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QUALIFICAZIONI OLIMPICHE DIARY – DAY 3

21 Set , 2019  

di Ignazio Gori

20 Settembre 2019

Questa puntata del diario preolimpico non sarà come le altre, ma velata di tristezza e rammarico, anche se la mattina – una mattina tersa di sole, dai vivi colori pastellati, ma sferzata da un vento gelido – era iniziata in modo piacevole, con il solito caffè scottato della cinese del bar sulla via Emilia, località Gattatico, e soprattutto con la vittoria agli extra inning della nostra nazionale contro il Sud Africa, che per tre inning era riuscito a tenerci botta, una vittoria che aveva elettrizzato Gian, Sal Varriale, Orlando e tutto il resto della troupe del Bar del Baseball giunta in tarda mattinata al “Nino Cavalli”. Ma ai nostri microfoni Chris Colabello – ex Major Leaguer e tra i migliori battitori “clutch” della formazione azzurra – ci aveva avvertito del pericolo della rappresentativa di Israele, una squadra di scuola americana, molto forte sul monte di lancio e in difesa, disciplinata e cinica quanto basta per essere chiamata una squadra “da Bronx”. E il pericolo infatti era reale. Dopo un pomeriggio trascorso in città, alle otto in punto la squadra del Bar del Baseball aveva già occupato la sua postazione, a coronamento di una buonissima rappresentanza di pubblico, caldo come solo una città come Parma (e Nettuno), che ama il baseball può offrire. Si succedono vari ospiti, tra cui una delle nostre migliori promesse, il ventenne prima base Leo Seminati, in forza ai Billings Mustangs (Pioneer League) nell’organizzazione dei Cincinnati Reds. Lui e il pitcher Matteo Bocchi, già nel roster azzurro, saranno il futuro della squadra e l’entusiasmo giovanile di Leo ha di riflesso galvanizzato ancora di più la strampalata vetrina che il Bar offre ormai da molto tempo a questa parte: la simpatia infatti si sposa con la vera passione e questo magico connubio è in grado di fare più proseliti di ogni network nazionale. Ma torniamo alla partita. Il risultato finale l’avrete già intuito, la delegazione celeste-stellata vince con 6 punti messi a segno all’ottavo, frutto di due gravi errori, uno sanguinoso di Mazzanti e di una serie di singoli velenosi degli “israeliani”. Ma la partita era girata poco prima, quando un lancio fuori misura di Jon Moscot centra il viso di Chris Colabello, il quale dopo qualche minuto di apnea da parte dei mille e duecento fans presenti, è costretto a uscire. L’Italia, che era riuscita a pareggiare proprio grazie a una hit di Colabello che aveva portato a casa base due runners, accusa il colpo. A Lugo – buonissima la sua partita condita da 9 K in 7 inning – si succedono Venditte, pericoloso ambidestro, e Michael Johnson … ma la partita scappa, e con essa anche il sogno olimpico. L’Israele, che non ha nemmeno un campionato nazionale, sarà, a scanso di un MIRACOLO (oh San Gattatico, ti porteremo un mazzo di violette di Parma ogni giorno per un anno intero se dovesse accadere …) andrà a Tokyo: agli “israeliani” infatti basterà vincere almeno una partita tra le due restanti con Sud Africa e Rep. Ceca. L’Italia di Gerali non ha scelta, domani, sempre al Nino Cavalli e poi domenica contro la temibile Olanda, al Falchi di Bologna, dovrà vincere e vincere, arrivare dunque seconda e tenere accesa la speranza di un viaggio a Tokyo, che a quel punto dovrà essere staccato il prossimo Marzo, attraverso un girone che a dire di ferro è poco, visto che comprenderà le seconde dei gironi del Premier12 che avrà svolgimento il prossimo Novembre. La partita dunque termina 8-2 per gli altri, e i tifosi italiani sfilano via silenziosi. Ha ragione Sal Varriale: la fortuna nel baseball esiste eccome, ma va cercata e la nazionale stasera non l’ha fatto, l’ha scacciata bruscamente, lasciando troppi uomini in base e mancando di carattere. S’intende, il sogno olimpico degli azzurri, a lungo preparato e agognato, non termina ufficialmente e matematicamente stasera, ma ci andiamo molto vicini. Il baseball è un gioco crudele, e chi, come i seguaci del Bar, lo ama è capace di soffrire. Fino alla fine!