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Qualificazioni Olimpiche DIARY- FINAL DAY

23 Set , 2019  

di Ignazio Gori

 

22 Settembre 2019

Quando arrivano le prime piogge alla fine di Settembre, agli appassionati di baseball cala un velo sul cuore. La stagione o è conclusa o sta per concludersi nei playoffs, in bene o in male. Anche per la troupe del Bar del Baseball questa spedizione sta per concludersi e ad ali bagnate, visto che a Parma una fitta e fredda pioggia imbrunisce il paesaggio. L’attenta e impeccabile organizzazione del torneo preolimpico sposta tutte le gare previste per la giornata, anticipandole di qualche ora, compresa ovviamente l’attesa classica tra Italia e Olanda. L’Azzurra, spalle al muro, è costretta a vincere per sperare in un secondo posto e contemporaneamente, come spesso capita in questi tornei, deve sperare in un risultato favorevole tra Rep. Ceca e Spagna. Le premesse non sono affatto buone, dopo la “tonnara” a fine gara di ieri, il nostro Drew Maggi, davvero acciaccato, ha beccato dodici giornate di squalifica, ma la peggio è andata agli spagnoli che oggi, nella sfida ai ciechi vedranno sette di loro fuori dai giochi. Le insidie del TQB sono molteplici ma possono anche regalare degli esiti inaspettati, speranze che riempiono ormai gli occhi un poco spenti di Gian, Vince, Orlando e i miei, arrossati dalle ore piccole di questi giorni e dal Lambrusco. Giunti dunque allo stadio “Gianni Falchi” di Bologna una mezzora abbondante prima del playball, possiamo subito constatare quanto siano stati bravi gli addetti al campo dello staff WBSC ad asciugare e rendere ottimale il manto e la terra rossa del diamante felsineo. Ad accoglierci gli amici Alberto “Toro” Rinaldi e Vic Luciani per la diretta di Quelli che … il Bar del Baseball, che fino alla fine non smette di sperare e “sparare” (soprattutto contro gli “squali” de potere, che pensano prima alla tasca e poi al gioco sul campo). Primo lancio dunque affidato ad Alberto Tomba, che qualcuno del pubblico, scherzando – conoscendo le abitudini da viveur dell’ex campione di sci – scambia per un sosia, visto che è impossibile che sia sveglio a quest’ora del mattino. Scherzi a parte, avviene una cosa davvero strana, vengono completamente saltati i cerimoniali degli inni nazionali (mai vista una cosa simile!). Tra lo stupore dei circa cinquecento fans accorsi di fretta e furia al “Falchi”, coraggiosi vista l’umidità da palude tropicale e la temperatura che rasenta appena i 14 gradi centigradi, si inizia a giocare. Il lineup degli arancioneri è potente: Kemp, Bernadina, Clementina, Rifaela, Sams, Polonius … ma in qualche modo, grazie anche a un fuoricampo da due dell’idolo di casa Alex Vaglio, riusciamo a tenerci a un punto di distanza fino al nono inning, quando con due eliminati, crolliamo letteralmente. Orlando Yntema lanciatore vincente, perdente Alex Maestri, salvezza di Sulbaran, e punteggio finale sull’8 a 3 per gli olandesi-antillani che centrano il secondo posto e il torneo di riparazione di Taiwan, in Marzo, dove potranno lottare per un pass olimpico. Ma per l’Olanda non finisce qui l’avventura nel baseball internazionale, visto che a Novembre, forte di altri rinforzi dagli Stati Uniti, potrà tentare di staccare il pass per Tokyo addirittura anticipatamente e questo grazie al Premier12 che ne mette in palio due. Le lacrime del parmense “El Gibo” Gerali a fine gara la dicono tutta sulla delusione di aver sprecato troppo e in terreno amico. Il Bar del Baseball è unanime nel credere e nell’incentivare a un cambiamento radicale per il baseball italiano dopo aver fallito l’importantissimo traguardo olimpico. Io mi sento di salvare solo Colabello, Mazzanti e Vaglio e credo che chi voglia davvero bene – senza ambigui tornaconti – al baseball italiano non possa non pensare che l’immediato futuro siano i giovanissimi, a costo di prendere delle legnate sonore; tanto peggio di così non poteva certo andare. I pronostici lo dicevano sottovoce, ma la rappresentativa israeliana del manager Eric Holtz – e dei vari ottimi Tyler Kelly, Jon Moscot e Danny Valencia – in netta ascesa nel ranking mondiale WBSC, si sia meritato l’accesso diretto al torneo olimpico, con un gioco compatto, concreto, di squadra insomma – quello che non siamo riusciti a fare noi! Il Bar del Baseball, amando davvero questo sport, non può che fargli i più sentiti e sinceri complimenti. Da Gian, Vince, Orlando, Sal, Toro, Vic e tutti gli amici che ci hanno aiutato e supportato a Parma e Bologna, è davvero tutto. Adieu Drughi! Anzi, Shalom!

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*(ERRATA CORRIGE: nella puntata del Diario di ieri ho erroneamente scritto che la statua in piazza Garibaldi raffigura Giuseppe Verdi, quando invece – il troppo Lambrusco ha avuto i suoi effetti – è proprio Garibaldi a scrutare e vegliare sui passanti. Chiedo venia agli amici di Parma!)