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DOMUSNOVAS, 46° Torneo Fedeltà 2020, XIII Memorial “Enrico Fini”

28 Ago , 2020  

di Serenella Mele

Siamo in Sardegna, nel Sulcis Iglesiente. Dal 1975 si rinnova ogni anno a Domusnovas, l’appuntamento col baseball amatoriale, condito con quella sana goliardìa mista ad un altrettanto sano competere. In particolare da parte di quei tesserati che sentono il richiamo dell’agonismo, della vittoria, del dimostrare quanto si è bravi. Come si riesca, in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, ad organizzare e gestire un evento sportivo fatto bene, è merito della Vibraf, storica società presieduta da Emilio Gessa: presidente, giocatore, tutto-fare instancabile, un po’ anima di questo evento come dell’attività di baseball e softball che si svolgono a Domusnovas (50 km da Cagliari, città metropolitana).

Alla 46ma edizione del Torneo, che ha preso il via qualche giorno fa, partecipano cinque squadre: Baranta6 (46), Flash, Scaldapanchina, Giudici, Is Arabusu (gli arabi, niente a che vedere col Medio Oriente, ma una famiglia che ha voluto chiamarsi così in nome dell’origine di un ramo di sardi).

Nomi nati dalla fantasia dei partecipanti – ci racconta Emilio Gessa, un ragazzo di 63 anni che ancora gioca nel torneo – da noi è nato il baseball sardo, quindi abbiamo pensato di organizzare qualcosa di particolare anche per divulgare il nostro sport. Dal 1975, tutti i praticanti portavano sempre gli amici, attraverso un sorteggio si formavano le squadre che però giocavano solo a baseball. Quando abbiamo iniziato col softball, abbiamo modificato un po’ l’organizzazione: si giocava a softball, con squadre miste. Col tempo abbiamo deciso di adottare un regolamento, eliminato il sorteggio, la libera iniziativa ha visto una notevole richiesta di partecipazione quindi siamo costretti a fare delle scelte. Si cambiano alcune regole anche nel gioco, per evitare che i principianti si trovino in difficoltà o si facciano male. Si mettono “da parte” formazioni che per anni hanno vinto il torneo, è concesso ad ogni squadra di schierare non più di tre tesserati, le donne hanno la precedenza (minimo due ragazze devono essere sempre in campo, pena partita persa).

Presidente, come si fa, di questi tempi, ad organizzare e gestire un Torneo?

Ormai abbiamo esperienza di organizzazione, la nostra zona è tranquilla ma NON abbassiamo la guardia un attimo. Ho preso il protocollo della FIBS, quello che attua per i campionati, e lo stiamo seguendo alla lettera! La passione per questo sport è pari alla voglia di giocare, per farlo in sicurezza (per se stessi e gli altri), rispettiamo tutte le regole necessarie: si fa così, nessuno se ne lamenta e tutti si comportano come da regolamento e protocollo”.

Si gioca tutti i giorni, al calare del sole, in fondo al programma del torneo ci saranno premi per tutti: esperti, principianti, arbitri, classificatori, RBI, fuori campo, naturalmente il trofeo alla formazione vincitrice. Esiste anche un murale, dove è un onore esserci: nomi delle società vincitrici, degli atleti.

Inutile dire che la famiglia Gessa tutta è impegnata nel torneo: papà Emilio (fa tutto, incluso giocare), sua moglie classifica, i figli giocano e supportano l’organizzazione.

Sempre rispettando soprattutto le regole di sicurezza – ribadisce Emilio Gessa – rigorosamente in questo momento. Ovviamente si gioca a porte chiuse!”

Da appassionati auspichiamo che Domusnovas viva in sicurezza e porti a compimento anche questa 46ma edizione del Torneo Fedeltà (XIII Memorial “Enrico Fini”), seguiamone le gesta, in attesa della super finale del 15 settembre prossimo e successive premiazioni.