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Massimo Bassi: “Puntiamo sui giovani italiani e su un grandissimo manager come Nanni”

22 Gen , 2019  

di Emanuele Tinari

Da molti addetti al lavoro viene considerata come la possibile mina vagante della prossima serie A1. Sicuramente la rosa del Castenaso è di estremo livello come confermato dai primi colpi di mercato come ci spiega il general manager Massimo Bassi.

“Siamo stati protagonisti sul mercato italiano, soprattutto su quello dei giovani prospetti. Abbiamo deciso di puntare su di loro perchè metà della squadra era già pronta ed abbiamo individuato loro come rinforzi per il nostro roster. Fabiani viene da un anno non facile soprattutto per le regole sui lanciatori italiani, negli anni precedenti ha fatto vedere quanto bene può fare nella massima serie. Andretta è un giovane interessante richiesto da Nanni. Di solito il Nano quando fiuta un colpo ci prende, abbiamo massima fiducia nelle sue qualità e proveremo a lavorarci su. Loardi invece verrà da noi solo in qualità di esterno, non come lanciatore. Per concludere il discorso sulla partita del lanciatore italiano chiudiamo il bullpen con due nostri ragazzi come Bassi e Canellini. Sul nome del pitcher straniero stiamo lavorando, mentre sono stati confermati Miliani e Rodriguez. Tra gli stranieri resterà Peraza e sono contento di vederlo nella categoria dove merita di stare, per il terzo visto stiamo decidendo il da farsi, quale buco riempire, può darsi che inizialmente non lo useremo. Non ci sono altre trattative in ballo, dobbiamo riempire lo spot del lanciatore straniero, le altre sono tutte chiacchiere”.

Un punto di forza per la formazione emiliana sarà senza dubbio il manager, quel Marco Nanni allenatore più vincente dell’attuale serie A1.

“Quella di Marco è la conferma più importante. A mio parere è il più grande manager degli ultimi anni non solo a livello italiano, ma anche europeo. Nanni dovrà comandare la truppa, è un tecnico di gran spessore e siamo contenti di essere riusciti ad avere il top del top. L’anno scorso è arrivato da noi dopo il repentino addio al San Marino. Era ricercato da grandi piazze, ma l’aver tra le nostre fila il cognato Marco Avallone, che aveva centrato la promozione in massima serie già nel 2017 ed il fatto che lui lavori qui vicino ci han fatto trovare terreno fertile per un suo approdo al Castenaso”.

Inevitabile un commento sulla lunga stagione off-season, mai noiosa nel nostro panorama nazionale.

“Sono già due anni che combatto per dare più spazio agli italiani. Sia per il numero di AFI in campo che per la partita riservata ad un pitcher azzurro. Era la mia priorità, ho lottato contro le grandi e ce l’ho fatta. Non volevo che tutto ruotasse intorno alle quattro con più soldi, servono giocatori nostrani in campo e l’esempio lampante è il Parma dello scorso anno. Ho sperato in un campionato a 10 perchè a 12 era da considerarsi un’utopia, poi alla fine qualcuno si è tirato indietro, la Fibs e il suo nuovo corso non sono voluti scendere a compromessi ed hanno ritenuto più giusto farla ad otto. Per me in 10 era più bello, ci saremmo stati anche a nove, non era un problema il turno di riposo e l’andare a giocare su un campo senza luci per una volta la domenica. Se è un’unica eccezione ben venga, non muore mica nessuno”.

Chiudiamo la piacevole chiacchierata con il dirigente toscano con un occhio sulle ambizioni del Castenaso per questo 2019.

“Fare come il Città di Nettuno che da neopromossa ha centrato i playoff sarebbe bello, ma di certo non è facile. L’obiettivo primario è stare davanti alle altre due neopromosse, poi da lì vediamo come siamo messi. Abbiamo giocatori come Infante, Molina, Sabbatani che tornano in una serie in cui sono stati diversi anni, puntiamo sui nostri talenti che stiamo tirando su da anni. Verranno premiati i loro sacrifici ma non si regala niente a nessuno, giocherà solo chi lo merita”.