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La parole del manager azzurro Gilberto Gerali al termine del Super Six

26 Set , 2018  

di Emanuele Tinari

Al termine della competizione disputata la scorsa settimana in Olanda abbiamo sentito il manager Gibo Gerali per un punto della situazione. Tutta la redazione de Il Bar del Baseball vuole ringraziare la Fibs ed il suo ufficio stampa per aver risposto in maniera molto celere (le risposte sono arrivate 45 minuti dopo l’invio delle domande).

Questo Super Six ha delineato una grossa spaccatura tra Italia, Spagna, Olanda e il resto d’Europa.

“Sembrerebbe esserci ma non è così. Nazioni come Germania e Repubblica Ceca hanno fatto passi in avanti importantissimi, nel torneo hanno avuto difficoltà sul monte di lancio, ma se analizziamo la gara tra di noi ed i cechi nonostante avessero subito 25 punti, ne hanno fatti 10 restando sempre in partita e mostrando una discreta difesa. La Germania invece ne ha vinta una sola, ma mancavano due pitcher importanti e si sa come una partita storta poi manda a monte tutta rotazione”.

Purtroppo è brutto per una manifestazione del genere non giocare le finali di entrambe le competizioni.

“Si, è un dato di fatto. Posso dare lo spunto all’organizzazione per la formula, anche dando un giorno di riposo per i recuperi durante la settimana o mettere un giorno più nel programma per le finali. Abbiamo portato due squadre su due in finale senza poterle giocare, lascia amarezza ma possiamo solamente prenderne atto.

Attacco nettamente superiore al monte di lancio in quasi tutte le partite, te l’aspettavi?

“Mi aspettavo nostro attacco potesse esplodere come fatto visto la qualità dei vari Liddi, Colabello, Mazzanti. Gli attacchi inoltre sono stati nettamente favoriti dal vento che ha fatto la differenza quasi sempre in favore dei battitori, aumentando il divario con il monte di lancio. Se poi devo guardare solamente in casa mia già a Roma, dal primo allenamento, avevo visto i ragazzi in palla con il bastone in mano”.

Passando all’Italia ti aspettavi una forza così dirompente in attacco, 20 HR e qualche difficoltà di troppo sul monte?

“L’attacco come detto me l’aspettavo, ma non ho visto difficoltà sul monte. Qualche problema c’è stato solo con la Repubblica Ceca, forse per averla presa alla leggera visto l’ampio divario. I lanciatori hanno fatto ciò che mi aspettassi, anzi alcuni come Lugo e Maestri hanno fatto anche di più visto la lunga inattività. I rilievi bene o male il loro l’hanno fatto. Crepaldi ha sbagliato due lanci e non possiamo imputargli niente, sarei stato curioso di vedere Scotti come avrebbe lanciato in finale contro gli olandesi”.

Forse nei finali è mancato Morellini quello che è stato anche numericamente il miglior setup/closer italiano dell’ultima A1?

“Morellini faceva e fa parte della cerchia di giocatori che valutiamo e continuiamo a seguire. Era tra i possibili convocati poi ho fatto altre scelte ma se continuerà a far vedere che merita sarà di nuovo con noi. Non posso giustificare tutti quelli che lascio a casa per scelta tecnica. Il mio compito è fare delle scelte e rendere conto alla federazione che mi ha messo in questo ruolo. In piena coscienza i 24 in Olanda meritavano tutti, avrebbero sicuramente meritato anche altri ma la rosa da portare era questa”.

Situazioni partenti, come siamo messi? Forse serve qualcosa in più? Bassani lo vedi solo rilievo?

“Non conosco allenatore che non vorrebbe partenti. Ora i sicuri sono solamente Lugo e Maestri anche per come giocano nei club. Bassani può fare o l’uno o all’altro in base alle circostanze. E’ un ragazzo duttile, umile, lui sa il suo ruolo, non ha nessuna difficoltà in entrambe le situazioni vedremo anche quale sarà il suo impegno nel club”.

L’idea di non portare un esterno centro di ruolo com’è venuta? Garcia in quel ruolo è stata emergenza od un opzione per il futuro?

“Nei piani iniziali, prima del torneo, il titolare doveva essere Poma, ma ha avuto un infortunio nella fase finale della stagione. Poi la scelta per il Super Six è ricaduta su Koutsoyanopulos, lui mi ha dato la sua piena disponibilità in un ruolo in cui aveva giocato anche negli Usa ma poi si è fatto male anche lui, Garcia si è reso disponibile visto che aveva già fatto l’esterno centro in passato e nell’emergenza ne è uscita fuori un’idea per il futuro”.

Come successo con il Giappone ad Haarlem, con uomini in seconda e terza base ed un out, anche con l’Olanda non si sono caricate le basi. È una filosofia di gioco ben precisa?

“Non si tratta di filosofia ma di valutare il momento. Dovevo scegliere se dare la base e giocarmi Smith, a mio avviso il loro miglior battitore, a basi cariche o gicoare con la difesa dentro su Kemp. Ho scelto quest’ultima opzione ma è andata male perchè è arrivata la valida. Non ho rimpianti, forse altre situazioni della partite le avrei giocate diversamente”.

Quanti degli “americani” (parlo di Maggi, Mineo, Liddi e Lugo) sono convocabili in ottica Europeo e qualificazione Olimpiadi?

“Gli italiani che si qualificheranno nei playoff Minor non saranno convocabili. Dobbiamo fare il tifo per le avversarie così non prolungheranno la loro attività negli Usa. Spero ci siano tutti ma dipende dalle organizzazioni”.

C’è qualcuno che ti ha stupito positivamente?

“Facendo nome penalizzi sempre qualcuno ma dico Garcia, incerto fino all’ultimo di far parte della squadra, ha reso molto forse di più di quanto ci aspettassimo. Come però non citare Liddi, Colabello, Maestri, Lugo, Mineo, tutti hanno contribuito ma ho nominato Garcia perchè ha fatto parte del roster all’ultimo”.

Ci dai qualche informazione in più sul prossimo appuntamento in Arizona. Cosa ti aspetti da quest’esperienza?

“Sarà utilissima e irripetibile per qualcuno. Andremo in casa degli Oakland A’s e solo la location fa sognare. Poi possiamo allungare la stagione di altre due settimane allenandoci e giocando ad un livello altissimo. Faremo 8 partite contro 5 franchigie Mlb, soprattutto per i giovani sarà indimenticabile ma per tutti sarà importante confrontarci il più possibile ad un livello superiore”.