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Giuseppe Mazzanti: “Quasi sicuramente il mio futuro sarà a Bologna. 2018 anno strepitoso, spero di andare a Tokyo con l’Italia nel 2020”

22 Ott , 2018  

di Emanuele Tinari

Qualcuno, a mio parere inspiegabilmente, lo dava per finito. Lui come sempre ha risposto sul campo rendendosi autori di un 2018 incredibile. Miglior media battuta  in regular season(.400) di una squadra, la Fortitudo Bologna 2018, con uno dei migliori lineup costruiti nella storia del baseball italiano, impreziositi da 5 Hr e 22 Rbi. Decisivo, ovviamente, anche nella postseason con altri due HR, uno in semifinale contro il “suo” Nettuno ed uno in finalissima contro il Parma e ben otto punti battuti a casa in sette partite, tra cui quello decisivo all’undicesimo inning di gara 4 che ha consentito ai felsinei di tornare sul tetto d’Italia. Sicuramente la ciliegina sulla torta di una stagione chiuso con il double (Coppa Italia – Scudetto).

“Se è stata la ciliegina sulla torta lo dovresti chiedere alla società, sicuramente è bello mettere lo zampino in maniera decisiva sulla vittoria del tricolore. Già nel mio titolo vinto a Rimini fui autore dell’ultimo out della partita, stavolta con la mazza ho colpito l’Rbi decisivo. All’inizio quando ho deciso di firmare per Bologna non mi aspettavo un’annata di questo genere. Nella mia carriera non ricordo una squadra capace di perdere solamente due partite durante la regular season di cui una ininfluente nell’ultima giornata contro il Rimini. La società ha costruito un lineup mostruoso, ad un certo punto dell’anno erano più i fuoricampo delle partite giocate. Forse è stata la mia miglior stagione in carriera. Ne ho avuto altre buone a Nettuno, soprattutto due anni in cui mi sono laureato miglior battitore della IBL vincendo anche il premio di MVP della stagione (2007-2008 ndr), ma questa è speciale perchè alla fine è arrivato anche lo scudetto. Per me la vera ciliegina sulla torta poteva essere l’European Champions Cup, vincendo anche quello sarebbe stato Triplete, ma sappiamo come sia una competizione complessa che si gioca in cinque giorni consecutivi, bisogna gestire bene i lanciatori, l’ho già vinta due volte ma mi sarebbe piaciuto centrarla per la terza volta”.

Il bomber nettunese ci parla anche di nazionale ed un Super Six che lo ha visto grande protagonista con un’Italia che si è comportata davvero bene.

“Poche volta ho giocato in una nazionale del genere, poi era il mio ritorno in azzurro a distanza di anni ed è andata davvero bene. Peccato per non aver potuto giocare la finale causa maltempo ed aver perso nel girone contro l’Olanda. Ci trovavamo in vantaggio di due punti al nono, loro ci hanno punito con due Hr ed è svanita la possibilità di vittoria. Il 2019 sarà un anno importante con Europeo e qualificazione olimpica. La forza dell’Italia va sempre rapportata al nostro campionato. L’unica pecca sono i lanciatori che non hanno trovato tanto spazio, sui position player siamo messi bene, ma per reggere il livello di squadre come Olanda e Spagna qualche aggiunto tra gli italiani oltre oceano serve. Sarebbe bello qualificarsi per Tokyo. Essere presente in un città del genere con una grande cultura del baseball sarebbe il massimo anche per me che le Olimpiadi le ho già giocate nel 2004”.

Inevitabile parlare con lui del campionato che verrà.

“Secondo me sarebbe importante, soprattutto nel caso delle tre partite settimanali, destinare una gara al lanciatore italiano. Non vedo di buon occhio il fatto di passare nel round robin di playoff dalle due alle tre gare. Si deve partire in un modo e terminare con quello. Non è l’aggiunta di un pitcher straniero nel mercato che cambia le cose. Uno comincia la stagione con sei o sette lanciatori, se ne arriva uno solo non è che tira tutti e nove inning della gara in più. Mi piacerebbe inoltre tornasse ad esserci un numero fisso di italiani in campo, si parla di tre, io spero almeno quattro o cinque”.

Mazzanti ci svela anche dove giocherà nel 2019. Notizia che non farà felice i tanti nettunesi che rivorrebbero il loro ex capitano in riva al Tirreno.

“Sono sincero, i segnali da Nettuno in queste ultime settimane non sono mancati, ma quasi sicuramente continuerò a giocare con il Bologna anche la prossima stagione. Loro hanno puntato forte su di me a 35 anni e quindi il mio futuro dovrebbe essere ancora lì”.

In chiusura una domanda proprio su Nettuno. Non si vince da troppo tempo, ormai 17 anni e nelle ultime stagioni non si è mai riusciti ad avere un punto d’unione.

“Riguardo il 2018 sapevamo che il City avrebbe giocato un campionato senza ambizioni, mentre il Città di Nettuno puntava alle semifinali e le ha centrate lottando poi contro di noi. A Nettuno ora servono idee chiare e una sola squadra competitiva non per entrare nei playoff ma per vincere lo scudetto. Quando ho giocato io è sempre stato così, si è sempre lottato per vincere, non ci si è mai accontentati dell’accesso alla postseason”.

Foto copertina: Lorenzo Bellocchio