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Enio Borracelli è il nuovo presidente del Comitato Regionale Veneto

31 Mar , 2022  

di Emanuele Tinari

Dopo le dimissioni del presidente Roberto Zagolin, il Comitato Regionale del Veneto ha dovuto rinnovare il suo organigramma con Enio Borracelli nominato nuovo presidente al termine delle nuove elezioni tenutesi lo scorso 26 marzo.

“Dopo le elezioni di gennaio 2021, vinte da Zagolin, io ero stato scelto tra i quattro consiglieri – spiega  Borracelli – poi dopo la decisione di dimettersi per motivi personali da parte dello stesso Zagolin, io come vice-presidente in carica sono stato nominato presidente ad interim per svolgere l’attività ordinaria in attesa delle nuove elezioni, in programma con l’assemblea dello scorso sabato. Ero in questa occasione l’unico candidato come presidente insieme a cinque consiglieri – con uno rimasto fuori – e da sabato sono a capo del nuovo comitato regionale che durerà in carica per i successivi tre anni restanti del mandato. Il primo passo ora è quello di recuperare il tempo perduto, i tempi sono stretti, ci sono dei progetti di promozione per baseball e softball da approvare nel giro di poche settimane”.

Uno dei tanti obiettivi del neo presidente Borracelli è allargare la base.

“La situazione del Veneto nel corso degli ultimi anni è cambiata. A livello seniores ci sono diverse realtà presenti nelle due massime serie, mentre in ambito giovanile c’è maggiore sofferenza con un calo di tesserati. Nella nostra regione riusciamo comunque a disputare tutti i campionati di baseball e softball dalle categorie dei piccoli fino a quelle dei più grandi, ma a volte con numeri risicati. Il nostro obiettivo primario è quindi partire dalle fondamenta, un aumento della base per migliorare il settore. Inoltre ci stiamo attivando per formare un gruppo di dirigenti per far sì che all’interno delle società ci siano delle figure competenti. Deve finire l’epoca del genitore tuttofare, ogni società dovrà riorganizzarsi perché i giovani stanno cambiando, ci sono aspettative diverse rispetto a 40 anni fa e ci si deve adeguare. C’è un ampio campo di sport da scegliere per i ragazzi dai 6 anni in su e i club si devono rendersi più attraenti possibili, dai campi, all’accoglienza e tanti altri aspetti, per il giovane ma anche per il genitore che lo porta nella struttura. Non è facile, lo sappiamo, ma è un lavoro che non deve portare frutti in 6 mesi, ma al termine di un percorso che dovrà durare inevitabilmente per qualche anno”.

Un altro tema chiave è quello delle scuole, un luogo di promozione venuto meno negli ultimi due anni per le problematiche Covid.

“Abbiamo predisposto due consiglieri alla promozione dopo due anni di scuole chiuse per la pandemia. Starà a noi aiutare le società a rientrare negli istituti con programma appositi. Il nostro intento è pianificare in simbiosi con la scuola, non per andare solo dentro le palestre a far vedere cosa sia il baseball o il softball, ma stilare un progetto per portarli poi a fine dell’anno dentro il campo a provare veramente quanto imparato nel corso dell’anno scolastico. La scuola non può non far parte del programma perché da lì provengono i nuovi tesserati e una promozione intelligente può essere propedeutica ad un incremento. Starà poi a noi come Comitato Regionale aiutare quelle società con più difficoltà nel territorio”.