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Cordemans è la solita certezza, Perakslis assolutamente divino. Stasera al “Gianni Falchi” finalissima tra Amsterdam e Bologna

8 Giu , 2019  

di Emanuele Tinari

Ci siamo! Il giorno della finale è arrivato e sarà il remake della prima giornata di questa European Champions Cup 2019 quando Amsterdam e Bologna si sfidarono in una sfida strettissima vinta 2-1 dagli olandesi. Ci saranno, salvo sorprese dell’ultimo minuto, anche gli stessi partenti per entrambe le squadre. Raul Rivero, “l’Omone” per i padroni di casa e Kevin Heijstek per la formazione di Finnegan.

Le due finaliste sono arrivate all’appuntamento decisivo vincendo due partite dal leit motiv quasi identico. In ordine cronologico partiamo dalla gara del pomeriggio tra Parma e Amsterdam, Cordemans contro Oberto. Nel primo attacco i parmensi sono partiti forti, due valide consecutive sul fenomeno orange, un punto segnato, con il rammarico di aver avuto due corridori in posizione punto con un out ma non essere riuscito a spingerli a casa con Zileri e Sambucci rimasti al piatto. L’inizio di Oberto è stato diverso per i primi due uomini eliminati velocemente con due rimbalzanti, ma Richardson su situazione di conto pieno ha sparato un missile al centro per il pareggio. Lì l’esperto partente italo venezuelano del Parma si è sciolto come neve al sole concedendo 5 valide ed un base ai successivi 6 uomini per il 5-1 con cui si è chiusa la ripresa. In apertura di secondo Vinales con un gran triplo provava a suonare la carica, ma Cordemans era bravo a limitare i danni concedendo solamente la volata a Scalera per il 5-2. La crisi di Oberto si acuiva nel terzo inning con altri due punti subiti ed a quel punto Poma era costretto a chiamare Habeck che al suo primo battitore affrontato chiudeva l’inning con un doppio gioco.

Da lì in avant la partita regala poche emozioni. Cordemans passato l’inizio incerto iniziava ad essere il lanciatore intoccabile che tutti conoscevamo e dall’altra parte anche il rilievo franco-canadese concedeva davvero le briciole ai battitori avversari. Un errore di Mirabal permetteva il punto dell’8-2, i punti al settimo e nono del Parma rendevano solamente meno amaro il finale. Rammarico per Zileri e compagni, forse la coperta un po’ troppo corta sul monte e la scelta di Ozanich nella seconda gara da dentro e fuori contro Rouen hanno scombussolato la rotazione immaginata da Poma.

Nella gara della sera in un “Gianni Falchi” carico e con un’ottima cornice di pubblico (1800 spettatori) si è consumato lo Stephen Perakslis show.

Il partente acquistato dalla dirigenza fortitudina proprio per questa competizione ha incantanto sul mound annichilendo il forte attacco dei campioni in carica del Neptunus Rotterdam. Prestazione mostruosa la sua con 8 riprese complete in cui ha subito solo 2 valide e concesso una sola base, a fronte di 7 strikeout e un punto subito non di sua competenza. C’è voluta una difesa del Bologna stranamente non all’altezza della situazione per complicargli la vita, ma lo statunitense non ha tremato facendo battere quasi sempre in diamante i propri avversari. Sono stati solo 3 gli out al volo di cui uno interno, quindi una grandissima capacità di far battere in diamante gli avversari che non ha mai messo in discussione la partita.

A facilitare il compito a Perakslis ci si è messo un attacco davvero travolgente che ha distrutto l’espertissimo Diegomar Markwell costringendolo alla resa dopo 2.1 riprese e 6 punti subiti. Il secondo e terzo inning hanno segnato il solco decisivo. Con un out singolo di Leonora, doppio di Vaglio e volata di Russo per l’1-0 Fortitudo. Con due out Grimaudo ha colpito una lunghissima volata che si è spenta oltre le recinzioni. Dubbio tra gli arbitri per una palla prima chiamata foul, ma poi dopo un conciliabolo sul monte si è deciso per dare la palla buona tra le proteste olandesi. Al terzo con due uomini in base il triplo di Marval ed il doppio di Leonora portavano il risultato sul 6-0 costringendo Jaansma a chiamare il suo miglior rilievo, Kelly. Con l’ex Rimini sul monte il lineup bolognese trovava pane per i suoi denti, un punto per parte al quinto non cambiava assolutemente le sorti della partita. Bologna allungava ancora all’ottavo con tre punti su  Harcksen, mentre il Neptunus per avere un attimo di gloria in attacco doveva aspettare il nono e l’uscita di scena di Perakslis sostituito da Gouvea per segnare altri due punti per il 10- 3 finale.

Appuntamento stasera allo stadio “Gianni Falchi” alle ore 20.30 per una finalissima che si prospetta molto più equilibrata rispetto alle due semifinali viste ieri. Bologna e Amsterdam hanno vinto l’ultimo titolo nel 2013 e 2016 contro il Rimini, in due drammatiche partite vinte a fil di lana. Il titolo in Italia manca proprio da quell’anno (nel 2014 vinse San Marino) mentre per l’Olanda oramai è festa dal 2015. Confidiamo nella Fortitudo un gruppo arrivato alla sua maturità per riportarci sul tetto d’Europa.