Racconti

Il primo “Falchi” della stagione

4 Giu , 2018  

di Enrico Pasini
E la prima sera di Giugno finalmente metto piede per la prima volta al Falchi per questa stagione 2018. Bologna è bloccata, murata di traffico e smog, è venerdì sera e sembra che tutta l’Emilia Romagna sia intenzionata a passare il weekend al mare. Ma per il Baseball è il mare che viene a Bologna. I campioni d’Italia del Rimini vengono ospitati dalla Fortitudo. La sera prima in una partita tirata, a dispetto del punteggio, Bologna espugnava lo stadio dei Pirati per 7 a 2. La Coppa Campioni è alle porte, Rimini la vuole fortissimamente per regalarla al Presidentissimo Zangheri. Ci si aspetta un’altra partita tirata e la vendetta dei Pirati, invece… Parcheggio la macchina sul viale dello stadio, scendo e guardo il tabellone, segna zero-zero. Il traffico Bolognese ha raggiunto l’obbiettivo di farmi arrivare tardi, partita già iniziata, primo lancio, inno, inizio partita, tutto perso. Arrivo in biglietteria e chiedo i miei abbonamenti, il cassiere mi guarda ed esclama:” Oh finalmente?” Effettivamente siamo alla sesta partita ma gli rispondo con un bel: “ Effettivamente, ma meglio tardi che mai” ed entro allo Stadio. Mentre mi punzonano la tessera dagli spalti giungono applausi e grida di giubilo. Entra il primo punto della Fortitudo, guardo mio figlio e sconsolati ma molto affamati ci dirigiamo verso il bar. I panini hanno una faccia meravigliosa e sulla griglia salsicce, Hamburger e porchetta sprigionano la potenza della fame. In battuta invece è Peppe Mazzanti a sprigionare la forza della sua mazza e a mandare la palla al di là delle recinzioni e due corridori a casa. I Panini son pronti vado a prendere la birra e mentre lentamente ma con gran classe la bionda scivola nel bicchiere e la schiuma sale a proteggerla, l’Omone Rivero fa un-due-tre out senza proferir parola e lasciando ogni speranza nel dug-out ai battitori riminesi. Ci andiamo a sedere e nel breve tragitto bar tribune, non riusciamo a seguire quanti battitori della Effe vanno a casa. Sembra una processione tra battute potenti e incredibili errori della difesa. Seduti addentando finalmente l’Hamburger seguiamo Peppe Mazzanti entrare nel box di battuta, girare, colpire e mandare la palla nel nero della notte, toccare le stelle e ricadere giù di nuovo al di là del campo, dove nessuno può andarla a prendere. Altri due punti portati a casa e nove a zero Fortitudo. Durant finisce la sua partita e senza molto altro da dire finisce praticamente anche la partita, incredibilmente senza aver finito ancora l’Hambuerger e con ancora la birra da cominciare. Siamo solo al secondo inning. Il panino riesce a finire proprio in tempo per assistere e udire il tremendo urlo di Noghera che si infortuna alla caviglia ed è costretto ad uscire in braccio ai suoi compagni di squadra che lo riportano nel dug-out. Cambi lanciatori in successione per la Fortitudo che animano il Falchi con la loro giovane età. Italiani che è un piacere vedere salire sul monte e i cui amici presenti sugli spalti applaudono calorosamente. Un entusiasmo che la Federazione dovrebbe tenere in considerazione. Torniamo verso casa un po’ delusi, ci aspettavamo una partita combattuta ed invece Rimini è rimasta in Romagna con la testa già a Rotterdam. La Tangenziale questa volta è deserta e le stelle brillano nel cielo, tra di loro i due homer di Peppe Mazzanti devono ancora cadere a terra, diretti velocemente verso i canali olandesi!