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Nuoro e Orgosolo alla prova del derby

12 Lug , 2019  

di Serenella Mele

Due società vicine geograficamente, divise da appena 22 km, in quella provincia di Nuoro evidentemente lontanissima dai centri “storici” del softball italiano. Due società entrambe dotate di gran carattere, come nessuna in Italia affrontano da anni sacrifici immani per sopravvivere nel panorama nazionale. A dispetto di un budget che sarebbe insufficiente per chiunque, per allestire un roster competitivo in un campionato nazionale, ma sia Nuoro che Orgosolo devono farselo bastare, mettendo nel bilancio i costi di almeno una decina di trasferte a stagione, o più. Oltre alle spese di ingaggio e gestione delle atlete che arrivano da oltre mare. Ingaggi lontani anni luce da quelli di altre discipline: chi vince titoli, nel silenzio di #mammaRai, e chi occupa i rotocalchi per ragioni che non sono solo le vittorie sui campi di gioco. L’orgoglio di appartenere a questa terra, riconoscere i talenti emersi negli anni, gli eventi organizzati, i risultati conseguiti sul campo, la voglia di farcela a dispetto di tutto. Il derby fa risparmiare i soldi di una trasferta, giocare senza avere sulle spalle la levataccia delle tre di mattina per raggiungere l’aeroporto o il porto (provate a viaggiare in questo periodo, altissima stagione), consente di giocare “quasi” in relax ma resta sfida accesa: la rivalità esiste da sempre. Nuoro ha un passato di 18 stagioni in A1 e numerosi eventi internazionali organizzati; risultati importanti conseguiti come squadra e come singole atlete. Retrocessa in A2, si misura adesso con le “cugine” orgolesi, determinate a fare lo sgambetto alla più blasonata vicina. Saranno due grandi partite domenica 14 luglio, nella suggestiva cornice del campo di Orgosolo. Il Banco di Sardegna Nuoro occupa la terza posizione nella classifica del girone A, nella serie A2, con 545 punti; mentre la Supramonte Orgosolo si trova al settimo posto con 381 punti.

Intervista in tandem, stesse domande, per i due manager.

Wilmer Pino, 43 anni, arriva dal Venezuela nel 2019, per guidare il Banco di Sardegna Nuoro Softball. Professore specializzato in Educazione fisica, Sport e Ricreazione, Gestione e Pianificazione Educativa, Ricerca sull’Amministrazione Educativa, laureato presso l’Università Sperimentale Pedagogica del Libertador, ha conseguito il Magister Scientiarum in Gestione Educativa presso l’Università Gran Mariscal di Ayacucho (Venezuela).

Benito Francia Ventura nasce a Sagua la Grande (Cuba). Ha studiato e si è specializzato in Baseball/Softball presso l’Instituto Superior de Cultura Fisica “Manuel Fajardo” di Santa Clara (Cuba). Nel 2005 arriva in Italia (a Macerata, ndr). Dal 2005 al 2007 è Coach nella squadra di A1, collaborando con l’attuale Manager azzurro Enrico Obletter. Manager della Supramonte dal 2017. Un palmares interessante, dove spiccano le vittorie nel 2005 e 2006 della Coppa dei Campioni  di serie A1 con il Macerata.

Come vedi, da straniero, il derby di domenica prossima?

Wilmer Pino (NuoroSoftball): “È normale voler vincere, oggi vedo le cose in base alla classifica. Come ho dichiarato in passato, è uno sport, non è una guerra. La Supramonte ha giocatori che si sono formati e si sono fatti conoscere nella Nuoro Softball, questo rende speciale il derby. Spero che si possa vedere un grande spettacolo, dove i giocatori saranno i protagonisti, e che vinca la squadra che si comporta meglio sul campo”.

Benito Francia Ventura (SupramonteOrgosolo): “Una partita come un’altra..”


Come lo stanno vivendo le tue atlete?

W.P. : “Nel complesso stanno bene. C’è una bella atmosfera perché Paola Cavallo si sta allenando con noi, anche alcune delle atlete straniere. Tutte capiscono bene cosa significa, quanto è importante per la nostra squadra. E’ motivo di orgoglio per me averla sul campo e poterla dirigere; senza dubbio è una motivazione in più per le ragazze più giovani, quello che Paola Cavallo rappresenta per la Nuoro Softball ed il softball anche di livello internazionale”.

B.F.V.: “In modo tranquillo. Ho visto che le ragazze tra loro sono amiche e questo rimarrà per loro un buon ricordo”.

Sei soddisfatto del percorso della tua squadra in questa stagione?

W.P. : “Anche se la stagione non è finita per fare un bilancio della squadra, posso dire che siamo migliorati molto soprattutto nella mentalità dei giocatori, che cercano di creare una cultura del lavoro reale in loro. Siamo stati in grado di fare di più nella parte tecnica in alcune giocate, ma la ragione dei fallimenti sarà ancora argomento di analisi”.

B.F.V. : “No, potevamo fare sicuramente di più..”

 Il vostro obiettivo da qui a fine stagione?

W.P. : “Per poter chiudere nel migliore dei modi, dopo il Supramonte giocheremo contro Legnano e Bollate se necessario. Le prime squadre in classifica giocheranno i play off, vogliamo giocare meglio possibile, poi vedremo cosa succede in classifica”.

B.F.V. : “La salvezza”

Se potessi, quali atlete porteresti via al tuo avversario?

W.P. :“ Indubbiamente una squadra è composta da diversi giocatori, non sono solo uno o due, il gruppo fa la squadra. Ho sempre rispettato il contrario e il mio modo di farlo è riconoscere le loro virtù. Loredana Spada è un’atleta eccezionale e la loro leader; ma anche Ylenia Pisanu, con la sua velocità e la sua attitudine al gioco. Entrambe spiccano e rendono forte la loro squadra. Sono giocatori di livello A1. Non porterei via nulla, mi piace competere contro il meglio”.

B.F.V. : “La lanciatrice olandese”

Ti preoccupa di più l’arbitraggio o le atlete più forti?

W.P. : “Si possono trovare strategie per controllare le grandi atlete ma gli arbitri no. Capisco che sono esseri umani e possono sbagliare, ma devono prepararsi nel modo migliore, non è possibile che il nostro livello tecnico nel girone sia così alto e l’arbitraggio non sempre sia adeguato”.

B.F.V. : “Come gioca la mia squadra, l’altro non m’interessa”.

 Una o più atlete della tua squadra, che meriterebbero di giocare nella squadra nazionale..

W.P. : “Penso che Giada Zidda sia una giovanissima atleta dal potenziale enorme. Ha solo 17 anni, è intelligente, deve ancora crescere e lavorare sul suo fisico. Non conosco i criteri di valutazione per scegliere il Team della Nazionale, ma le statistiche ci sono ed i numeri le danno ragione. Spero continui a lavorare duramente, e di vederla presto convocata nella nazionale della sua categoria”.

B.F.V. : “Ylenia allenata bene”

Il vostro collega Argenis Blanco vi ha citati per un’idea ambiziosa: l’accademia del softball sardo. È fattibile, vi piacerebbe?

W.P. “È un’idea eccellente, mi piacerebbe moltissimo, ma dovrebbe essere un progetto serio in cui tutte le entità coinvolte mettano il loro granello di sabbia. Senza ego o interessi personali, dove l’atleta ha la priorità”.

B.F.V. : “Si, è fattibile, sarebbe una bella iniziativa per la qualità del softball sardo”.

Insegnare l’educazione sportiva o l’agonismo. Cosa è più giusto?


W.P. : “Sarebbe una risposta lunga e non abbiamo lo spazio per farlo. Direi che nelle prime fasi dovrebbe esserci una formazione primaria e non competitiva; solo dopo aver sviluppato le capacità motorie e le valenze fisiche dei ragazzi si può lavorare alla parte competitiva inculcando i valori che li formano come cittadini e atleti”.

B.F.V. : “L’educazione sportiva, l’agonismo viene da se..”


La squadra avversaria che hai apprezzato di più in questa stagione..

W.P. : “Il Bollate è una società che ha un’infrastruttura unica per lo sviluppo del softball. Le sue squadre hanno un livello di gioco molto alto; il Legnano si è preparato molto bene per questa stagione e ha un buon staff tecnico; Reale Jack Torino ha un’interessante combinazione di giovani giocatori ed esperienza che la rendono la classica squadra difficile da battere”.

B.F.V. : “Il Bollate perché è una squadra giovane che ha tanto da dare”.


Vuoi dire qualcosa al tuo collega manager?

W.P. : “Hermano felicitaciones por tus  18 años de fructífera carrera en Italia, logrando triunfos importantes. Sigue metiendo mano. Nos vemos el Domingo, que gane el Softball”.

B.F.V. : “Che vince chi fa più punti”.