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“Protocollo Franchigia Parma”: un continuo lavoro di selezione

20 Nov , 2019  

di Serenella Mele

Prosegue instancabile l’attività del “Protocollo Franchigia Parma”, grande iniziativa di baseball giovanile che vede impegnati con un selezionato e competente staff tecnico, un gruppo di ragazzi U15 e U18. Parliamo con Antonio Filosa, manager delle Pink Ladies e della Yellow Team di Sassari, dove sta svolgendo da anni un lavoro eccellente: “Sono anche un coach della Franchigia del Parma, parlo della mia esperienza personale, dell’esperienza che faccio fare a Colorno ai ragazzi che porto con me. Da anni collaboro con il Parma Baseball 1949, quello degli scudetti, delle 13 Coppe dei Campioni, ecc, che ha una franchigia giovanile dove accoglie i ragazzi provenienti da tutta Italia, un po’ per monitorarli e vedere se possono ambire a giocare in A1 o anche nelle serie inferiori, se non all’estero. Uno dei progetti del Parma è sempre stato quello di crescere talenti italiani. Anni fa ho avuto l’opportunità di entrare in contatto con il presidente Paolo Zbogar, il quale mi ha dato la possibilità di dare loro una mano come coach, presentando anche dei giocatori. Siamo 4 tecnici: il manager è Ricardo Arrieta Pedroso, io sono bench coach, Paolo Boldonaro coach, il pitching coach è Juan Armenteros.

Con questo staff tecnico – prosegue Antonio Filosa – prepariamo due squadre che partecipano al Torneo Internazionale Due Torri (U18), “Memorial Mario Bacchi Stefani”; ed al Torneo Internazionale di Sala Baganza , per quanto riguarda gli U15. Parte dei partecipanti sono contatti del presidente direttamente con le società che ci segnalano i giocatori, parte è lavoro nostro che facciamo scouting, proponendo dei talenti, in modo da dare ai ragazzi più talentuosi la possibilità di giocare in questa “vetrina” sportiva prestigiosa”.

Da quanto tempo Parma organizza questa franchigia ?

Sono più di dieci anni che portano avanti questo programma –racconta il bench coach Antonio Filosa- curando ogni dettaglio al meglio, un modello da replicare secondo me. Prima di tutto i ragazzi giocano partite in più che in campionato nemmeno possono immaginare, poi permettiamo loro di confrontarsi, conoscersi, condividendo un’esperienza di grande baseball giovanile. È un grosso sacrificio, ma soprattutto per i ragazzi che arrivano dalla Sardegna, che hanno meno possibilità di giocare ad alti livelli, davvero una grande opportunità. Praticamente pagano solo il viaggio, per tutto il resto sono ospiti del Parma che pensa a tutto: da vitto e alloggio, agli spostamenti, alle uniformi da gioco. Vengono insegnate anche delle regole di comportamento, come il rispetto dell’uniforme, la disciplina, tutte quelle cose che apprendono nelle loro società ma qui vengono ribadite ed amplificate. Il confronto che fai con realtà più grandi, insegna che la regola vale per tutti, dalla società più blasonata a quella di provincia”.

È replicabile altrove questo progetto?

Le porte ci sono state aperte dal Parma, loro vogliono esportare questo modello. È un modello che in parte noi replichiamo a Sassari, cercando di condividerlo e proporlo con le altre società con le quali collaboriamo. Se noi condividiamo le informazioni riusciamo a monitorare giocatori e giocatrici; se mettiamo insieme le forze, magari buttiamo giù un progetto che ha successo. Per il baseball, ma anche nel softball è fattibile, quello di Parma è un modello da seguire. È un modello per il quale davvero mi sento orgoglioso di partecipare, perché sento che imparo continuamente e riesco a condividere quello che imparo con i ragazzi in Sardegna. Poter incontrare anche ragazzi di altre nazionalità, Accademie Europee, Selezioni Americane, c’è davvero tanto da imparare ogni giorno”.

La franchigia del Parma baseball lavora tutto l’anno, un servizio importante allo sport

Nel periodo che va dalla prima settimana di luglio all’ultima di settembre, è tempo di test: mettiamo insieme quei giocatori che abbiamo monitorato durante tutta la stagione, quindi li mettiamo in campo per vedere se ci sono le possibilità di seguirli a distanza, instaurare anche un rapporto di collaborazione tecnica con gli staff delle società, per creare una connessione. Per valorizzare il lavoro che viene fatto a campionato concluso. Monitorare i ragazzi non è finalizzato a farli diventare “proprietà” del Parma, attenzione, ma a dare loro la possibilità di esprimersi a livelli superiori. I tornei internazionali che disputiamo, U18 al Due Torri e U15 a Sala Baganza, sono di ottimo livello internazionale. Al “Due Torri” di Parma gli americani portano la selezione MVP U18, la Repubblica Ceca porta gli accademici; mentre al Sala Baganza gli americani portano una selezione dei Boston, un gruppo di italo-americani, vincitori lo scorso anno del torneo di Sala Baganza. Sono squadre di alto livello, seguite da tecnici di altrettanto elevato livello. Persone che conoscono il baseball molto bene e vengono a confrontarsi con noi, partecipano volentieri ai tornei europei ed italiani in particolare, per mettersi alla prova, a confronto con altre realtà. Attualmente ci sono squadre polacche che stanno aderendo al progetto di Parma, di discreto livello, questo è segno che in Europa il livello tecnico sta crescendo. Ben vengano queste iniziative, a qualsiasi livello, vedi la Nazionale master di softball che ha vinto anche in Spagna: bravissime! Tutto serve a giocare, far cresce il movimento di baseball e softball, mettersi a confronto soprattutto con realtà tecniche superiori è sempre molto utile. Se ai ragazzi non viene data l’opportunità di confrontarsi, quindi crescere, gli si tarpano le ali”.

Estate 2019, cosa avete fatto?

Ci siamo coordinati tra staff tecnici, mi sono coordinato col presidente del Parma, Paolo Zbogar, per proporre alla franchigia del Parma giocatori che potessero fare esperienza di alto livello. Porto sempre i miei ragazzi di Sassari, riesco anche a tenere sotto osservazione alcuni giocatori che si trovano fuori Sardegna. In particolare quest’anno si è allenato con noi un ragazzo di Lodi, che avrebbe giocato il “Torneo Maria Luigia” a Parma: Filippo Affetti, 16 anni, pur di non rimanere fermo è venuto ad allenarsi con me a Sassari. Questo è il mio impegno alla franchigia di Parma, fare lo scouting. Dalla Sardegna ho portato per l’U18, Lorenzo Merella, Davide Canu; per l’U15 ho portato Andrea Chili Sala, tutti di Sassari. Per la seconda volta ho portato, con eccellenti prestazioni sui campi di Sala Baganza, Lorenzo Orlandi, che gioca ad Anzio. Per la prossima stagione dei tornei, sto proponendo anche alcuni giocatori di Nettuno: confermerò Orlandi, Canu, Merella, e Chili Sala. Mi sto guardando intorno per vedere se riesco a coinvolgere altri giocatori qui in Sardegna ma anche oltre Tirreno. La scorsa stagione, causa impegni nei play out, non abbiamo potuto avere disponibili i ragazzi del Cagliari, ma sono determinato a proseguire la collaborazione con lo staff tecnico cagliaritano. Giocare il più possibile, comunicare tra staff tecnici, per consentire ai ragazzi di mettersi in mostra, crescere tecnicamente, e crescere anche come staff tecnici: impariamo tutti, dal confronto. Il lavoro è continuo, ripeto, al momento stiamo lavorando per mettere insieme due formazioni con la formula consueta: incontro del gruppo a Colorno, in una struttura dove possono alloggiare, allenarsi, si crea l’amalgama, quindi si gioca nei tornei previsti: i ragazzi stanno con noi circa venti giorni, U15 e U18, tra luglio e agosto, si sta lavorando per preparare gli appuntamenti del “Due Torri”, “Sala Baganza” ed infine il “Maria Luigia” a fine settembre 2020. Non si può giocare solo quattro mesi l’anno, stiamo lavorando in palestra, in campo quando il meteo lo consente, ma lavoriamo sempre con l’intento di dare continuità tecnica all’attività”

Il Giappone ha voluto fortemente baseball e softball ai suoi Giochi Olimpici del 2020 a Tokyo, sarà utile a tutto il movimento?

Sarà fondamentale per dimostrare a tutti che sono due sport bellissimi, affini, ma diversi e bellissimi. Sappiamo che il Giappone è la seconda squadra più forte nel softball, almeno secondo i recenti mondiali. Giusto che loro, nella vetrina dei Giochi Olimpici, mettano il meglio del loro prestigio sportivo mondiale”.