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Il sogno azzurro di Federico Pecci. Intervista al lanciatore del Nettuno2

30 Apr , 2019  

di Ignazio Gori

Nell’ultimo turno del Girone D della A2, è arrivato un nuovo pari per il Nettuno2 del manager Alberto D’Auria ed è il terzo consecutivo, dopo quelli con i Bologna Athletics e lo scorso weekend contro i Lupi Roma sul diamante dell’Acquacetosa. Al Carlo Tagliaboschi di Santa Barbara infatti, dopo la buona vittoria per 11-7 nel primo match, è arrivata la riscossa della Fiorentina Viola Super Sport, per 6-12. Dopo quattro giornate di regular season – e una da recuperare per i tirrenici contro la Jolly Roger Grosseto – la squadra di capitan Mercuri si assesta con un bilancio di 3W 3L, al pari del Grosseto, dietro la capolista Bologna con 5W 2L e la Fiorentina con 5W 3L. Chiudono il girone i Lupi Roma con 3W 4L e come si prevedeva il Pianoro, con un bilancio di appena .250%, 2W 6L.

Approfittiamo della pausa infrasettimanale, in vista della trasferta di Imola contro il Pianoro, per ascoltare il lanciatore classe 1997 Federico Pecci, risultato il pitcher “vincente” nelle ultime due vittorie della squadra, a Roma e in gara 1 contro la Fiorentina.

Federico, dopo sei gare siete tre vinte e tre perse. Cosa manca ancora a questo Nettuno2 per essere più cinico. In gara2 contro la Fiorentina per esempio siete partiti forte e si prevedeva la prima doppietta, e poi siete calati. Cos’è successo?

Sicuramente c’è mancata un po’ di lucidità, sia in difesa che in battuta. La squadra è ancora in fase di “rodaggio” e dobbiamo continuare a lavorare duramente se vogliamo raggiungere il nostro scopo.

Sei risultato il lanciatore vincente nelle ultime due vittorie. Ci sai dire quali sono le tue tre regole fondamentali per essere un buon lanciatore?

1)Allenarsi seriamente e duramente per ottenere sempre il massimo dei risultati.

2)Avere fiducia in se stessi.

3)Dimostrare sempre umiltà.

Hai dei punti di riferimento? Anche nel passato?

I miei punti di riferimento sono stati tutti i bravissimi e pazienti pitching coach che ho avuto, i quali mi hanno allenato bene e corretto i difetti che avevo. Ma a farmi muovere i primi passi è stato mio padre che mi ha trasmesso tutto l’amore per questo sport e credo che non riuscirò mai a ringraziarlo abbastanza. È stato lui il mio più grande punto di riferimento e sempre lo sarà.

Beh, questa è una cosa molto bella … Comunque discutendo la scorsa settimana con il capitano Danilo Mercuri, si è parlato della carenza di giovani lanciatori italiani di livello, escluso te ovviamente. Quali sono le tue “nominations” per i lanciatori più talentuosi del futuro azzurro?

Per il futuro azzurro, solo per citarne alcuni, direi Mattia Alderghieri, Diego Fabiani e Claudio Scotti, grandi promesse. Per le cause di questa nostra mancanza di lanciatori non saprei darti una risposta precisa, bisognerebbe conoscere tutti i metodi di allenamento che usano le rispettive società.

Torniamo al Nettuno2 e alla stagione in corso. Da lanciatore, hai già trovato battitori particolarmente ostici?

Di battitori particolarmente “rognosi” fino ad ora ancora non mi sono capitati. Ma il livello dell’A2 di quest’anno devo dire che è molto alto e competitivo.

Quali sono secondo te e anche secondo le previsioni della squadra, le compagini, oltre a voi mi auguro, che combatteranno per la promozione in IBL?

Ora come ora direi il Collecchio (inserito nel Girone C) che ha conquistato quattro doppiette nelle prime quattro giornate di regular season; però bisogna fare attenzione ad ogni avversario, ogni squadra infatti si è rinforzata, nessuno regalerà niente e in ogni girone si lotterà per i playoff fino alla fine.

Come espresso dal bellissimo film di Sam Raimi con Kevin Costner “Gioco d’amore”, il sogno di ogni lanciatore è la “partita perfetta”. Ma qual è il tuo sogno? O meglio, hai degli obiettivi per la tua carriera?

Certo, a livello poetico credo che la “partita perfetta”1 sia il sogno di ogni lanciatore. Ma l’obiettivo principale della mia carriera, il mio sogno se vogliamo, è quello un giorno di indossare la casacca della Nazionale.

Noi del “Bar del Baseball” te lo auguriamo di cuore. Comunque tu indossi la casacca del Nettuno2 e Nettuno è la città del baseball italiano, cosa significa per te indossare questa casacca, cosa ti auguri …

Indossare la casacca con scritto “Nettuno” è sempre un onore. Mi auguro sempre il meglio sia per me che per questa società e anche per i nostri coach che danno sempre tutto quello che possono per migliorarci e per farci crescere nel migliore dei modi, sia a livello tecnico, sportivo e anche umano.

Tu sei giovane, ma rispetto al passato, cosa cambierà ancora nelle tecniche di lancio nel prossimo futuro?

Come è nella vita così nello sport, si migliora giorno per giorno e si trovano nuove soluzioni e nuovi metodi di allenamento.

GRAZIE a nome di tutto Il Bar del Baseball

1La “partita perfetta” (perfect game) è il termine con il quale si definisce la partita di almeno nove inning in cui un lanciatore ottiene la vittoria senza concedere battute valide né basi su ball e senza che lui o i propri compagni commettano errori di campo; in pratica, nessuno dei battitori avversari deve mai raggiungere la prima base. Per definizione un perfect game deve essere per forza uno shutout e un no-hitter, ovvero una partita in cui l’attacco avversario rimane a zero, sia nel punteggio che nel numero di battute valide.

(Fonte immagine: “PhotoBass” di Lauro Bassani)