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Gianluca Scerrato: “Inizio sotto le aspettative, ma puntiamo a vincerle tutte”

16 Giu , 2021  

di Emanuele Tinari

Ormai un modenese acquisito, alla sua nona stagione in Emilia, Gianluca Scerrato fa il punto della situazione per un inizio non esaltante per la sua squadra.

“Mi aspettavo di essere alla pari con il Collecchio. Purtroppo stiamo giocando con tanti infortuni, ne abbiamo avuti un altro paio in questi giorni che ci limiteranno per le ultime gare della prima fase, stiamo rendendo tutti sotto le aspettative, sprechiamo troppo come nella doppia gara con il Crocetta con ben 30 rimasti in base. Noi comunque non molliamo, non ci diamo per vinti, puntiamo a vincere da stasera nella gara contro il Crocetta e puntiamo a vincerle tutte per arrivare allo scontro con il Collecchio con la possibilità quantomeno di agguantarli e giocarsi poi il primo posto”.

Una formula questa del campionato 2021 che non convince il ricevitore nettunese.

“Una formula penalizzante soprattutto per il nostro girone che è l’unico a giocare in infrasettimanale quando il baseball italiano non è pronto. A noi sono successi imprevisti che hanno pregiudicato il cammino, ma come sono successi a noi potevano succedere a tutti. Poi capita che c’è chi la domenica riposa e si presenta il mercoledì con il partente straniero riposato come successo contro il Collecchio, mentre noi avevamo Calero cotto, anche se non abbiamo perso per quello anche perché avevamo toccato bene Alcala ed eravamo in vantaggio, ma a livello fisico è devastante per chi non ha quella preparazione specifica per giocare tutti i giorni. Poi affrontare determinate squadre non fa assolutamente crescere, delle formazioni non hanno l’organizzazione per giocare contro le big ed è avvilente perdere per manifesta senza stare in gara. Nello sport esistono le categorie proprio per questo, è giusto che le square forti giochino tra di loro, oppure che tutti si faccia un passo indietro. Poi alcune cose non mi vanno giù, come la mancanza delle palle ufficiali, con ogni società che può scegliere la preferita su un lotto predefinito e la possibilità di far giocare in massima serie società con impianti senza illuminazione, cosa mai consentita fino lo scorso anno”.

L’ultima battuta è proprio sul suo essere diventato modenese d’adozione dopo tutto il settore giovanile nel Nettuno.

“All’inizio mi aspettavo che fosse un’esperienza di un anno per poi rientrare, invece la vita poi ti pone davanti ad altre strade e sono ancora qui dove sono cresciuto sotto tutti i punti di vista, sia come giocatore che soprattutto come uomo. Ho avuto la fortuna di avere come punto di riferimento Marcello Malagoli che prima di diventare il manager era un coach e lavorare con lui che si fidava tanto di me mi ha aiutato tantissimo. Al mio arrivo c’era un gruppo storico modenese di ragazzi cresciuti insieme adesso è cambiato tanto ma ormai per me Modena è casa. Da nettunese, per come sono stato sempre abituato a vivere il baseball, manca un po’ di pressione, però qui ho trovato un gruppo davvero straordinario che trattano tutti benissimo, ti fanno sentire in famiglia e da te pretendono solamente l’impegno massimo e li ringrazio davvero per avermi supportato e sopportato in questo lungo tempo”.

 

Foto copertina: Lauro Bassani

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