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Celli: “In finale le più forti, sarà decisivo il monte. Filtro ogni voce sulla tripla corona”

9 Set , 2020  

di Emanuele Tinari

Un antipasto della finale. Questo sarà il trittico tra San Marino e Bologna che inizia questa sera a Serravalle. In lizza il primo posto nella regular season per il vantaggio del fattore campo.

“Sarà un’anterpima a tutti gli effetti. A noi basta vincere la serie per avere il vantaggio del campo, mentre in caso di vittoria di Bologna per 2-1 aspettiamo delucidazioni dalla Fibs. Loro sono stati tutto l’anno la squadra più vicina a noi. Come media battuta ci siamo equivalsi per tutto il campionato mentre sul monte abbiamo dimostrato qualcosa in più e questa potrebbe essere la chiave per la serie scudetto”.

Un San Marino partito con i favori del pronostico che si è notevolmente rinforzato durante tutta la stagione.

“Adesso sul monte è arrivato Hernandez, mentre in battuta ci eravamo rafforzati con Angulo e Caseres. Siamo andati benissimo tutto l’anno rimanendo sempre costanti. Anche statistiche alla mano abbiamo tenuto un livello alto, l’importante sarà continuare così nella fase decisiva”.

Se il San Marino è stato costante nel box lo si deve anche, se non soprattutto, a Federico Celli, per distacco l’MVP della A1 2020. I suoi numeri finora sono devastanti. Nettamente avanti negl RBI (36 per lui contro i 27 di Dobboletta secondo) e HR (doppia cifra a 10, seconda a 5 Astorri), la lotta per la Tripla Corona verterà sulla media battuta dove con .464 è in vantaggio sul bolognese Diddier ed il compagno di squadra Caseres, entrambi oltre .400. Celli inoltre è primo anche in valide, punti segnati, arrivi in base, media bombardieri,

“Durante il lockdown mi sono allenato duramente per mantenere il lavoro fisico fatto in inverno. Inoltre avevo del materiale a disposizione a casa anche per allenare lo swing. Alla ripresa degli allenamenti ho ritrovato subito quel giro di mazza che non mi ha mai abbandonato per tutto il campionato. Ogni tanto capitano momenti di slump, invece sono sempre stato solido durante l’anno. Non mi aspettavo una stagione così, ma mi è riuscito sempre tutto bene, mi sono sempre sentito a mio agio e dovrò continuare così. Sicuramente una stagione speciale lo so, per questo sto cercando di filtrare tutte le voci sulla possibilità di vincere la Tripla Corona. Non ci ho mai pensato finora ed è andato tutto bene, perchè rovinarmi ora con il pensiero, se arriva me lo sarò guadagnato e sarà un surplus, altrimenti andrà bene così, io continuerò a giocare per la squadra con tranquillità senza assilli”.

Alla fine della regular season Celli traccia un bilancio su questa stagione anomala e su quello che dovrà essere il futuro del nostro baseball.

“Ovviamente inizialmente i 7 inning in linea generale sono stati criticati, ma dentro di me hanno fatto scattare quella scintilla. Un discorso di mentalità, di non poter buttare neanche un turno di battuta. Prima ne avevo almeno 4, adesso stando nella parte alta del lineup potevano essere anche 3. Con la partita corta non c’è il tempo di studiare il partente il primo turno perchè tante volte nel terzo o quarto inning c’era un rilievo ed il turno dopo ancora un altro, è stato un continuo adattamento. Ritengo ottima la scelta delle tre partite. Sette o nove inning bisogna ritenerle il minimo di gare da disputare durante la settimana. Si gioca 3 giorni a settimana, non ci sono mai più di 2 giorni di allenamento consecutivi non come prima che la partita arrivava dopo 4-5 giorni di allenamento intenso. Più partite significa più turni, più inning per i lanciatori, più possibilità di tirare fuori i giovani. Sono uno di quelli che il giovedì mattina è a lavoro, ogni tanto “maledice” la gara del mercoledì, capisco i problemi di lavoro soprattutto quando si parla di spostamenti più lunghi però la base di partenza deve essere questa. Poi una formula con 4 squadre come in Nicaragua che giocano quasi tutti i giorni è interessante, come un allargamento con l’attuale A2, dove Nettuno a parte, ci sono altre squadre attrezzate per la massima serie, ma dobbiamo giocare molte più partite”.

In chiusura un occhio anche alla nazionale dopo un 2019 davvero negativo.

“Non siamo riusciti a qualificarci per Tokyo ed è stato brutto. Nel 2020 non ci saranno competizioni ufficiali, penso faremo qualche raduno a fine campionato, non ho certezza dei programmi futuri ma avere un manager come Mike Piazza con un curriculum da paura può dare visibilità al nostro baseball anche negli Usa, magari aprendo un ponte, creando degli agganci e delle prospettive anche in ottica World Baseball Classic”.