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Francesco Zucconi: è il Junior il futuro del Rimini baseball

14 Mar , 2019  

di Cristina Pivirotto

Francesco Zucconi ha un piglio sicuro e le idee chiarissime: a Rimini il baseball non deve morire. L’eredità dei Pirati passa di diritto ai giovani del Junior, da sempre titolari della continuità. Il Presidente del Junior Rimini, già primo dirigente del Comitato Regionale Emilia Romagna, carica detenuta fino a settembre 2018, non manca certo di conoscenza dell’ambiente, della struttura federale e di concretezza. Abbiamo parlato con lui di quello che sta succedendo adesso a Rimini, dei suoi desideri per il futuro e del nuovissimo accordo con il baseball di Pesaro.

Qual è la situazione attuale del baseball a Rimini?

Intanto diciamo che il marchio del Pirata, l’eredità e la cultura dei pirati, lo abbiamo noi del Junior Rimini, in quanto settore giovanile da sempre. La situazione è abbastanza buona, ma allo stesso tempo totalmente fluida. Attualmente tutto l’impianto, costituito da tre campi più gli spogliatoi, il bar e tutto quello che c’è, è in concessione al Rimini baseball di Simone Pillisio il quale mantiene la concessione, nonostante non abbia una squadra, perché dalla serie A1 l’ha ritirata. Giovanili non ne ha, perché l’abbiamo noi che, in accordo di collaborazione, abbiamo fornito quanto previsto dal regolamento, almeno fino all’anno scorso, perché quest’anno non c’è stata l’occasione per i fatti ben noti. Però questa è una situazione abbastanza anomala, sia per l’Amministrazione comunale che per la federazione baseball, perché il Rimini Baseball continua ad avere due soli dirigenti, otto soli giocatori, è una squadra che non esiste, perché non più iscritta ad alcun campionato e, quindi, c’è uno po’ di fermento in amministrazione comunale per capire se questa situazione può proseguire o, invece, interrompersi anzitempo. Nel frattempo (e in questo devo essere buon testimone della correttezza di Simone Pillisio), a inizio anno al Junior Rimini è stato riconosciuto il diritto di utilizzo dei due campi giovanili, dei vecchi spogliatoi, nonché del campo principale per fare allenamenti e partite della nostra squadra di serie B, come non era mai stato fatto precedentemente. Quest’anno, invece, mi è stato firmato l’accordo, per cui io in questo momento sono l’unico tranquillo, perché i miei 120 giocatori, 10 squadre che giocano, sono tutte collocate nelle strutture che noi, per altro, abbiamo costruito, di cui facciamo la manutenzione ordinaria e straordinaria, e per cui, fino all’inizio di questo anno, non c’era un documento che ci legittimasse. Oggi c’è, perché il Rimini Baseball di Simone Pillisio ce l’ha firmato. Nel momento in cui il Comune di Rimini dovesse prendere dei provvedimenti, io sono comunque ottimista per il prossimo futuro, grazie anche alle dichiarazioni scritte fatte congiuntamente da Marcon e assessore allo sport del Comune di Rimini riguardo alla salvaguardia del settore giovanile, quindi di concessione dei campi, anche perché, a parte il mattino in cui i ragazzi sono a scuola, tutti i giorni dal lunedì alla domenica, sono costantemente occupati, considerando anche che quest’anno abbiamo due squadre seniores, una in serie B e una in serie C.

Tanta rotazione non è una garanzia anche per il Comune, riguardo alla cura dei campi?

Si, assolutamente. I campi giovanili li abbiamo costruiti noi e mantenuti e. adesso. siamo alle porte di una nuova stagione. Mentre stiamo parlando i bambini stanno già giocando sul campo più piccolo, quello per la Little League. Gli Under 18 quest’anno giocheranno sul campo più grande, alternandosi con serie B e serie C.

Proprio di queste ultime ore è l’accordo con Pesaro. Cosa può dirmi?

A Pesaro noi abbiamo molti amici; uno dei nostri allenatori più importanti è nato a Pesaro; ci sono giocatori di Pesaro e di Fano che giocano qua da noi. Nonostante tanti sacrifici, vengono a giocare qua da noi. Poi io ho avuto un passato nel Riccione che, quando ha giocato in serie A2, l’ha fatto a Pesaro, per aver un campo illuminato che a Riccione non avevano e, quindi, con loro abbiamo sempre avuto un rapporto di amicizia e cordialità. L’accordo serve per crescere insieme e migliorare unendo le nostre forze in un interscambio che farà solo bene ai nostri giovani.

Qual è il suo progetto per il futuro dei suoi giovani?

Noi, in serie C, giochiamo con ragazzi nati nel 2001, 2002 e 2003, quindi ragazzi molto, molto giovani; in serie B giochiamo con ragazzi nati nel 1999 2000 e 2001. Ecco io devo fare in modo che l’anno prossimo inizi un percorso minimo triennale, se non quinquennale, per riunire tutti i migliori giocatori della provincia di Rimini e cominciare a portare avanti una logica di “franchigia Rimini” o “franchigia Romagna”, che possa dare continuità a quello che è stato il Rimini Baseball di una volta L’anno scorso due squadre Under 18 di Rimini erano nella finale four, la nostra e quella dei Falcons. Quindi se noi riusciamo a mettere insieme realtà importantissime, laddove loro hanno 100 tesserati, noi ne abbiamo 120, loro hanno 6 squadre e noi ne abbiamo 8, loro hanno giocatori in serie B nel Riccione e noi abbiamo giocatori tutti nostri in serie B, qui a Rimini, allora possiamo riuscire a fare sicuramente qualcosa di competitivo. Se poi riusciamo a prendere l’onda della riforma dei campionati (se partirà questa fusione tra la A1 e la A2) questo progetto comincerà ad essere un progetto serio perché può avere la benedizione dell’Amministrazione comunale e l’attenzione e la benevolenza dei tifosi. Sicuramente queste realtà, se si mettono insieme, unendo anche Rimini 86 e Riccione, possono riuscire ad avere una base di 500 tesserati. Ogni società può fare campionati giovanili autonomamente, possono fare, come già accade, la serie C, la squadra maggiore può diventare una compagine comune e, a quel punto, possiamo essere aiutati da sponsor interessanti, su cui stiamo già lavorando. In questo modo si può dare un fiato, un progetto ed un futuro dopo il Rimini Baseball. Di questo accordo se ne parla già da tempo ma tutto è bloccato dal fatto che Simone Pillisio è ancora il presidente effettivo del Rimini Baseball. Siccome la società esiste ancora ed ha anche, come detto, la questione della concessione in carico, è necessario che Pillisio chiarisca qual è la sua effettiva volontà, la sua posizione, cosa vuol fare. Qualsiasi cosa voglia fare, noi lo ascoltiamo volentieri. E’ chiaro che abbiamo delle idee come Junior Rimini e speriamo che, in un dialogo ravvicinatissimo, questa soluzione ci sia, perché francamente è giusto che venga chiarito il destino del baseball a Rimini. Noi rimaniamo ancorati ad una situazione che non governiamo. Insomma a Rimini continua ad esistere una realtà importantissima che non è solo quella del Rimini Baseball, ma anche quella di tutte le altre società del territorio e si intende ripartire in maniera seria partendo dai settori giovanili. Noi siamo sempre stati qui, da ottobre lavoriamo in palestra e, adesso, in campo, programmando bene e (speriamo) subito, con l’intento di portare in alto il nome dell’Emilia Romagna.