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Daniel Coppola: un esperto venezuelano (con tanta esperienza in Italia) per il Bar del Baseball

13 Nov , 2018  

di Emanuele Tinari

Forse più di qualcuno lo conoscerà per il suo passato nel baseball italiano tra A2, dove ha girato diverse squadre, e A1 dove ha giocato nel 2001 col Parma. Stiamo parlando di Daniel Coppola che entrerà nello staff del nostro Bar per parlare di baseball venezuelano. Contribuirà con video, articoli e notizie per lui che ha anche lavorato con un radio venezuelana ed è un grande conoscitore di questo sport.

“Sono arrivato in Italia nel 1990. Ormai cira 30 anni fa avevo fatto una firma di compromesso, cioè l’obbligo di poter giocare in esclusiva solo con i New York Yankees e i Leones di Caracas, poi nel ’89 una lesione al braccio mi ha costretto a star fermo fino al 1996. In Venezuela avevo giocato ad un livello tra A2 e B, qui ho ricominciato per circa tre mesi al Capannelle, a Roma. Poi ho girato tanto, Messina e soprattutto nord Italia con Poviglio, Junior Parma, l’esperienza nella massima serie con il Cariparma e Montegranaro con cui ho concluso nel 2004. Al nord ho visto c’erano più possibilità, più squadre e un maggior bisogno di interni, soprattutto interbase che è il mio ruolo naturale. Nel 1998 sono approdato a Parma per un provino e ho giocato con lo Junior prima di passare in A1 sotto la guida del manager Corradi che aveva un buco all’esterno destro e mi ha adattato a giocare lì in un ruolo non mio”.

Un livello che secondo lui è calato nel tempo rispetto a quando giocava lui.

“Prima si giocava un baseball migliore, ora la qualità è scesa. Un grandissimo manager come Leonel Carrion, anche in Italia con Collecchio e Parma, diceva che la nostra serie A1 era la linea di mezzo tra il doppio e triplo A americano. Per lui prima era così, ora io a 47 anni, potrei ancora giocare senza voler fare la figura dello spaccone. Ho disputato il campionato master in Venezuela fino a due anni fa, un torneo over 40 di ottimo livello, abbiamo raggiunto un secondo posto negli States a Miami con la nazionale venezuelana sempre over 40 e organizzato un torneo internazionale in patria con selezioni della Colombia, Repubblica Dominicana, Portorico, piazzandoci secondi anche lì”.

Un baseball venezuelano sempre più in ascesa come testimoniato dai grandi risultati ottenuti dai connazionali di Daniel anche in Major League.

“Cinque Silver Slugger ed il rookie dell’anno della National League sono della mia nazione. Tanti giocatori sono uomini franchigia e le squadre sono costruite intorno a loro. Siamo ad un livello altissimo e gran parte dei major da metà dicembre partecipano anche alla nostra Lega ed anche lì sale il livello di anno in anno. Ci sono anche tanti giovani che si vogliono mettere in mostra prima dell’arrivo dei big per far vedere di poter competere ad alti livelli. Da 5-6 anni ci sono molti giocatori che nessuno conoscono da noi che esordiscono in Major, un esempio su tutti Francisco Rodriguez che mai ha giocato in patria prima del debutto nei Pro degli States”.

Daniele ci fa anche un piccolo excursus sui venezuelani presenti o che sono stati nel nostro campionato.

“Per me i big sono due. Bencomo Jr, ora uno dei lanciatori più forti del Venezuela che viene schierato sempre nei big match e per due settimane consecutive è stato l’MVP del campionato, in Italia in passato solo in A2 con Senago Milano e Raul Rivero, campione del Bologna, un vero asso che non so perchè non abbia sfondato dopo i provini in AA.  Non riesco a capire perchè un ragazzo come Daniel Mayora in Italia non abbia fatto davvero la differenza. L’ho visto anche dal vivo a Rimini e non era al livello di quando gioca in patria, mentre due nomi su cui punterei ad occhi chiusi sono Alexander Russo, mandato via troppo presto da Bologna dove secondo me meritava di essere titolare fisso e il lanciatore Angel Palumbo del Bolzano. Nel 2018 ha già fatto vedere il suo valore ma penso che  in circa due-tre anni diventerà un big”.