Racconti

Partenza… nei miei ricordi

12 Dic , 2017  

di Alberto Nardecchia

Nettuno. Una giornata stupenda per fare una passeggiata per il lungomare, Ma ci accorgiamo stranamente che in strada non circolava nessuno. Una strombazzata di clacson ed era mio cognato con suo cognato che quasi a forza ci fanno salire in macchina. “Andiamo allo Stadio!”. Io pensai “che palle” io il calcio non dico che lo odio ma non mi dice niente.

All’ingresso mi accorsi che lo stadio non era quello del calcio, ma quello del baseball. Curiosità, stupore, incomprensione di quello che capitava in campo, meraviglia per i colori, il tifo dei Nettunesi, in particolare dove eravamo noi (sulla terza base).

Dentro di me si insinua il tarlo di questo sport, la curiosità di come si gioca, il linguaggio dei giocatori con gli allenatori, insomma dopo qualche settimana tornati a Roma, mi ritrovai al campo di piazza Mancini con Gianni Sbarra (e il suo cagnolino) che c’insegnava (gruppetto di animatori) regole di gioco, esercizi e tattiche.

L’entusiasmo aumentava sempre di più andando a vedere in notturna le partite a Nettuno. Il mio primogenito cominciava ad imitare i vari gesti dei giocatori. Con un pezzo di legno gli feci una mazza. Poi comprai dei guantoni e palline. Poi mazze vere di legno. Il sabato e la domenica si andava all’interno dell’ippodromo (si entrava da un buco nella recinzione). Mentre Laura prendeva il sole noi facevamo passaggi e battute.

Tornando a casa, nella stradina che costeggia la ferrovia, all’interno di un cortile dei ragazzini giocavano. A me sembrava baseball, solo che la pallina da tennis battuta con un manico di piccone e presa a mani nude la tiravano al corridore, se veniva colpito era eliminato. Non ho resistito e li ho chiamati.” Ma che state a fa’” chiesi e loro: “Ma che ne sai! Noi stamo a gioca’ a baseball”. Nel frattempo si avvicinarono al muretto della recinzione e sorpresa videro che dal borsone mio uscivano fuori i manici delle mazze.

Fu un dialogo infinito, ci siamo dati appuntamento per il sabato seguente all’interno dell’ippodromo.