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“Dammi il cinque!” Il Baseball5 al traguardo olimpico

8 Gen , 2020  

di Ignazio Gori

Come il nostro collaboratore dal Messico Maurilio Diaz Lopez ci ha abbondantemente spiegato nella recente intervista rilasciata al Bar del Baseball ( https://www.ilbardelbaseball.com/il-baseball5-una…rilio-diaz-lopez/ ‎), il “Baseball5” ha aperto gli occhi sul mondo sportivo nel Novembre 2018, a L’Avana, dunque poco più di un anno fa ed è incredibile come in così poco tempo, grazie all’intuizione, al sostegno e alla acerrima fede della WBSC – Federazione Mondiale Baseball Softball – nella persona del Pres. Riccardo Fraccari, abbia potuto prendere lo slancio necessario per appassionare gli atleti di molti paesi, fino a lambire l’ambizione di un riconoscimento olimpico. Spesso i miracoli sportivi seguono un loro sentiero particolare, certamente tracciato dalla passione e dal lavoro costante di chi questi miracoli li coltiva, ma non bisogna neanche escludere quella dose di destino necessaria alla dovuta espansione, una dose di magia che posa ovviamente solide basi su una giusta intuizione agonistica, sulla qualità del progetto, sull’impegno individuale e di gruppo e su una azzeccata strategia di promozione. Il professore di ginnastica James Naismith non poteva certo sapere, in quel lontano e freddo inverno del 1892, a Springfield, Massachusetts, che quel suo gioco diversivo, abbozzato con due cestini per le pesche e in 13 semplici regole, sarebbe divenuto uno degli sport più diffusi del mondo (parliamo della pallacanestro ovviamente). Così come per Naismith, mi piace individuare in Riccardo Fraccari il promotore/pioniere di questa nuova disciplina, cugina minore del baseball (in allegato all’articolo il video che spiega il regolamento), ausiliare, per quanto riguarda l’ispirazione originaria, se non, in determinate condizioni, addirittura alternativa, dello sport del diamante. Il team del Bar del Baseball, come ampiamente accertabile, è sin dagli albori dell’iniziativa in prima linea per la propaganda di diffusione di questa nuova e frizzante disciplina, e questo non per vanità, vanto o smania informativa, ma per la convinzione – spero contagiosa – che ogni iniziativa legata al baseball e ai suoi derivati, possa essere utile alla promozione e alla diffusione capillare di questo sport.

Un esempio? Il continente meno avvezzo al baseball è senz’altro quello africano e se il “5” – come sta avvenendo ad esempio in Tunisia, Senegal e Sudafrica – dovesse trovare spazio, potrebbe magari rappresentare un canale preferenziale anche per altre iniziative legate al baseball. Ecco perché è con piacere che tutto lo staff del Bar del Baseball è lieto di apprendere la delibera del CIO, in data 8 Gennaio 2020, di marchiare il Baseball5 a sport olimpico: è la vittoria dell’impegno, di una speranza che potrebbe a breve termine concretizzarsi in una serie di successi internazionali a catena, scanditi da un calendario già interessante. Il riconoscimento olimpico avrà il suo seguito con l’esordio alle Olimpiadi Giovanili del 2022, a Dakar, in Senegal, guarda caso uno dei paesi più sensibili all’assimilazione della disciplina. Sarà questa dunque una occasione importante in vista delle Olimpiadi maggiori in programma nel 2024 a Parigi. Incrociamo le dita, e nel frattempo godiamoci, come annuncia il sito della Federazione Mondiale, il conto alla rovescia che ci divide alla prima edizione della World Cup WBSC Baseball5, programmata in Messico per la fine di questo 2020.

La geografia mondiale del “5” è ancora costipata, ma in netta espansione, i paesi infatti dove già si gioca regolarmente e in maniera più costante, sono il Messico – oserei dire il paese natio –, Cuba, Australia, Francia, Olanda, Lituania – sede eventuale, ancora da confermare, del primo Europeo di categoria – e come detto la Tunisia per l’Africa e per ultima la Papua Nuova Guinea per l’Oceania. E L’Italia? Come tutti gli affari legati al baseball, anche il Baseball5 nel nostro paese va a rilento. Non a caso poc’anzi ho specificato che il Bar, attraverso i contributi dei suoi vari collaboratori, ha seguito e sostenuto la propaganda del “5” a differenza di altri, ed era presente il 18 Maggio del 2018, a Roma, nel contesto degli Internazionali di Tennis, quando la disciplina novizia è stata presentata per la prima volta nel nostro paese. Come asserito da Ulisse Pizziconi, quella degli Internazionali è stata una vera occasione sprecata, vista la totale assenza di comunicazione dell’evento e soprattutto la grave assenza del presidente federale: una mancanza di rispetto non solo per un evento innovativo legato al mondo del baseball, e dunque suscettibile all’attenzione della federazione nazionale, ma soprattutto perché organizzato da un organo maggiore, quale appunto la WBSC. Tuttora infatti risulta nullo l’appoggio della FIBS alla propaganda di diffusione nazionale di questo sport, e la dimostrazione degli Internazionali, sotto lo sguardo di Pres. Riccardo Fraccari, si è dileguata purtroppo nel silenzio e nell’indifferenza. Spiace dirlo e ribadirlo, ma l’evoluzione concreta di un progetto valido per un torneo o tornei nazionali, a sostegno di una rappresentativa azzurra, necessita di un appoggio imminente. Importante sarebbe portare il nuovo “verbo” nelle scuole, come insegna l’esperienza che in Giappone ha avviato come istruttrice Ayako Rokkaku, quattro volte campione del mondo di baseball femminile con la maglia del Sol Levante: “Ho portato il Baseball5 in una scuola elementare in Giappone e ho avuto un grande risultato. Il Baseball5 offre un ottimo stimolo per insegnare ai ragazzi a stare insieme, a integrarsi. Credo anche che, da ex giocatrice, il Baseball5 offra un’ottima opportunità di allenamento”. Una giusta riflessione. Per quanto ci riguarda, ci affidiamo alla fiducia e all’impegno dimostrata del responsabile del settore, Angelo Vicini, Chairman della WBSC Baseball5 Commission, espletata alla nostra Cristina Pivirotto durante l’intervista del Gennaio 2019 (disponibile sul nostro canale YouTube: https://youtu.be/GxVjEQqAIOY) a margine del “X Meeting WBSC”. Ma oltre al signor Vicini, a Maurilio in Messico e Ayako in Giappone, servono altri validi alfieri! Intanto in vista dei primi Mondiali, in Asia si smuovono le cose, visto che la WBSC Baseball5 Commission ha invitato tutti i membri asiatici a partecipare alla prima Asian Cup, anche per le categoria U-15. Saranno infatti due le categorie: Open mixed team e U-15 mixed team; entrambi i tornei qualificheranno una squadra ciascuno per la fase finale dei mondiali. La prima qualificazione continentale per la World Cup si svolgerà dal 9 al 12 Aprile 2020, a Kuala Lumpur, in Malesia. Un’altra importante caratteristica di questa nuova disciplina inoltre è la duttilità, che permette a uomini e donne di competere insieme; ogni team infatti sarà composto da 4 uomini e 4 donne (oltre che da un allenatore e un team manager), ennesimo spunto per infrangere un’altra barriera sportiva.

Occhi puntati dunque per la prima fase finale del Mondiale, come già detto, in programma in Messico, a Dicembre, sia per le categoria Open sia U-15, entrambe miste. Ma qual è la filosofia di espansione del “5”? Molto semplice: indurre verso questa variante “quick” (veloce) e “easy” (semplice da praticare), i 65 milioni di praticanti che in 140 paesi del mondo già praticano baseball e softball.

Le mire sono rivolte in special modo ai paesi africani, all’India, al Brasile … luoghi che grazie al clima caldo favoriscono la pratica tutto l’anno. Sarebbe già un grande risultato se in un quinquennio si riuscisse ad arrivare ad un quarto di quella cifra. Le basi ci sono. L’efficacia del “5” sta infatti tutta nella sua semplicità: occorre una pallina, una superficie dura non troppo ampia e il gioco è fatto. Semplice come darsi il cinque con una mano!

(Fonte immagini: WORLD BASEBALL SOFTBALL CONFEDERATION)