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ILARIA CACCIAMANI: LA NOSTRA GRINTA CI HA PORTATE ALLA VITTORIA

31 Lug , 2019  

di Ignazio Gori

Quando entra nel “cerchio magico” pare che niente possa più toccarla. Il suo viso, sempre dolce, si trasforma e fa trasparire la decisione, la grinta di donna forte. E’ una certezza in pedana di lancio, in questi ultimi due anni la sua maturità di lanciatrice è diventata evidente per tutti. Le abbiamo rivolto qualche domanda dopo la conquista della qualificazione alle Olimpiadi.

Bellissima prova la tua in questa fine di stagione con la squadra Nazionale. Parlaci dell’emozione di andare in pedana di lancio come rilievo con l’Olanda.

Le partite contro l’Olanda hanno sempre un sapore speciale, diverso da tutte le altre, e sapevo che in quella avrei dovuto dare tutto quello che avevo per poter portare a casa la partita. Allo stesso tempo però dovevo anche essere tranquilla e pensare a un lancio alla volta, senza preoccuparmi del punteggio. Credo sia stata la nostra grinta e il non mollare che ci ha permesso di battere l’Olanda.

Qual è stato il tuo piano d’azione contro di loro?

Conosciamo già tutti i battitori dell’Olanda avendoci giocato almeno una volta all’anno da tre anni a questa parte. Abbiamo saputo sfruttare i loro punti deboli e la difesa ha fatto un lavoro straordinario. Come ho già detto, abbiamo pensato a un lancio alla volta, senza troppa fretta e senza pensare al risultato finale.

Ti aspettavi l’ingresso da esterno con la Gran Bretagna?

Diciamo che mi aspettavo di dover supportare Greta in caso di bisogno, più che giocare all’esterno. Ma so anche che qualsiasi cosa può succedere e, soprattutto con un roster di sole 15 giocatrici, avrei potuto giocare anche all’esterno in caso di bisogno.

Ti abbiamo visto piangere senza freni alla fine della partita con la Gran Bretagna. Stavi pensando a tutto quello che si era appena concluso o a quello che ti aspettava per aver appena vinto l’ammissione alle Olimpiadi?

Pensavo a quello che avevamo combinato e che ancora adesso non ho realizzato del tutto. Pensavo a tutto il lavoro fatto per qualcosa che non sapevo si sarebbe realizzato. Pensavo che tutto il lavoro, tutti i sacrifici, tutte le sconfitte e delusioni fino ad adesso erano serviti a questo.

(Fonte immagine: WBSC)