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Infante: “Castenaso, puntiamo alla A1. Per la nazionale sono sempre pronto”

27 Lug , 2018  

di Emanuele Tinari

La prima stagione in A2 per un giocatore che in Italia ha vinto tutto, nazionale compresa, non poteva che avere questi numeri: media battuta di .442 con 16 RBI, 10 doppi, un triplo e 4 HR.  Si potrebbe dire una fuoriserie in mezzo ai go-kart, stiamo parlando di Juan Carlos Infante, finora tra gli Mvp di questa stagione.

“La possibiltà di andare a Castenaso mi è arrivata dopo l’ingaggio di Nanni come manager. Lui mi ha chiamato e prospettato l’idea di seguirlo. Già l’anno scorso con il lavoro ed abitando a Pianoro, vicino Bologna, facevo fatica ad andare ad allenarmi tutti i giorni a Rimini. Una volta ricevuto questa offerta ho deciso di accettare”.

Un Castenaso che sta viaggiando a vele spiegate. Dopo una partenza con qualche piccolo intoppo, il team emiliano ha messo il pilota automatico. 23-5 il record, il migliore dell’intera A2, unica squadra sopra gli .800 di media vittorie.

“La squadra è ottima. Come detto da Nanni ad inizio campionato l’obiettivo è il salto di categoria. Giochiamo bene, , scendiamo in campo felici, con gioia. Dal punto di vista personale posso dire che mi sto divertendo molto, lavoro tanto con i giovani, soprattutto gli interni, faccio sempre il mio dovere come sempre è successo in tutti i miei anni italiani. Tanti giocatori in A1 credono che scendendo di categoria sia facile, ma non è così, ci sono buone squadre ed ottimi lanciatori e soprattutto la gara dello straniero è di livello. Noi siamo una squadra che può tranquillamente giocare in serie A1. Con quelli già presenti e la possibilità che c’è in A1 di prendere altri tre stranieri, in caso di promozione, sono sicuro potremmo giocarci l’accesso ai playoff. C’è tanto ottimo materiale, soprattutto tra i giovani, in primis Dreni, un interno ’98 già pronto al salto di categoria”.

Nonostante non sia più nell’elite del baseball italiano, Infante ha visto diverse partite in questa stagione e si è fatto una sua idea sulla qualità delle squadre e le nuove regole.

“Penso che Bologna e Rimini siano le più forti, vedo una finale tra di loro, ma anche il Nettuno è una bella squadra e mi piace. Quest’anno è difficile per gli italiani emergere, diversi infatti sono scesi in A2 e qualcuno, come visto nel torneo di Harleem, è stato addirittura convocato in nazionale. Soprattutto per i lanciatori, con il fatto che non c’è limite all’utilizzo di pitcher stranieri, è difficile crescere. A me così non piace, spero si torni velocemente al passato“.

Una carriera in Italia iniziata nel 2006 ad Anzio e proseguita per otto anni a Bologna, prima dello scudetto conquistato lo scorso anno a Rimini.

Nel 2005-2006 avevo giocato in Colombia con Fulvio Morelo e nella Lega Invernale Venezuelana con Orlando Munoz. All’Anzio serviva un interbase e visto queste conoscenze sono stato contattato e l’esordio è stato l’ultima d’andata, proprio contro la Fortitudo. Munoz mi aveva parlato di un campionato complesso, in cui era difficile prendere il ritmo visto che si giocava solo nel weekend. Ho avuto tante offerte in seguito, anche dal Messico, ma in Italia mi sono trovato benissimo, visto che sono ancora qua. Ci sono tanti ricordi bellissimi, ma i due sono più legato: la doppietta campionato-Coppa Campioni appena arrivato a Bologna e poi nel 2017 primo anno da ex, la vittoria in gara 5 con il Rimini proprio al “Falchi” al termine di una bella serie anche dal punto di vista personale”.

 

In chiusura non si poteva non parlare della nazionale al quale Juan fa ancora più che un pensierino.

“Dopo le prestazioni di quest’anno mi aspettavo di essere scelto per l’Harleem Baseball Week. Non è stato così, ma penso sempre che la porta sia sempre aperta. Per me è un orgoglio indossare la maglia dell’Italia, ho fatto tanto per questi colori e mi piacerebbe, in caso di convocazione, tornare ad indossarla”.

Fonte foto: Castenaso Baseball, Fortitudo Baseball, Baseball.it