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RICCARDO NARDINI: FIGLIO D’ARTE, ARTISTA DELLE IMMAGINI

25 Feb , 2021  

di Serenella Mele

Cresciuto nello studio fotografico di papà Raniero, Riccardo Nardini è un altro dei maestri dell’immagine che il Bar del Baseball ha il piacere di avere.

Litografo di professione, ma fin da piccolo ha avuto a che fare con la fotografia, grazie al papà fotografo professionista che seguiva in studio e nei vari servizi che lo vedevano impegnato.

Sono cresciuto dentro lo studio fotografico di papà – racconta – che adesso è in pensione ma continua a fotografare per hobby. Lui è stato anche docente di fotografia, mi ha insegnato tutto sul “mestiere”. Servizi matrimoniali, concerti, naturalmente anche partite di baseball: io lo seguivo e lo aiutavo dovunque”.

Un evento che ti è rimasto particolarmente impresso dei tuoi inizi?

Ricordo l’inaugurazione dell’attuale stadio del baseball a Nettuno, feci le foto a Bruno Conti che lanciava la prima palla in quella circostanza. Fin da piccolo seguivo papà allo stadio, quindi i ricordi più belli sportivamente sono legati a quel periodo”.

Al di fuori degli stadi di baseball, Riccardo Nardini può vantare nel suo archivio fotografico straordinarie immagini di grandi show:

Da ragazzo, ero il fotografo ufficiale dell’Estate Nettunese – ricorda con soddisfazione – all’epoca Nettuno era una cittadina molto in voga per i concerti. Fotografai Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, i Pooh, gli Spandau Ballet, Claudio Baglioni, Luca Carboni, Antonello Venditti, ed altri. Come divertirsi lavorando, grandi serate!”

Raccontaci i tuoi ricordi invece con mazza e guantone

Come praticamente tutti i bambini qui a Nettuno, ho giocato a baseball anch’io. Andavamo al vecchio porto che prima era tutta spiaggia, dove su una sorta di diamante giocavamo le partite tra ragazzini. Le sfide erano quindi tra squadre che portavano il nome delle vie del paese, ogni via aveva la sua squadra. Successivamente ho giocato nei pre-allievi del Nettuno, poi per lavoro ho dovuto smettere. Ma è sempre stata la mia grande passione”.

I tuoi soggetti preferiti, la tua foto ideale?

Mi piace la ritrattistica, anche nella moda. Nello sport invece mi piace cogliere l’attimo imprevisto, o un movimento particolare. Anche lo stato d’animo del fotografo cambia durante una partita, condizionato almeno un po’ dal susseguirsi degli eventi di gioco: almeno fino a due anni fa emotivamente anche se avevo la macchina fotografica in mano ero abbastanza preso dalla partita. Mi piacerebbe fotografare l’ultima battuta del punto decisivo, con lo scudetto che torna a Nettuno. Il punto dello scudetto, dopo tanti anni di attesa. Sarebbe una bella impresa, anche emotivamente, combattuto tra la voglia di esultare e quella di fermare nelle immagini un momento storico”.

Parlando del Bar del Baseball, qual è “l’immagine” alla quale sei più legato?

Sono molto orgoglioso della mia immagine con la macchina fotografica, ed il tesserino al petto a rappresentare il Bar del Baseball. Sono nettunese, l’immagine è molto spesso legata al baseball, quindi poter contribuire alla passione di tanta gente con i miei scatti mi rende davvero felice. In altri ambiti mi piace anche la macro-fotografia, cerco la perfezione nello scatto”.

Papà ti dà ancora dei consigli fotografici?

Sempre! Ci vediamo e parliamo di fotografia. Lui a 75 anni è ancora molto appassionato e fotografa in continuazione. Resta il Maestro”.

Alimentare una sana passione, diventa un regalo prezioso che i genitori possano fare ai figli. L’incontro – sia pure virtuale – con Riccardo Nardini, diventa l’ennesima occasione per affermare che le buone pratiche, le sane passioni, fanno crescere persone migliori. E professionisti di talento!

(Fonte immagine: archivio privato di Riccardo Nardini)

(Immagine di copertina: primo piano di Riccardo Nardini con la sua macchina fotografica. Sullo sfondo il campo di gioco dello Stadio «Steno Borghese» di Nettuno)

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