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Sulle orme di Dock Ellis: intervista a Claudio Scotti

10 Mag , 2019  

di Ignazio Gori

 

Uno dei punti di forza della nuova UnipolSai Fortitudo Bologna è senz’altro il giovane lanciatore romano Claudio Scotti, già messo sotto “spia” dalla Major League e prospetto per la nazionale azzurra. Dopo la prima vittoria in campionato ottenuta contro il Parma, il “Bar del Baseball” ha chiesto al ragazzo le sue opinioni, alla vigilia della delicata doppia sfida con il Nettuno Baseball City, importante per la classifica di questa prima metà di regular season.

 

 

Claudio, tu sei romano e a Roma-città il baseball è da molti anni confinato in piccoli recinti, tra cui quello attivo del Cali Roma, dove sei cresciuto. In una città dove è difficile coltivare qualsiasi altra passione sportiva che non sia la “AS Roma”, come ti sei avvicinato al baseball? Hai avuto un “padrino”?

 

Direi che mia passione per il baseball è cominciata quasi per caso, mi capitava di vedere qualche partita in tv e ogni volta rimanevo affascinato da questo sport. Ho deciso di provare e abbandonare il calcio e ho subito capito che quello era ciò che volevo fare.

Non ho avuto un “padrino” ma la mia famiglia mi ha sempre sostenuto nelle mie scelte e mi ha sempre appoggiato nelle mie decisioni.

 

Nel 2015 sei stato notato dagli scout dei Pittsburg Pirates. Com’è accaduto e come si evolverà questo “interessamento”?

 

Sono stato notato da alcuni scout durante la partecipazione al mondiale U18 e poco dopo, al torneo organizzato dalla MLB, ho firmato un contratto con i Pittsburgh Pirates. Ho fatto parte della squadra per due anni e ho imparato molto da questa esperienza, non solo in ambito sportivo ma anche come crescita personale.

 

A proposito dei Pirates. Conosci Dock Ellis jr, il mitico pitcher dei Pirates campioni MLB del 1971, cui hanno di recente dedicato il bellissimo documentario “No No: a Dockumentary”? A parte Ellis, hai altri pitcher preferiti nella passata o recente storia del baseball?

 

Ellis ovviamente l’ho sentito nominare e dovrò approfondire la sua storia.

Ci sono molti altri pitcher che io definisco “grandi” e ho avuto il piacere di conoscerne uno di persona. Si tratta del lanciatore partente dei Chicago Cubs, della MLB, Cole Hamels[1].

 

La tua squadra, la UnipolSai Fortitudo Bologna, campione in carica, ha centrato 6 vittorie su altrettante uscite e tu nell’ultimo turno hai ottenuto contro il Parma la tua prima “W” in massima serie. Facendoti i dovuti complimenti, cosa ancora dovrebbe migliorare la tua squadra? E diversamente qual è il vostro punto di forza?

 

Rispetto all’inizio del campionato la squadra è migliorata notevolmente, soprattutto in battuta; era solo questione di riprendere il ritmo. Ci alleniamo tutti i giorni per avere ottimi risultati in partita e questa continuità e determinazione nell’allenamento è per me il nostro punto di forza.

 

E’ ovvio che Bologna sia la squadra da battere, ma qual è l’avversario, anche secondo le aspettative del vostro manager Frignani, che più vi impensierisce? E perché?

 

Il Parma, affrontato nell’ultimo turno, era un punto di domanda per noi e infatti si è rivelata una squadra con molte qualità e punti di forza, ma non ci siamo fatti scoraggiare e siamo riusciti a chiudere entrambe le partite.

 

Potresti stilare la tua personale “Top 3” dei migliori pitcher della Serie A1?

 

Personalmente penso che tra i migliori lanciatori della serie A1 ci siano senz’altro Alessandro Maestri, grande lanciatore con esperienza internazionale e in forza al San Marino e il nostro Raul Rivero, dal Venezuela. Non ho ancora visto lanciare tutti i pitcher di questo campionato quindi per adesso non posso fare altri nomi. Lo scoprirò nel proseguo del torneo.

 

Il prossimo turno – venerdì 10 e sabato 11 Maggio – ospiterete il Nettuno Baseball City, il quale nonostante i due “sgambetti” interni presi dal San Marino, si dimostra il miglior attacco del torneo, con 6.67 punti a partita, 10 valide e 1.5 fuoricampo. A cosa dovete stare più attenti?

 

Sarà una sfida dura per tutta la squadra, in particolare per noi lanciatori. Nelle prime sei partite, loro hanno dimostrato di avere un ottimo attacco e proveremo a metterli in difficoltà. Anche in difesa cercheremo di dare il massimo.

 

In settembre ci saranno a Parma e Bologna le qualificazioni olimpiche per Tokyo 2020. Da “azzurro”, quali sono le insidie maggiori per la nazionale di Gerali e Ceccaroli?

 

Sicuramente dovremo affrontare avversari molto forti, tra questi l’Olanda, che in passato ha ottenuto grandi risultati e che si è dimostrata avere ottimi giocatori in tutti i ruoli. Sarà quasi certamente l’Olanda la peggiore “gatta da pelare”.

 

Svela al “Bar del Baseball” qual è il tuo più grande sogno …

 

Il mio sogno è quello di migliorarmi ogni giorno sempre di più, allenarmi duramente per ottenere risultati e raggiungere un giorno traguardi importanti nella lega maggiore.

 

Noi del “Bar del Baseball” ti auguriamo di migliorare sempre di più, di fare bene con la Nazionale e magari … di giocare un giorno da “partente” per i Pittsburgh Pirates e imitare il grande Dock Ellis!

 

GRAZIE A NOME DI TUTTO IL BAR!

[1] Cole Hamels, pitcher classe 1983, ha vinto il campionato del 2008 con i Philadelphia Phillies risultando l’MVP delle World Series. In carriera ha 156 vittorie a fronte di 114 sconfitte, con una ERA (PGL) di 3.40

FONTE COPERTINA: Cali Roma Baseball