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LE PAROLE NON DETTE

24 Ott , 2019  

di Gianluca Marcoccio

Riordinando i documenti da archiviare, oggi sono saltati fuori gli appunti che avevamo preparato per la trasferta a Parma e Bologna, in occasione delle qualificazioni olimpiche di baseball. Rileggendo quei fogli abbiamo concluso che essere tifosi e non giornalisti ha anche un suo vantaggio. Intanto la possibilità di scrivere quello che si vuole, senza asservimenti o richieste specifiche di un editore. Possiamo rifiutare la collaborazione che arriva, con proposte più o meno prezzolate. Un non-giornalista può scrivere di cuore e di pancia, senza seguire una strada tracciata da binari formali. Un tifoso può essere libero di pensare e dire quello che sente, senza preoccuparsi di riuscire simpatico a questa o quella parte politica. In particolare, per quello che riguarda il presidente della federazione italiana di baseball, abbiamo rilevato come, nel tempo, certi tipi di interviste, siano state rilasciate con una tempistica più adatta alla propaganda elettorale, non certo al fine di illustrare novità apportate ai regolamenti o alle spiegazioni di nuove forme di promozione del nostro sport. Più spesso si è ricorsi alle interviste pilotate per giustificare errori e colpevoli mancanze. In qualità di tifosi attivi ci eravamo preparati una serie di domande da porre al presidente FIBS, nel caso in cui avesse voluto avvicinarsi ai nostri microfoni, durante i giorni trascorsi a Parma e Bologna. Inutile dire che il presidente ha visto bene di ripararsi ben lontano dalla nostra postazione, addirittura accedendo al dugout della Nazionale italiana. L’emarginazione che quotidianamente subiamo da parte della federazione non ci preoccupa più: sappiamo di avere una rilevanza tra la tifoseria e le dirigenze di moltissime società e sappiamo anche di essere seguiti all’estero, come voce considerevole del baseball italiano. Così continuiamo la nostra lotta, contro il vuoto dell’attuale gestione FIBS, a modo nostro. Le domande che avremmo voluto rivolgere al presidente sono rimaste scritte solo sui nostri notes. Visti però i quesiti posti da altri intervistatori, che non apportano alcuna novità interessante al bagaglio di informazioni che i lettori già hanno, riportiamo, qui di seguito, la serie di domande che avevamo preparato per il presidente e siamo sicuri che, queste si, avrebbero potuto aprire un vero dibattito con lui. Chissà se il presidente avrà il coraggio di rispondere a queste domande o ricorrerà alla difesa del suo operato, rilasciando le solite interviste piene di parole, ma vuote di contenuti.