Racconti

Destinazione Rimini

29 Apr , 2018  

di Cristina 

Comincia di venerdì mattina il lungo viaggio dei 3 esuli per scelta. Dalla costa tirrenica a quella adriatica per “vivere” una partita. Sì, perché non si tratta solo di seguire un incontro di baseball, ma di cibarsene: una full immersion che rende effervescente il viaggio. C’è tanta voglia di baseball, di quello da godersi senza prendere parte per nessuno: solo baseball.

A metà pomeriggio, appena arrivati al campo dei Pirati, entra nello stomaco l’emozione che un vero tifoso già avverte superando il cancello d’ingresso.

Da quel momento è solo baseball, in ogni sua forma.

Si comincia scendendo sul terreno di gioco a intervistare allenatore, staff tecnico e giocatori. Se non sono già impegnati nel riscaldamento, sono prede per la Premiata Ditta “Marcoccio & C.” 

Poi arriva il Presidente e, con lui che si presta, è facile parlare della partita e dei programmi/progetti della società. Ma Gianluca e Massimo, con un perfetto gioco di squadra, “spremono” il gioco e strappano confessioni in anteprima al Presidente Pillisio. Remo non si lascia sfuggire l’occasione per accrescere il suo archivio di documenti video. Il Presidente, probabilmente per distrarre i due attaccanti, prima prova con una difesa molto chiusa e poi diversifica l’azione cercando di ingannare gli avversari con una visita guidata ai “luoghi del piacere”, all’interno del complesso sportivo dei Pirati. Per precisare: “luoghi del piacere” sono quelli che si occupano del sollazzo dello stomaco.

Ciro il pizzaiolo” salva la partita, attirando nella club house i pericolosi battitori, con il profumo delle sue creazioni oversize di pasta di pizza.

Poi è partita vera! Finalmente Pillisio è riuscito a trovare la kryptonite per il trio del Bar.

Presto però anche la piccionaia, da cui si trasmette la diretta, diventa teatro del successo del Bar del Baseball. Il fior fiore del giornalismo di settore prende posto sulle poltrone, davanti a un microfono e dà il meglio di sé, sostenuto e incalzato da un Marcoccio ormai stretto in un angolo e reso inoffensivo.

Remo e Massimo Ciamarra si ritirano in buon ordine e si godono lo spettacolo nello spettacolo.

L’atmosfera si impregna di storia e di storie, di numeri, di tecnica spiegata con la semplicità che solo un espertissimo sa offrire ai dummies.

Esattamente come in un bar fisico, si va a raccontare, a criticare a sorridere e ridere.

Il Bar trasforma chi entra, livellando tutto e tutti: così il clima si fa meno professionale e più casual, aiutato senza alcun dubbio, per collettiva confessione, dal mirto di casa Marcoccio.

La partita è bella, piace e coinvolge. I tre occidentali compiono il loro mandato e ricevono complimenti da chiunque incontrino sulla via del ritorno per casa di Ciro. Poi ancora interviste  e fotografie e ringraziamenti e risate.

Il potere del Bar del Baseball è quello di riuscire a tirare fuori da ciascuno la propria vera, genuina natura, l’essenziale, quello che nel mondo web, viene indicata come unica, vera sostanza del successo.

Ed è un successo!

Il vortice di eventi si placa, ma c’è il tempo per ascoltare un giocatore, un veterano che, parlando della partita e della sua squadra fa filtrare l’amore che ancora prova per quel gioco così strano e difficile, la speranza e l’entusiasmo per ciò che ancora rappresenta per lui. Nota non da poco: il giorno dopo l’intervista proprio quel giocatore ha fornito la migliore delle prestazioni in attacco: quattro valide su quattro turni. Che dire? Il Bar del Baseball porta fortuna.

La serata ormai trasformatasi in nottata finisce, con il calo di tensione che fa sentire tutta la stanchezza. Finalmente il silenzio dopo tanto rumore e il sonno ristoratore che regala pace per qualche ora, prima di ricominciare una nuova giornata.

Il giorno successivo si parte per Parma.

‘notte.