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La priorità adesso è fare il Museo

14 Giu , 2020  

di Gianluca Marcoccio

Negli ultimi 3 anni “Il Bar del Baseball” si è occupato spesso della creazione del Museo del Baseball.

Lo ha fatto richiedendo l’attenzione della federazione, suggerendo correzioni in base pratica alle (poche) attività intraprese, ridotte a mere promesse e niente altro.

Lo ha fatto chiedendo a gran voce che quel Museo venisse finalmente creato.

Dopo circa 4 anni di attività abbiamo deciso di provarci da soli, formando un team che ha impostato un primo tratto del cammino che avevamo chiesto ad altri di intraprendere.

Da quei momenti di non-ascolto, fino alla presa in consegna del materiale raccolto da Roberto Buganè, i cimeli ancora protetti nella sua abitazione, abbiamo visto tutto.

Tutto, ma non il Museo.

Il progetto del Museo de “Il Bar del Baseball” nacque, per la prima volta, proprio a seguito di uno scambio di idee con Roberto Buganè. Mi ero personalmente concesso 4 o 5 anni per realizzarlo.

Doveva celebrare il baseball nettunese, perché a quello nazionale ci avrebbe pensato Buganè.

Oggi, dopo 4 anni, il primo “seme” di un Museo virtuale lo ha piantato “Il Bar del Baseball”.

Omaggiati dai complimenti della stampa nazionale, dai nostri amici e anche da qualche “non amico” abbiamo iniziato il cammino che porterà, sono parole del Sindaco di Nettuno, Alessandro Coppola, alla conseguente realizzazione anche di un Museo del Baseball fisico, proprio nella “Città del Baseball”.

Adesso, improvvisamente, la federazione stringe i tempi: “Anche noi faremo un Museo del Baseball, quello che avrebbe voluto Roberto Buganè”.

Adesso. Dopo che il Bar del Baseball ha mostrato come, con la sola volontà e l’amore per questo sport, si possa fare molto.

Ha mostrato come un gruppo di poche persone, non retribuite, è stato capace di impiantare il “mondo dei ricordi”.

Dopo aver dimostrato in maniera tangibile che volere è realmente potere, anche senza una struttura ricca di uomini e mezzi come quella federale.

Dopo, sempre dopo.

Adesso corrono per recuperare il gap. Ma ormai è tardi. E’ tardi perché la federazione italiana arriverà inesorabilmente seconda, quando avrebbe dovuto essere la prima e incontrastata titolare del Museo. Adesso è tardi per non mortificare, in ogni caso, il lavoro di una vita di Roberto Buganè.

[…] abbiamo tanto di quel materiale nei magazzini della federazione che non sappiamo dove metterlo […] “, ha detto il consigliere Luigi Cerchio, durante il suo intervento del 9 giugno a Nettuno.

Quel Museo avrebbe potuto essere un fiore all’occhiello di questa federazione. Ma non lo sarà, perché verrà allestito solo per mettere una toppa all’ennesima brutta figura.

Il Museo de “Il Bar del Baseball” è una realtà già ampiamente premiata dal gradimento del pubblico. E’ aperto a tutti. Chiunque, da ogni parte d’Italia, può contribuire a renderlo migliore.

Qualcosa che in federazione non hanno ancora capito: il baseball è di tutti, loro devono solo amministrarlo.

Sono rimasti sulla cima della montagna, lontani dall’amore per il baseball, lontani dalla gente,

Sono sicuro che non era questo il modo di intendere il suo museo, da parte di Roberto Buganè.


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