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Gaetano Cristiano ed il suo vissuto nel baseball irlandese

22 Ott , 2020  

di Emanuele Tinari

 

Un ottimo passato nel nostro baseball ad ottimi livelli e dopo il trasferimento in Irlanda, la voglia di non mollare quello che più di uno sport diventa una parte di te. Questa è la storia di Gaetano  Cristiano.

“Ho iniziato a giocare a Roma nel 1976 con il carismatico Guido Occiedente, grande cuore del baseball romano degli anni 60/70/80. Grazie a lui ho iniziato ad amare questo sport e quando nel 1982 mi sono stato trasferito a Torino per il mio primo lavoro, la allora William Lawson di Torino, divenuta poi Juventus 48 Multitecnica, mi ha preso ed insegnato molto ed ho dedicato a loro circa 12 anni giocando tra la allora serie Nazionale, poi A1 ed anche A2. La fortuna ha voluto che con la Juve48 facessi anche quattro playoff scudetto che non dimenticherò mai ed una finale di Coppa Italia contro il Grosseto dei cari amici torinesi Costa e Borghino e di Cortese e Mazzieri. Tuttora sono in stretto contatto con dei big come Vegni, Milani, Comini, D’Ercole, Rosso, Luca Costa, Marchitelli, Gioanola, Gradali, Giarola e Sileo, Barbero,  Gabri e tanti altri grandi amici, ma mi devo fermare altrimenti la lista non terminerebbe più. Torino è stato tutto per me a livello di i vita ed anche per il meraviglioso gioco del baseball. Si lo chiamo così perchè poi negli anni 2000 ho anche collaborato con gli Ares di Faso in serie B per poi andare a Senago con la IBL2 e  per oltre 4 anni con il progetto Verde Azzurro U15 Nord Italia. La mia avventura nel baseball irlandese è iniziata in maniera molto casuale, sapendo di trasferirmi ho cercato su internet e mi sono messo in contatto con Alan degli Spartans di Dublino ai quali sono rimasto molto legato anche se nel periodo invernale ho collaborato con la Accademia Irlandese e dato anche una mano ai Giants di Ashbourne”.

Sicuramente un livello basso, ma con grande voglia di crescere e fame di baseball.

“Sinceramente in Irlanda il baseball e’ancora molto amatoriale, anche se effettivamente esistono 2 campionati di categoria A e B dove nella B giocano anche selezioni under 21, e a livello giovanile ci sono solo poche squadre che si riuniscono facendo tornei settimanali. Ovviamente il COVID non li ha aiutati perchè ci sono state molte defezioni da parte di tanti atleti. La serie A e’composta da solo 4 squadre al momento, mentre la serie B inglobando anche squadre under21  ha raggiunto il numero di 8 squadre. Nonostante i vari blocchi COVID durante il campionato, lo scudetto di serie A è stato vinto dalla squadra dei Mariners di Dublino mentre il campionato della serie B è’ stato vinto dai giovani under21 degli Giants di Ashbourne, una località non molto distante da Dublino. Sinceramente non lo si puo’ considerare effettivamente un movimento in crescita anche se gli Stati Uniti di America cercano di inviare ex pro a fare dei clinics ed hanno costruito 3 campi da baseball a Dublino e dintorni. Sinceramente per ora non vedo ancora un grande futuro. A livello giovanile ci sono dei bambini e ragazzi che giocano e che fanno dei fine settimana con raggruppamenti, pero’ nopn hanno un vero e proprio campionato ancora. Ma i bambini sono veramente pochi. Qui però c’è grande fame di baseball di alto livello, è stato facile assistere in occasione della serie tra Boston Red Sox e New York Yankees giocata a Londra, ma ti assicuro che gli irlandesi volano spesso in America e tutti i giocatori vanno avanti e dietro per vedere qualche MLB game. Gli States sono stati fatti dagli irlandesi e l’Irlanda è piena di americani”.

Nonostante la distanza non manca mai un occhio di riguardo per il nostro baseball, magari con qualche scambio sportivo e non durante la off-season.

“Mi piacerebbe molto far un torneo precampionato (anche alla fine) con qualche partita in Irlanda e contraccambiare in Italia con qualche squadra di serie A2 e tre delle squadre irlandesi di serie A. Sarebbe molto bello ospitare under 21 e settori giovanili ed ovviamente viceversa. Ovviamente qui il nostro movimento viene visto molto bene e lo considerano di un altro livello. Ci sono attualmente a Dublino un paio di ragazzi sudamericani che hanno giocato precedentement in Italia e raccontano della loro esperienza italiana dichiarando la grossa differenza tecnica. Personalmente seguo sempre il movimento italiano sia perchè mio figlio gioca sempre a Bollate (con il quale ha vinto uno scudetto di serie A2) e ancor più seguo il movimento a livello politico e mi permetto di invitare tutti a provare il possibile rinnovamento votando per Massimo De Luca, che avrei fortemente appoggiato se fossi stato in Italia, anzi a dire il vero mi sarei dedicato ad aiutarlo e supportarlo nei vari programmi federali da lui e la sua squadra ipotizzati”.