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Mazzotti; “Ripartire dopo il brutto 2018. Stagione troppo corta, serve giocare di più non essere i campioni del mondo degli allenamenti”

10 Gen , 2019  

di Emanuele Tinari

Mazzotti lo sa che il 2018 è stato negativo sotto ogni punto di vista. Fuori dai playoff, retrocessione nella Poule B dell’European Cup, tutto questo è inacettabile per una società del blasone del San Marino e come sempre il general manager dei Titano Bombers analizza la situazione in modo lucidissimo.

“Una stagione brutta quella passata, difficile da spiegare in cui siamo tutti colpevoli. Cercheremo di ripartire dal 2019 con l’obiettivo minimo del raggiungimento della postseason. Parlando del lato più tecnico Chiarini è confermato alla guida della squadra, come straniero verrà confermato solamente Quevedo, mentre tra i comunitari il rilievo spagnolo Perez. Non confermati De Wolf, Lupo, Martin e Ferrini. Per quanto riguarda Maestri e Colabello siamo in attesa dell’evolversi della loro situazione oltre oceano. In questi periodo si rincorrono rumours ma di annunci ce ne sono stati davvero pochi, tutti stanno alla finestra, da poco si sa che l’inizio della stagione sarà il 19 aprile, senza pausa per la nazionale per chi non entrerà ai playoff si finirà addirittura prima di agosto, un campionato lungo 28 partite e solamente tre mesi”.

Un Mazzotti polemico sulla lunghezza (anzi cortezza) della stagione e sul nuovo cambio regole.

“A quanto pare non esiste nemmeno una Coppa Italia da disputare prima dell’avvio della stagione regolare. Poteva essere fatta senza regalare nessuna qualificazione europea ma per un test valido ufficiale in vista del campionato. Invece adesso dovremmo affidarci alle solite amichevoli gestite tra le società. Penso che a quei pochi fedeli fan poteva essere dato un inizio diverso, qualcosa di meglio di gare di spring training, poi ogni società avrebbe deciso di gestire la coppa nel modo più idoneo. Questa è una cartina tornasole dei passi indietro fatti dal nostro movimento negli ultimi anni, ci si arrampica con le unghie sugli specchi ma si scivola sempre più indietro alla vigilia di un anno importante per il nostro baseball, anno in cui ci si gioca l’accesso alle Olimpiadi”.

La nuova introduzione del lanciatore AFI e la mancanza di un mercato libero contrariamente a quanto successo nel 2018 non è piaciuto al GM nonostante San Marino l’anno scorso schierasse molti AFI in campo.

“Abbiamo votato per il mercato libero nonostante fossimo stata la squadra con più turni in battuta per gli AFI in tutto il 2018. Sappiamo che il problema non sono i position player, tutte le squadre, forse tranne il City, ogni gara giocavano con almeno il 40% di giocatori di formazione italiana, ma l’incognita maggiore è rappresentata dal monte di lancio. Non ci sono 24 o più pitcher AFI di livello pronti per giocare in serie A1, con una stagione così corta poteva essere messa la terza partita, il sabato pomeriggio, quella anche a 7 inning ma a disposizione dei lanciatori nostrani. C’era più possibilità di giocare e di crescita. Finchè i giocatori non vengono formati il mercato deve essere libero, lasciato all’interpretazionedelle società in base al loro budget, invece si sa, più regole più spendi. Diventa difficile reperire giocatori perchè la gente non viene per fare 5 turni al mese, a baseball si deve giocare più possibile, ma questo noi in Italia non lo capiamo e restiamo i campioni del mondo degli allenamenti”.