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La preghiera di Renzo: Baseball, Dio e … Venezuela! Intervista a Renzo Martini

8 Mag , 2019  

di Ignazio Gori

Esto tiene swing y sabor, latino sabor a beisbol

que lo cante mi gente en la esquina caliente.

(Sabor a beisbol, di Victor Manuelle)

Abbiamo già conosciuto la scorsa settimana la bella realtà dei Rangers di Redipuglia attraverso le parole del catcher Alessandro Deotto. Ma dopo la sorprendente doppietta realizzata nell’ultimo turno di campionato sul campo del Castenaso, Il Bar del Baseball ha pensato di ascoltare anche le opinioni dell’interno venezuelano, classe 1992, Renzo Martini, il quale sta facendo la voce grossa nella classifica dei bomber, viaggiando con Michele Venturi del Castenaso ad una media in battuta superiore a .700.

Renzo, tu vieni dal Venezuela ma hai un cognome italianissimo. Ci parli delle tue origini?

Il Venezuela è un paese in cui esiste una grande comunità europea da molti anni, e di questa comunità gran parte sono famiglie italiane di emigrati. Nel mio caso, il mio bisnonno viene da un piccolo paese vicino Firenze ed è stato il primo italiano della mia famiglia ad arrivare in Venezuela.

Il Venezuela ha una grande tradizione di baseball. Ma tu come ti sei avvicinato a questo sport?

Alla mia famiglia è sempre piaciuto lo sport in generale, ma io sono stato il primo della mia famiglia a giocare a baseball. Da quando ero bambino guardavo le partite in televisione e mi sono appassionato molto. Ad un certo punto ho confessato ai miei genitori che per essere felice avevo bisogno di giocare a baseball, e da quel momento iniziò tutto.

Come sei arrivato a giocare nel nostro campionato? Le tue principali impressioni?

Sapevo da tempo che in Italia si giocava un buon baseball e mi sarebbe piaciuto venirci a giocare. Le volte che sono stato rilasciato dai New York Yankees ho tentato di venire in Italia, ma per svariati motivi non ci sono riuscito; fino a quest’anno, quando Redipuglia mi ha dato questa importante opportunità.

La tua squadra è la grande rivelazione di questo inizio campionato. Avete giocato bene contro Bologna e avete strappato due vittorie a Castenaso, contro una squadra che sulla carta si dimostra superiore. Cosa ti aspetti per il proseguo del torneo?

La nostra è una squadra giovane, che gioca con il cuore e vuole sempre divertirsi; ho imparato che le squadre che si divertono fanno sempre cose buone. Infatti la prima cosa che mi hanno detto quando sono arrivato in Italia è stata: “gioca duro e divertiti !”

Quello che ci aspettiamo in questo campionato è la possibilità di competere in ogni gara, senza preoccuparci troppo del risultato e poi vedremo alla fine cosa succede.

È un piacere constatare che dopo tre turni, tu risulti il migliore per percentuale in battuta, una incredibile .750, con 2 punti, 6 valide e 1 home run. Te lo aspettavi?

Io lavoro sempre duramente per dare il massimo, iniziare un campionato con queste cifre è davvero emozionante, quasi incredibile, ma grazie a Dio ho iniziato alla grande e spero continui questo stato di grazia. Più di tutto sono contento per la squadra.

Quali sono i tuoi giocatori preferiti? Ti ispiri o ammiri qualcuno in particolare?

I miei giocatori preferiti sono Omar Vizquel1, autentico mito del baseball venezuelano, e ovviamente Alex Rodriguez.

Ma la mia vera ispirazione è la mia famiglia, che è sempre con me e mi sostiene in ogni momento.

Hai giocato per cinque stagioni nelle minors americane con l’organizzazione degli Yankees. Com’è stata questa esperienza e cosa hai imparato maggiormente?

È stata un’esperienza fantastica, incredibile … E’ stata formativa per il giocatore che sono oggi e quello che ho imparato di più è avere l’atteggiamento giusto in campo, essere disciplinato e rispettare sempre il gioco.

In che rapporto sei con gli altri giocatori venezuelani del nostro campionato?

Conosco molti giocatori miei connazionali che giocano in Italia, alcuni sono buoni amici da anni, come l’interno del Nettuno BC Freddy Noguera, un grande “pelotero” e un potente slugger.

Qual è la situazione del baseball in Venezuela? E qual è il tuo più grande desiderio?

Ogni anno il Venezuela, grazie alla sua tradizione e alla sua attenta scuola-baseball, esporta giocatori di grande talento in tutto il mondo. Per molti giocare a baseball da professionisti è un sogno che si avvera. Il baseball per noi è un orgoglio nazionale.

Il mio più grande desiderio è che Dio mi dia buona salute per continuare a praticare questo bellissimo sport.

Grazie a nome di tutto Il Bar del Baseball

1 Omar Vizquel, 24 stagioni in MLB, è considerato uno dei migliori interbase di sempre. Vincitore di 11 Guanti d’Oro, detiene insieme a Cal Ripken Jr. il record per l’American League di partite consecutive senza un errore, ben 95. Inoltre è il giocatore venezuelano leader all-time per valide, con 2877 ed è stato inserito nella Hall of Fame dei Cleveland Indians.

(Fonte immagine: Lauro Bassani – PhotoBass)