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CAGLIARI NELLA TOP 8: UN IRRESISTIBILE MIX FUEGO

29 Giu , 2021  

di Serenella Mele

La settimana passata non ha risposto alla mia domanda “cosa metterete in campo dopo il Brescia”, comprensibilmente scaramantico. E concentrato su un risultato che il cuore vedeva materializzarsi, ma per renderlo reale si doveva giustamente passare per il gioco sul campo.

Il Cagliari Baseball raggiunge un risultato storico nella stagione del suo debutto in A1, dovendosi difendere anche da chi -speriamo in buona fede – ne mette in dubbio il rappresentare la città. Walter Angioi, anima e animatore, guida tecnica del risultato, è giustamente raggiante ma misurato: ci sono da preparare le prossime sfide, quindi pochi festeggiamenti e subito in campo a lavorare. MA QUALE CAMPO, se non ne hanno?? Tornerò sull’argomento, dolente ed attuale, ma quanto successo in campo col Brescia merita un’analisi attenta.

Pochi numeri, lascio ai più tecnici tale incombenza: in gara uno il Cagliari schiera sul monte Livan Delgado, mentre il Brescia gli oppone Luca Virgadaula e poi Coletti. Il lanciatore del Cagliari ha onorato la sua presenza con 12 SO, contro i 10 dei suoi avversari. Al termine della prima partita, il risultato ha premiato il Cagliari per 6-5: partita vinta dai ragazzi guidati da Walter Angioi con la stessa intensità tra cuore, testa e muscoli.

In gara due, sul monte salgono gli stranieri: Hector Ponce per il Cagliari, Fandino per il Brescia. La macchina lancia palle nata sotto il sole di Cuba, segnerà 20 SO contro gli appena 3 del suo avversario. Risultato 7-1 a favore del Cagliari, e delirio autorizzato nello staff cagliaritano.

Il tempo di tornare in aeroporto per imbarcarsi sul volo verso Cagliari, ormai consuetudine del post gara due, quasi nemmeno il tempo di prendere fiato. Ascolto le parole di Walter Angioi solo dopo un meritato riposo. È felice, solo apparentemente rilassato, deve correre al Poetto (la bella spiaggia di Cagliari, dove insieme a Livan Delgado e Josè Cuesta, insegnerà baseball a 150 bambini).

Ci credevi nel risultato raggiunto e ci ha creduto la squadra. Il sogno continua?

“E’ stato un incastro di fattori. Si è lavorato molto insieme alla società sull’unire il gruppo italiano e quello cubano, oltre agli altri ragazzi che già avevano giocato insieme in passato. Le mie prime parole sono state “chiediamoci cosa può fare l’uno per l’altro, non mai cosa può fare l’altro per me”. Così ho iniziato la stagione -racconta manager Angioi – un gruppo in cerchio, tutte le cose positive te le ritrovi. Sono felice che mi abbiano ascoltato, tutto è stato messo sul campo e nei risultati”.

Il gioco si fa ancora più duro. Il Cagliari chi/cosa diventa adesso?

“Esatto, il gioco si fa sempre più duro. Dobbiamo incontrare squadre con roster completi in ogni reparto, line up lunghi, noi restiamo gli stessi: non faremo integrazioni di nuovi atleti, l’unico ingresso che potrebbe esserci di ritorno da un’esperienza di lavoro all’estero è Andrea Frau; forse anche Michele Ebau”.

Top 8 raggiunta. Quel rinnovato Livan Delgado: una rinascita, una conferma, cos’altro?

“Abbiamo raggiunto l’obbiettivo della permanenza in serie A. Prossimo obbiettivo: portare via almeno una partita a tutte le squadre che incontriamo. Livan Delgado sicuramente una conferma, è un buon lanciatore, veniva da un periodo di poca forma soprattutto mentale. In settimana sia il pitching coach Cuesta sia io ci abbiamo parlato tanto, idem i suoi compagni di squadra. Ci siamo stretti intorno a lui e sono felicissimo perché ha fatto una super prestazione sul campo”.

Gli avversari vi affronteranno con maggiore attenzione, secondo te?

“Siamo realisti, non sogniamo. Vogliamo giocare un buon baseball, cercare di prendere tutto quello che il campo ci regala, vincere almeno una partita contro ogni squadra. Certo, gli avversari saranno curiosi nei nostri confronti, non penso saranno preoccupati né Parma né Bologna, nemmeno il Collecchio. Sicuramente curiosi di vedere di che pasta siamo fatti: cercheremo di dare il nostro meglio, questo è sicuro”.

Non è stata una passeggiata contro il Brescia, soprattutto gara uno. Cos’avevate in più rispetto ai vostri avversari?

“Anche i nostri avversari ci credevano, volevano rompere l’inerzia, prendersi il risultato. Abbiamo messo in campo un gioco migliore, ci è uscito tutto bene, abbiamo messo tanta determinazione, il cuore. La nostra squadra è buon mix tra sardi e cubani, diventa tutto molto fuego”.

Giocherete la poule scudetto ancora in trasferta perché non avete il campo illuminato…non lo avete proprio il campo…

“Il regolamento prevede campo illuminato, in Sardegna per il baseball non ne abbiamo. Speriamo si provveda a rimediare in futuro, chissà”.

Ha altri pensieri Walter Angioi, suo compito è quello di preparare ancora una volta la migliore formazione da schierare in campo. Adesso c’è un risultato storico da onorare, il Cagliari nella sua prima stagione in A1 si è guadagnato con merito di stare tra le otto grandi del baseball italiano.

Il presidente Aldo Pisano è in egual misura soddisfatto e prudente: “Bravi e fortunati -mi racconta – sono molto soddisfatto, contento per i ragazzi che acquisiscono esperienza a livelli che non speravamo di raggiungere. Comunque stiamo con i piedi per terra e diciamo che la salvezza, traguardo che ci eravamo prefissati, è raggiunta. Le fasi successive alla salvezza non sono così facili come potrebbero sembrare. Le squadre hanno avuto la possibilità di rinforzarsi. Abbiamo anche l’handicap di essere senza un campo “nostro” -ricorda con amarezza il presidente Pisano – situazione pessima. Il campo di allenamento è il solito piccolo spazio, in attesa della conferma di edificabilità oramai approvata. Comunque ci possiamo giocare solo col softball e i settori giovanili. La serie A1 si allena un po’ con la difesa e in gabbia per la battuta”.

Il Cagliari Baseball merita che ci leviamo il cappello. Auspicando che chi ha il potere di decidere, trovare una soluzione, possa rendersi degno di appartenere alla stessa terra dove giocano questi ragazzi.