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NEARCO-SABBADINI: ONORE E RESPONSABILITA’ DI ARBITRARE ALL’EUROPEO

23 Lug , 2022  

Saranno i due arbitri italiani nominati dalla WBSC, per dirigere le partite ai Campionati Europei seniores di softball che si disputeranno a Sant Boi (Spagna) dal 24 al 30 luglio 2022. Onore e responsabilità, per Angelo Nearco, nato per residenza lavorativa dei suoi genitori emigrati in Lombardia ma trasferito presto in quel di Alghero (SS), di professione agente di Polizia Penitenziaria: nel 2017 ha arbitrato agli Europei seniores di Bollate (finale 3°-4° posto in prima base, ndr), nel 2018 all’Europeo U19 di Staranzano, nel 2019 alla Women’s European Cup Winners Cup in Repubblica Ceca, nel 2021 ha diretto durante la Woman’s European Cup Winners Cup a Saronno; e Matteo Sabbadini, di Buttrio (UD), arbitro a livello europeo dal 2018, ha arbitrato una Super Coppa mista di Slow pitch nel 2018, l’europeo misto di Slow pitch nel 2019, la Coppa e la Super Coppa maschile nel 2021. Quest’anno è stato designato per l’Europeo e per la Coppa delle Coppe, entrambe in Spagna. Nella vita di tutti i giorni lavora come tecnico nelle telecomunicazioni e infrastrutture in ambito autostradale.

Incontro Angelo Nearco a Nuoro, al termine della finale regionale U12 di softball tra Cinghis e Shardana, che ha diretto sul diamante del “Francesco Sanna”. Da Nuoro a Sant Boi, lo spazio di far salire l’adrenalina va di pari passo con la responsabilità di fare come sempre un lavoro esemplare nel dirigere una partita: che sia A1 italiana, piuttosto che una sentita sfida tra i bambini U12.

Siamo giustamente seguiti nel nostro percorso arbitrale -dichiara Angelo Nearco – ogni fine campionato, ogni fine torneo, riceviamo un report dove è descritta la nostra performance. Sicuramente viene valutato il merito, altrimenti non ti manderebbero da nessuna parte, figuriamoci ad un evento internazionale. Soprattutto viene valutato quanto dimostrato in ambito europeo. Ricordo il primo europeo, a Bollate: l’umpire chief (arbitro capo) che mi seguiva mi aveva dato consigli prevalentemente tecnici e comportamentali, apprezzando poi il fatto che io li abbia immediatamente applicati in campo. Siamo costantemente sotto osservazione, ma è giusto, così come inutile negare che da arbitro aspiro a dirigere una finale”.

C’è differenza per un arbitro, nel dirigere una gara di campionato italiano piuttosto che una in ambito internazionale?

Nearco: “La presenza ad una manifestazione internazionale è molto più stressante sia fisicamente che mentalmente. Capita di dirigere 3 partite in un giorno, è stancante. Comunichi con tutti in inglese, anche quello è uno sforzo mentale non indifferente. Dobbiamo essere in grado di risolvere una discussione, spiegare una decisione presa, in una lingua che non è la nostra. Sempre mantenendo i toni su un livello di assoluto fairplay, applicando con precisione il regolamento”.

Sabbadini: ”Non vedo tanta differenza. Cambiano il livello e la velocità del gioco, sebbene in Italia la qualità del gioco sia molto alta, ma l’approccio dell’ufficiale di gara deve rimanere lo stesso per qualsiasi gara, dalle giovanili fino al livello internazionale”.

Arbitro Nearco, qualche mese fa ti è stato assegnato il premio “Patrizia Martini” come arbitro più disponibile

Ho diretto tre partite di un torneo U18 a Bollate, prima del campionato, per fare una sorta di allenamento. Lo ritenevo importante, giusto, per la mia preparazione di arbitro. Sono partito a mie spese, avendo solo il compenso delle partite ma non il viaggio sia pure oneroso dalla Sardegna. E’ stato apprezzato, io l’ho fatto volentieri. Fortunatamente lavoro, l’importante è non rimetterci, ma la cosa più importante è fare un buon lavoro e arrivare agli appuntamenti di campionati o tornei importanti con la giusta preparazione”.

Cosa si deve dimostrare, per far parte della classe arbitrale internazionale?

Nearco: “Come dicevo prima, in ambito internazionale è diverso perchè in ogni partita abbiamo sempre un Umpire Chief (una sorta di arbitro supervisore) che ci segue, valutando il nostro operato. A fine torneo ci viene data proprio una pagella, le ho conservate tutte naturalmente: vieni valutato sulla forma fisica, sulla prestazione, sull’area di strike, sulla comunicazione con le squadre e con i colleghi arbitri. Se la valutazione è considerata buona, vieni designato per arbitrare altre partite internazionali. Se ti mandano ad un evento internazionale evidentemente è perchè hai dimostrato di essere all’altezza di quell’impegno in gare precedenti. Capitano momenti di tensione in una partita, contestazioni, ma noi italiani siamo riconosciuti ed apprezzati in ambito internazionale come ottimi arbitri: siamo autorevoli. Arbitri del livello di Sabrina Fabrizi per esempio, che riesce ad essere empatica ed autorevole, sono regolarmente presenti a olimpiadi e mondiali oltre che sui campi del campionato nazionale di A1 o serie inferiori”.

Sabbadini: ”A mio parere, l’unica cosa da dimostrare è l’interesse verso il gioco. La curiosità che ti spinge all’inizio deve continuare ad essere sempre presente. Ogni gara porta un piccolo insegnamento: poter interagire, dentro e fuori dal campo, con squadre e arbitri di altre Nazioni è una crescita non indifferente”.

Quali sono le emozioni a pochi giorni dall’Europeo?

Nearco: “Più si avvicina la data della partenza e più sento la giusta tensione. Mi sfiora il pensiero a 53 anni ma chi me lo fa fare, si dovranno arbitrare minimo tre partite al giorno. Sarà faticoso, saranno partite toste, anche per noi arbitri è un dispendio di energie non indifferente. Alla fine delle partite quando ricevi i complimenti delle squadre, sei soddisfatto. È richiesta la tua presenza come arbitro da molte squadre, significa che fai bene il tuo lavoro. Ti rispettano ed hanno rispetto della tua competenza. Siamo dritti, noi arbitri italiani, rigorosi ma giusti. Applichiamo il regolamento, quello dobbiamo fare, senza essere arroganti”.

Sabbadini: ”Più che un’emozione, prima di qualsiasi tipo di competizione europea c’è il brivido dell’attesa, perché non vedo l’ora che si cominci. Sia dal punto di vista del gioco, che dell’esperienza in generale”.

Anche gli arbitri sognano, è legittimo. Quanto è lontana Los Angeles ed i suoi Giochi Olimpici?

Nearco: “Adesso arbitro all’Europeo, sono concentrato a fare del mio meglio. Se saprò meritarmi un onore ancora più grande, si vedrà”.

Sabbadini: ”Beh, credo che partecipare ai Giochi Olimpici sia il sogno di qualsiasi sportivo, ma al momento è un obiettivo talmente distante che non riuscirei a inquadrarlo neanche con un telescopio spaziale! Scherzi a parte, l’ambizione è quella di cercare di migliorarsi sempre, poco alla volta. Per la finale olimpica potrò sempre comprare i biglietti!”.

Avete mai arbitrato insieme?

Nearco: “Si. Mi piace come arbitro, calmo e competente”.

Sabbadini: “Solamente in una mezza partita durante un torneo pre-campionato. Speriamo ci sia l’occasione durante questa manifestazione, o comunque in futuro”.


(Fonte immagini: archivio privato degli arbitri Nearco e Sabbadini)

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