di Serenella Mele
Alghero, una delle perle turistiche della Sardegna, ma anche terra dove il baseball ed il softball fanno parlare di se da tanti anni. Il baseball giovanile è targato “ASD Tigri baseball Alghero”, fondata nel 1995. Parliamo col presidente e tecnico, Salvatore Cherchi:
“Siamo impegnati nelle categorie esordienti, giocano col tecnico che lancia, in modo che i ragazzi si concentrino sulla battuta e non ci siano valanghe di basi su ball: i bambini tornano a casa felici delle loro partite, dei punti realizzati perché sono riusciti a battere la palla; il mini baseball (6-9 anni); quindi U12 e U15 (tutte categorie miste, ragazzi e ragazze), che partecipano ai campionati regionali; mentre per i più piccoli organizziamo tornei ed incontri amichevoli con le altre formazioni di pari età in Sardegna. Abbiamo un’importante attività nelle scuole, dove tutti i giorni 4 nostri tecnici (Yovany D’Amico, Leonardo D’Amico, Carlos Suarez, Nunzio Floris) insegnano il baseball ai piccoli alunni delle scuole primarie di Alghero: circa 1400 i bambini coinvolti, a settimane alterne, per consentire anche ad altre discipline sportive di poter svolgere le loro attività”.
Le Tigri hanno, tra le varie categorie, circa 70 tesserati. Nel 2018 gli U12 hanno partecipato alle finali nazionali svoltesi ad Anzio e Livorno (giungendo fino agli ottavi di finale), lo scorso anno un secondo posto al “Torneo Internazionale giovanile Memorial Federico Zuttion” presso Castions delle Mura (UD), primo posto con George Green (di padre inglese e mamma sarda) nel roster della nazionale italiana U12 all’Europeo: questi i risultati più importanti. Una scelta ben precisa, quella di dedicarsi al baseball giovanile, per poi farli decollare nel grande baseball di altre società:
“Abbiamo fatto questa scelta circa sei anni fa –ricorda Salvatore Cherchi – molti dei ragazzi che hanno iniziato con noi, adesso giocano con la Catalana per il “Progetto Alghero anno zero”, da quattro anni abbiamo unito le forze per valorizzare i ragazzi che dimostrano un valore tecnico importante. Noi con le “Tigri” ci occupiamo del settore giovanile, mentre la Catalana gioca il campionato di serie B tra l’altro con ottimi risultati: quest’anno un bel quarto posto. Il problema maggiore per noi è quello di far portare i ragazzi al campo per allenamenti e partite, non sempre si ha la collaborazione delle famiglie: i bambini sono entusiasti, sempre, per molti genitori è più pratico parcheggiarli in una palestra mentre vanno magari al supermercato. Stiamo cercando di coinvolgere anche le famiglie, facendo capire loro che il divertimento dei bambini vale bene qualche piccolo sacrificio logistico. Per premiare e motivare i ragazzi cerchiamo anche di partecipare a tornei fuori dalla Sardegna, abbinando vacanze a Mirabilandia o Gardaland al baseball: ma prima dobbiamo vincere nella nostra regione!”.
Giusto ricordare che Federica Zicconi (guanto d’oro con la Nuoro Softball in A1), e Carlotta Gnani (in A1 fin da giovanissima col Nuoro), sono di Alghero, che ha quindi visto nascere degli ottimi elementi anche nel softball.
“Inoltre ci stiamo attivando per organizzare partite di baseball per ciechi, ci teniamo molto a portare avanti anche questo progetto”, dichiara il presidente delle Tigri Alghero.
Nei due campi di Alghero, Tigri e Catalana uniscono le forze e lavorano su diverse categorie, per far crescere il baseball ed insegnare ai ragazzi delle varie età a stare in campo nel miglior modo possibile, ma prima di tutto ad amare questo sport.
Restiamo volentieri ad Alghero, dove Salvatore Meloni, presidente della “Catalana Baseball Softball” ci racconta con entusiasmo quanto si sta facendo da quando ha assunto l’incarico di presidente della Catalana:
“Come Catalana esistiamo dal 1974 – racconta il presidente – da qualche anno abbiamo voluto unire la nostra esperienza a quella delle Tigri Baseball, un’unica linea tracciata da due penne, per usare una metafora. L’idea è stata quella di voler far crescere il baseball ed il softball ad Alghero, curandole meglio in tutte le fasce di età e finalizzando tutto il lavoro ad un apprezzabile risultato agonistico. Abbiamo svolto un discreto lavoro con gli juniores fino ad arrivare alle finali nazionali della serie B. L’integrazione ha come finalità ultima quella di non sdoppiare le attività: ci siamo confrontati sui rispettivi punti di forza. Dietro ognuna delle nostre squadre c’è lo sforzo di entrambi, c’è un confronto continuo, costruttivo, con l’obiettivo comune di fare risultati che partano da Alghero”
ribadisce il presidente Meloni.
“Abbiamo la fortuna di aver cresciuto negli anni un gruppo di ragazzi formati sportivamente ad Alghero, parlo sempre di “formazioni a più mani”, passati dalle giovanili nelle Tigri alle categorie superiori in Catalana: nella formazione più grande abbiamo quattro U23 algheresi che possiamo considerare lo zoccolo duro della squadra, più tre ragazzi di Iglesias in prestito dallo scorso anno, due di Olmedo, oltre alla fortuna di aver potuto accogliere tre ragazzi venezuelani”.
I nomi sono ben conosciuti in Italia, avendo preso parte nelle ultime stagioni ai campionati di IBL (ora Serie A1) e IBL2 (ora Serie A2) con squadre come Nettuno, Parma, Rimini, San Marino e Bollate. Parliamo di Henry Brito e dei fratelli Leonardo e Yovany D’Amico. Brito, sarà giocatore ma anche tecnico. Giunge ad Alghero dopo sei anni con il Bollate, dove si è distinto soprattutto in battuta, classificandosi tra i migliori del campionato di A2; ha anche fatto parte dello staff dei Philadelphia Phillies (USA) con i quali ha giocato per cinque stagioni.
Leonardo D’Amico ha disputato l’ultimo campionato italiano cinque anni fa vestendo la maglia del San Marino, ma il suo percorso è iniziato nel 2005 con gli Warriors Paternò. Durante questo periodo di nove anni ha giocato a Rimini, Grosseto, ancora Paternò e Parma, vincendo il campionato con Rimini nel 2006 e con San Marino nel 2014. Anche Leonardo ha un passato nelle Minors americane, gli Anaheim Angels, dove è rimasto per quattro anni.
Yovany D’Amico, fratello di Leonardo, è noto anche per le numerose convocazioni nella nazionale azzurra, avendo la doppia nazionalità. Negli Stati Uniti, sei stagioni con i Kansas City Royals, arrivando sino al Doppio A, con un invito allo spring training MLB. Nell’esperienza americana ha partecipato all’All Star Game in Singolo A, ha vinto il campionato di Rookie League nel 2003, mentre nel 2004 è stato nominato “Pitcher of the year”. In Venezuela ha giocato con i Leones de Caracas e i Cardenales de Lara per poi arrivare nove anni fa in Italia e giocare a Grosseto, Nettuno, San Marino, Foggia e Novara l’anno scorso. Nel 2013 ha partecipato con l’Italia al World Baseball Classic, la massima competizione mondiale in cui, nelle Nazionali, giocano le stelle della MLB. Sempre con la Nazionale ha vinto gli Europei nel 2011 e 2013.
«Possiamo definirli tre pezzi da novanta – dichiara con orgoglio il Presidente della Catalana – hanno dato fin’ora un importante contributo alla squadra. Ma oltre loro, mi piace ricordare che abbiamo piazzato quattro nostri giovani nelle squadre nazionali azzurre: Pietro Paolo Cadoni (primo giocatore di scuola sarda a giocare nell’allora IBL, campione d’Italia con la Fortitudo; ex Godo, clinic in Florida, baseball Classic, ex Novara. Un giocatore davvero eccellente –ricorda Meloni – noi facevamo la serie C quindi lo abbiamo dovuto lasciare libero per poter giocare in un livello adeguato alle sue capacità), Nicola Zidda, George Green (campione europeo U12), Michele Piras.”
Giada Zidda, appena 16 anni, lanciatrice, altro “prodotto eccellente” della Catalana Softball, dobbiamo ricordare che si sta comportando molto bene nelle giovanili della Nuoro Softball, con diverse apparizioni anche in ISL e poi A1. Tra l’altro si divide con buoni risultati tra basket e softball.
La Catalana ha poco meno di cento tesserati:
“Insieme alle Tigri siamo determinati ad allargare la base dei praticanti, anche con attività extra agonistiche: attività amatoriali con tornei di slow pitch; migliorare il livello tecnico di gioco, insieme alle Tigri; abbiamo inoltre un accordo col Nuoro da due anni, mettendo loro a disposizione alcuni buoni elementi (Gioia Bolognesi, Marianna Mastino e Giada Zidda).”
Alghero con una tradizione giovanile degna di nota e rispetto, ha le capacità organizzative e formative, per fare un ottimo lavoro e diventare un centro di eccellenza per il grande baseball, ma anche per il softball. Il confronto aiuta a crescere, l’unione fa la forza. C’è da convincersi sempre di più che l’obiettivo comune deve diventare più praticanti, migliorare il livello agonistico, far parlare i risultati.
Alghero non è solo una perla turistica, bella tutto l’anno, ma ha una tradizione di baseball che deve essere tenuta in considerazione, perché il lavoro di Tigri e Catalana ha dei “lampi” di talento che possono tornare davvero utili (insieme a quelli del Cagliari baseball) anche in previsione di Tokyo 2020. Negli ultimi giorni del 2018, aspettando il magnifico capodanno di Alghero, è stato allestito “Jingle Baseball”, un tunnel gonfiabile di battuta nel cuore della città, per far divertire i più piccoli e tentare i più grandi. Alghero non dorme mai.