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Manuel Cortina: “Nettuno mi è rimasta nel cuore. Quando sono andato via dall’Italia c’era un ottimo livello e voglia di baseball”

19 Nov , 2020  

di Emanuele Tinari

Uno dei più grandi pitching coach visti in Italia, arrivato dall’isola del baseball, Cuba e fondamentale per la crescita di tanti. Stiamo parlando di Manuel Cortina, un’istituzione, diventato uno di casa a Nettuno.

“Sono arrivato in Italia nel 1991 a Parma e precisamente nella società dell’Oltretorrente poi per i casi della vita, mancava un pitching coach che veniva da Cuba per la nazionale italiana e fu allora che un dirigente cubano mi segnalò all’allora presidente della federazione italiana il sig. Aldo Notari dicendo che quella era la mia specialità, cioè allenare e recuperare i lanciatori. In una di quelle occasioni conobbi Giampiero Faraone e dopo i mondiali in Nicaragua nel 1994, Giampiero mi portò a Nettuno per lavorare con i lanciatori, principalmente lavorai con Masin che aveva problemi di controllo, poi con Diego Ricci, era il 1995”.

Una città che è rimasta nel cuore di Cortina.

“Mi fermai lì fino al 2000 e per me parlare di questa città non è facile perchè mi ha davvero preso il cuore. Mi sono sentito subito a casa mia, ho conosciuto talmente tanta gente brava che facendo i nomi rischierei di dimenticare ed offendere qualcuno. Ho lavorato con Faraone, un bravissimo uomo, onesto, con una grande filosofia di baseball, per me è stato un vero onore.

Un livello di baseball molto alto sia tra i club ed in nazionale dove Cortina terminò con l’Olimpiade del 2004.

“Quando sono arrivato c’era un magnifico livello di gioco, le squadre erano competitive in tutte le categorie con tanto entusiasmo fino a quando ho terminato nel 2004. Nella mia vita come allenatore dei lanciatori con la Nazionale Italiana ho conosciuto persone di valore, oltre a Faraone, Ambrosioni, Varriale, Guzmán e Noce. Andando via ricordo che c’era  voglia di baseball, dopo tre anni tornai per lavorare a Codogno con il sig. Traversoni che mi prelevò personalmente a Cuba. Lì sono stato fino al 2010 ed anche di Codogno mantengo un buon ricordo”.

In chiusura non potevamo non buttare un occhio sulla situazione cubana.

“Per quanto riguarda il baseball cubano, il nostro campionato ha molta rivalità ed è molto seguito dal popolo cubano, mentre invece internazionalmente dobbiamo tornare ad aggiustare qualcosa però c’è da dire che i nostri giocatori stanno riempiendo e giocando ad alto livello in MLB. Ricordo che dalla mia provincia invece (Pinar del Río) sono usciti lanciatori di livello mondiale come Pedro Luis Lazo, José Ariel Contreras, Omar Ajete, Julio Romero, Rogelio García,Luis Guerra, Faustino Corrales e tutti sono stati pedine fondamentali della nazionale cubana campione mondiale ed olimpica, tutti questi pitcher hanno più di 100 vittorie. Inoltre da questa provincia sono usciti alcuni tra i più grandi fuoriclasse del mondo come Omar Linares (El Niño de Oro), Luis Giraldo Casanova (El Señor Pelotero) e Juan Castro (il più forte ricevitore cubano di sempre).  Tornando a me attualmente sto lavorando a Camagüey dopo aver ricevuto la chiamata del manager Miguel Borroto per cercare di migliorare i lanciatori e recuperare i talenti che sono infortunati”.