Altro

HALL OF FAME nettunese: ce la faRemo?

4 Apr , 2019  

di Gianluca Marcoccio

20 settembre 2018: l’Associazione culturale “Il Bar del Baseball” chiedeva ufficialmente, al primo responsabile del comune di Nettuno, di poter usufruire di una stanza (libera), denominata “Sala di Trofei”, nel complesso dello stadio di baseball “Steno Borghese”. L’intenzione dell’Associazione era (ed è ancora) quella di creare, una “Hall of Fame” del baseball nettunese. Quale miglior luogo poteva essere deputato a rappresentare il baseball, se non lo “Steno Borghese”?

Ad oggi sono passati esattamente 196 giorni dalla richiesta. Troppo occupato il primo cittadino pro-tempore di Nettuno, per prendere in considerazione una domanda/proposta che riguarda uno sport che è strettamente intessuto con la storia e la cultura della città?

Nessuna risposta, neppure per dire che il Comune non era interessato. Niente.

La stanza è ancora vuota e il Comune continua a ignorare una associazione che fa una proposta costruttiva e che ha già collaborato, in altri tempi, con quella stessa amministrazione, sempre a titolo gratuito, mossa solo ed esclusivamente dall’amore e dalla passione per il baseball.

La testata giornalistica “Il Clandestino”, tra le più seguite dai lettori nettunesi, ha pubblicato nel mese di ottobre 2018, un articolo in cui rilevava l’importanza della iniziativa proposta da “Il Bar del Baseball” (qui potrete leggere l’articolo completo).

Gianni Capobianco, cantautore, poeta e scrittore dialettale nettunese, l’indimenticata “Voce di Nettuno”, ha segnato la strada de “Il Bar del Baseball”, regalandoci una citazione che è diventata il nostro motto

“Un popolo che non conosce la propria storia, non saprà tracciare il proprio futuro”.

L’attività dell’Associazione “Il Bar del Baseball” si è, nel frattempo, arricchita di una presenza sui social ed ha creato un seguito di oltre 15mila iscritti e un movimento di interesse giornaliero che oscilla tra le 6mila e le 8mila visite. Altre realtà hanno apprezzato la crescita e il lavoro dell’Associazione: le scuole, l’editoria (anche la Gazzetta dello Sport si è occupata de “Il Bar del Baseball), perfino quella estera (a Cuba “Crono Deporte” ha più volte citato il nostro lavoro), fino al arrivare all’espressione più importante del baseball mondiale, che ha scelto noi, unici invitati, all’ultimo meeting del WBSC (World Baseball Softball Confederation).

Ci viene spontanea una citazione:

Nemo propheta in patria

Siamo oltremodo dispiaciuti per il silenzio dell’Amministrazione che, per prima, dovrebbe farsi lustro di uno sport che, nella nostra città, ha regalato i titoli e la rappresentatività maggiore di qualsiasi altro evento, secondo solo allo sbarco degli alleati che, tra l’altro, ci hanno regalato la conoscenza di questo nostro sport.

Non sappiamo quanto dovremo aspettare ancora per avere una risposta. Noi che amiamo uno sport che non conosce un limite di tempo per essere giocato, aspetteRemo.