accademia Nazionale. Attualmente le Accademie Regionali in attività sono cinque (Piemonte, Veneto, Marche, Sicilia, oltre alla Toscana). Tutto questo in attesa e nell’auspicio che in un prossimo futuro il numero delle Accademie Regionali possa crescere.”

Che tipo di futuro prospetta per un torneo, ancora in germe, tra le Accademie?

“Intanto voglio ringraziare il Consiglio Federale, e in particolar modo il Vice Presidente Fabrizio De Robbio e il Consigliere Federale Alessandro Cappuccini per aver contribuito in maniera determinante all’organizzazione del primo Torneo delle Accademie Regionali, o Spring Training delle Accademie Regionali che dir si voglia, che sta per aver luogo, e che avremo la soddisfazione di ospitare. Il progetto, fortemente voluto dal Presidente Federale Andrea Marcon, prevede la partecipazione di atleti e tecnici dell’Accademia Nazionale e vedrà come luoghi di svolgimento il “Simone Piani” di Castiglione della Pescaia, sede dell’Accademia Toscana, e il “Simone Scarpelli” di Grosseto, il cui utilizzo è stato gentilmente concesso dal Bsc Grosseto 1952, che ringrazio. Menzione speciale per Michela Passarella, Direttore dell’Accademia Piemonte per il suo insostituibile, meticoloso lavoro di organizzazione. È indubbio che questo modello organizzativo possa essere un buon banco di prova per una futura stabilizzazione dell’evento, sia come calendarizzazione che come format.”

Ci dica quali sono secondo lei le tre più grandi urgenze della FIBS? O se preferisce, il suo più grande augurio al baseball italiano, diviso in tre speranze a breve termine …

“Posso riassumere ciò che a mio avviso è indispensabile in un’unica considerazione: il nostro movimento non può permettersi divisioni e lacerazioni, specie in un momento delicato come questo che stiamo vivendo. Con una governance dello Sport italiano tutto in cerca di consolidamento, e in alcuni casi, di legittimazione, l’iniziativa che può (e secondo la mia opinione, deve) assumere un movimento come il nostro è quello di creare le condizioni per crescere ritagliandosi grandi spazi. Proprio per questo occorre costruire il futuro, partendo da subito, da ciò che di buono sappiamo fare, e penso che di esempi ce ne siano tanti. Dal punto di vista strettamente sportivo, l’esempio virtuoso che mi sento di citare è la strepitosa crescita del Softball, che ha saputo stringere tutto un movimento attorno alle imprese delle straordinarie Azzurre di Enrico Obletter.”

Cosa ne pensa del Bar del Baseball?

“Un gruppo di appassionati che riescono a sommare l’entusiasmo del neofita (del mezzo) con l’autentica incoscienza del tifoso: una miscela esplosiva di cui oggi, secondo me, non si può fare a meno. E proprio come accade a ogni tifoso che si rispetti, non ama le mezze misure. Ama o detesta. E non lo manda a dire, questo è il bello, anche quando non si è esattamente d’accordo col pensiero che viene esternato.”

Il Bar del Baseball ringrazia il Pres. Peronaci per le belle parole e augura il meglio al baseball toscano

(Ignazio Gori)