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“SOGNO UNA MEDAGLIA OLIMPICA”. Parla la neo Vice Presidente FIBS Roberta Soldi

1 Dic , 2020  

di Ignazio Gori

Dando una bella scossa alle cosiddette “quote rosa” – un concetto a mio avviso altamente superato – Roberta Soldi, consigliere uscente, usufruendo di un ampio consenso, a testimonianza di fiducia e competenza, è la prima donna eletta Vice Presidente della Fibs. L’abbiamo sentita per captare sensazioni e aspirazioni per il prossimo quadriennio che si annuncia particolarmente importante per tutto il nostro movimento.
Lei viene da Bollate, una città dove il softball femminile è tradizione, come dimostra l’ultimo scudetto conquistato dalle ragazze dell’MKF guidate dal manager cubano Ramòn Vazquez Cedeno. Come si è avvicinata a questa disciplina?
“Diciamo che, dapprima il baseball e successivamente il softball, hanno sempre fatto parte della mia famiglia: mio papà Guido ha iniziato a giocare alla fine degli anni ’50 e poi ha allenato. Io, le mie sorelle e i miei fratelli (Davide, Daniela, Luigi e Alessandra) siamo cresciuti sul diamante: il softball è da sempre parte della nostra quotidianità.”
 
Come spiega la crescita esponenziale del softball femminile in Italia in questi ultimi anni?
“Ritengo che un grande merito vada alle società. In generale, hanno investito molto sul vivaio creando più occasioni di gioco e migliorandone conseguentemente la qualità tecnico-tattica. Inoltre si sono sempre dimostrate disponili e collaborative a 360 gradi, rendendo il mio lavoro di programmazione e coordinamento molto più semplice. 
Per quanto riguarda la Nazionale italiana, dopo la prestazione all’Europeo 2017 (disputato proprio a Bollate e vinto dall’Olanda in finale contro di noi) siamo riusciti a capire tutti insieme (dirigenti, staff e atlete) che non basta possedere una buona tecnica, ma è fondamentale essere “atlete complete”. 
Questo cambio di mentalità, dalle più grandi ed esperte fino ad arrivare alle più giovani, è stata sicuramente la chiave di svolta per il nostro movimento.”
 
Con la qualificazione olimpica le Azzurre sono entrate nell’eccellenza mondiale. Cosa si aspetta?
“Senza voler peccare di presunzione, avevamo già dimostrato di essere all’altezza delle altre nazionali in occasione del Mondiale del 2018 (settimo posto per le Azzurre). Con la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo, abbiamo raggiunto un obiettivo importante, ora si tratta di dimostrare il nostro reale valore. Ognuno di noi lavora quotidianamente con queste motivazioni.
Guardando la situazione a lungo termine, dobbiamo saper sfruttare, per il bene del nostro movimento, la visibilità ottenuta e lavorare per mettere in condizioni le nostre atlete di competere sempre ad altissimo livello.” 
 
Lei è la prima donna a ricoprire l’incarico di Vice Presidente federale. Cosa le è piaciuto di più e di meno degli ultimi quattro anni?
“Sì! Sono la prima vicepresidente della Fibs e sono felice che sempre più donne a tutti i livelli, nonostante le reali difficoltà della vita quotidiana e personale, abbiano la possibilità di ricoprire ruoli importanti. Ringrazio il Presidente federale che mi ha offerto questa grande opportunità e tutte le società che mi hanno sostenuta con il loro voto all’assemblea elettiva.
Sono stati quattro anni intensi, grazie al supporto e alla fiducia reciproca con il Presidente Andrea Marcon. Il grande lavoro di risanamento dei conti della Fibs, fatto da parte del Presidente e di tutto il Consiglio Federale, ha reso possibile la crescita e lo sviluppo delle varie nazionali. Sicuramente ci sono delle situazioni che vanno modificate e migliorate in un’ottica di ulteriore sviluppo ed espansione del movimento, come giustamente deve essere se vogliamo crescere ulteriormente.”
 
Il progetto o l’obiettivo cui tiene di più?
“A breve termine, sicuramente una medaglia olimpica; sarebbe il coronamento di un sogno, soprattutto per un gruppo di Atlete (la maiuscola è voluta), che con tanti sacrifici e spirito di abnegazione si sta preparando per questo importante appuntamento.
Il progetto più a lungo termine si riferisce alla “ricerca e coltivazione” del talento. Inutile negare che al nostro softball mancano in modo particolare il “pitching”.  L’idea è quella di improntare un sistema che possa aiutare nella “costruzione” di giovani lanciatrici.  L’obiettivo è lavorare sodo, creando stimoli e occasioni per le giovani atlete che saranno il nostro immediato e prossimo futuro.”
 
Cosa può e deve ancora migliorare il softball italiano, anche sulla sponda maschile? Fastpitch, slowpitch, il baseball femminile da noi ancora non praticato … 
 
“Guardando il panorama del softball italiano, posso solo dire di essere felice e fortunata, perché ho la possibilità di interagire e collaborare con presidenti di società che si sono dimostrati professionali e lungimiranti.
Rispondendo alla seconda parte della domanda, mi viene da ragionare in questo modo: io, noi baseball e softball italiani, abbiamo due prodotti che cerchiamo di far funzionare e fatichiamo a raggiungere l’eccellenza con quelli. Sarebbe dunque produttivo introdurre tante altre nuove discipline che assorbirebbero le poche risorse (e non parlo solo di risorse economiche) che già abbiamo?
Puntare ad avere nazionali di slowpitch, baseball femminile o qualsiasi altra cosa, senza avere idea di cosa voglia dire giocare e fare dei campionati di quelle discipline, mi sembra veramente assurdo.
A mio avviso, le nazionali sono il punto di arrivo di un movimento, non la partenza!
 
Un suo saluto speciale e/o augurio al softball/baseball italiano?
 
“È inevitabile che il mio augurio possa essere quello di tornare tutti al più presto in campo, in modo spensierato e senza protocolli vari, lasciandoci alle spalle questa tragedia che purtroppo ha coinvolto tutti.
Un grande abbraccio virtuale a tutti voi, che come me, siete “malati” di baseball e di softball!”
Il Bar del Baseball si unisce al saluto finale della neo Vice Presidente Fibs, augurando buon lavoro e un quadriennio fruttuoso
(la foto di copertina è stata gentilmente fornita dalla sig.a Roberta Soldi)