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IL BASEBALL SINONIMO DI AMICIZIA. Parla Simone Chiatto, catcher del Castenaso

18 Lug , 2019  

di Ignazio Gori

Attualmente il Castenaso occupa l’ultima posizione della classifica della A1, con un record di 4 W e 16 L, con un gap di 2 partite dal Godo, fermo sul 6-14, il quale ha dato un colpo di coda nell’ultima giornata battendo a sorpresa due volte su due Redipuglia. Ma dopo la prima vittoria interna dell’anno contro il San Marino, la squadra del manager Marco Nanni non si dà per vinta ed è ancora in corsa per la salvezza. Abbiamo sentito il catcher del Castenaso Simone Chiatto, un ragazzo pieno di entusiasmo, ironia e voglia di giocare.

Simone, qual è la cosa che più ti affascina del baseball? O semplicemente, cosa significa per te giocare?

Il baseball per me è passione e divertimento. È uno sport per niente scontato, che ti mette sempre alla prova. Basta pensare al fatto che un buon battitore colpisce di media una palla su tre. Se in un’altra qualsiasi disciplina fallisci due volte su tre significa che sei un mediocre. Ma nel baseball no, questo dimostra il fatto che si tratta di uno sport complicato; è questo che mi affascina di più.

Il Castenaso ha fatto fatica quest’anno, ma come profetò il grande catcher Yogi Berra: “Non è finita finché non è finita!”. Oltre alla bella vittoria interna col San Marino, cosa salvi di questa stagione?

Questa non è un’annata facile per il Castenaso. Sicuramente giocare da neopromossa contro squadre ben strutturate, con anni di esperienza in A1, non è assolutamente agevole. Le vittorie come quella dello scorso venerdì col San Marino danno sicuramente fiducia. Siamo una squadra giovane e per molti di noi è la prima volta nella massima serie, e spesso e volentieri le emozioni possono prendere il sopravvento.

Speranze per la salvezza?

Mancano ancora quattro partite, le giocheremo tutte come fossero delle finali, con l’obiettivo di finire nel migliore dei modi questa stagione.

A proposito di catcher, hai un idolo? Un modello?

Un idolo? Yadier Molina1, in pochi come lui dietro il piatto!

Un sogno nel cassetto?

Un sogno? Ma andare oltreoceano! In vacanza ovviamente … (ride).

Simone, un’ultima domanda, chi è che devi ringraziare di più nel mondo del baseball?

In primis la mia famiglia che mi ha sempre seguito e sostenuto da quando ero bambino. Poi mi sento di ringraziare il Castenaso Baseball, in particolare Massimo Bassi, che mi ha accolto ben otto anni fa, facendomi da subito sentire parte di questa “famiglia”. Infine ringrazio anche i miei compagni di squadra, nonché amici fuori dal diamante. Il baseball, come ho detto all’inizio, è anche divertimento, e che divertimento sarebbe senza amici?

Un grande grazie a nome di tutto Il Bar del Baseball

(Fonte immagine: archivio privato Simone Chiatto)

1 Portoricano, classe 1982, dal 2004 riceve per i St. Louis Cardinals, con i quali ha trionfato in 2 World Series, nel 2006 e nel 2011. Vincitore di 9 Guanti d’Oro, 1 Silver Slugger, nel 2018, per le sue attività solidali, ha ricevuto il prestigioso “Roberto Clemente Award”. Con la maglia della sua nazionale ha collezionato 2 medaglie d’argento al prestigioso World Baseball Classic, edizione 2013 e 2017.