La Gran Bretagna al World Baseball Classic

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SWEET THE FIRST! La Gran Bretagna al World Baseball Classic

27 Set , 2022  

di Ignazio Gori

Diciamoci la verità, la selezione spagnola era sicura di vincere a mani basse il girone di Regensburg, in Germania, e qualificarsi per il World Baseball Classic del prossimo anno (8 marzo-21 marzo 2023). E invece si ritrova out, grazie alla pesantissima sconfitta nella finalina contro i cechi, ultima opportunità per la qualificazione.  

Ma è stata la finale contro la Gran Bretagna a incidere psicologicamente sugli spagnoli che hanno affrontato svogliati la Rep. Ceca, a mio avviso compagine alquanto modesta (la Spagna aveva già liquidato i cechi precedentemente per 21 a 7!). Gli spagnoli si sono visti soffiare il pass per la fase finale del WBC grazie a un sac fly walk off di Alex Crosbyesperto volpone delle independent leaguesal decimo inning di giuoco. 10 a 9 Gran Bretagna con la Union Jack che centra il prestigioso torneo per la prima volta nella sua storia (precedentemente aveva disputato solo due volte il campionato mondiale organizzato dalla federazione internazionale: nella prima edizione del 1938, dove vinse l’oro, ma c’erano solo due squadre – sic! – e nel 2009, piazzandosi al 15° posto).    

La squadra di Spencer, composta da ragazzi provenienti da tutto il globo, ha dimostrato di non mollare mai, come comanda la regola non scritta più importante del baseball (quella che i punti si segnano con due out ne è figlia minore). Molto bene, per tutto il torneo, il prospetto dei Toronto Blue Jays Jaden Ruddautore del fuoricampo del pareggio contro la Spagna – e il prospetto lanciatore dei Pittsburgh Pirates Tahnaj Thomas, che ha tenuto a bada gli spagnoli nella parte alta del decimo inning, cruciale per la vittoria. Da citare anche il migliore prospetto dei Seattle Mariners Harry Ford, destinato a mio modesto parere ad una ottima carriera. Importante anche la prestazione contro la Spagna dell’esterno centro Anfernee Seymour, autore di due valide e due basi rubate. Note positive sono arrivate anche dall’interno Justin Wylie e dall’esterno Matt Koperniak. Sul diamante di Regensburg – uno dei pochi hot spot del baseball tedesco, nonché casa dei Legionäre (Legionari) che militano nella Bundesligail cammino degli inglesi ha visto la vittoria inaugurale contro la Francia per 14 a 4, sui padroni di casa della Germania per 8 a 1, per poi freddare in finale la Spagna. 

 

Facendo una veloce carrellata delle nazionali già qualificate al Classic in base al ranking WBSC, troviamo (in ordine alfabetico): Australia, Canada, Cina, Taiwan, Colombia, Cuba, che se potesse schierare tutti i campioni MLB e NPB sarebbero “banane amare” per tutti, la Dominicana, con Rafael “Carita” Devers, fortissima, tra le favorite, l’Italia dei “paisà” di Mike Piazza (buon lineup ma deficitari sul monte), l’insidioso Israele, il Giappone del fenomeno Shohei Ohtani e di Munetaka “Godzilla” Murakami,  tra le prime tre sicuro,  il Messico, classica outsider, l’Olanda del capitano Xanders Bogaerts (sarebbe ora che Aruba e Curaçao partecipassero con le proprie selezioni, sarebbe altra musica per i tulipani), di Didi Gregorius e Jonathan Schoop (malino quest’anno con i Tigers), il Porto Rico, che ha perso le ultime due finali del Classic, la Corea e la corazzata Stati Uniti, di cui sono già sicuri i catcher  J.T. Realmuto e Will Smith, i prima base Paul Goldschmidt e Pete Alonso, il seconda base Trevor Story, il terza base Nolan Arenado, gli shorstop Trea Turner e Tim Anderson e gli esterni Mike Trout, Mookie Betts, Bryce Harper, il sorprendente Cedric Mullins (convocazione strameritata dopo due stagioni super) e Kyle Tucker; mentre è ancora da designare il parco lanciatori. Restano infine il Venezuela, appunto la Gran Bretagna e la sorpresa Repubblica Ceca. 

Mancano a questo punto ancora due wild card e usciranno da un round di qualificazione comprendente Panama e Nicaragua, sulla carta favorite, Argentina e Brasile, Pakistan e Nuova Zelanda. 

Pronostici? Dopo quello che è accaduto a Regensburg me ne guardo bene… potrebbero a questo punto farcela persino gli amici del Pakistan, storicamente “crickettari”  e il Brasile farcito di “giappy”. Chissà?  

 

Grazie al prezioso aiuto di Andy Brown, ormai riconosciuto internazionalmente come il pittore dei baseball  il Bar ha raggiunto al telefono Drew Spencer (foto seguente) il manager americano, originario di Sacramento, California, che ha condotto la Gran Bretagna a questa impresa. 



La Gran Bretagna al World Baseball Classic

(archivio personale di mr. Drew Spencer)

 

Spencer, che risiede a Londra, nella sua carriera da manager ha condotto la squadra dei London Mets a tre titoli nazionali consecutivi della NBL inglese e sotto la sua attenta e competente direzione la nazionale della Gran Bretagna è risalita dalle retrovie fino alla posizione numero 23 del ranking WBSC, un salto di nove posizioni, risultando tra le nazionali più migliorate nell’ultimo anno sportivo; posizione destinata a crescere.  

Perdonatemi la divagazione, ma devo aggiungere che da giocatore Mr. Spencer ha militato anche nella poetica Cape Cod Baseball League  (con gli Orleans Firebirds), una piccola lega minore che mi ha sempre affascinato. Per molti magari è un dato biografico ininfluente, ma non per me. Aver giocato in quella lega, dove sono passati fior di campioni, è come avere un santino miracoloso in tasca. Un santino laico, ovviamente, beat, un tocco di magia. 

 

Mr. Spencer, pensavate davvero di poter battere la Spagna, favorita numero uno per la qualificazione nel girone tedesco?

Sì, lo pensavamo. E c’è un motivo. Non abbiamo preso sottogamba nessun avversario che abbiamo affrontato nel torneo. Al di là dei risultati finali ogni incontro è stato duro, abbiamo dovuto giovare il nostro miglior baseball per battere gli avversari. Poi, negli incontri con Germania e Spagna, sapevamo di incontrare avversari – e anche molti amici – dei quali ovviamente conoscevamo bene le caratteristiche tecniche. Questo ci ha agevolato, soprattutto il nostro pitching staff si è dimostrato molto preparato nell’affrontare i loro migliori battitori. 

 

Quali sono stati i momenti chiave della vostra vittoria?

Non c’è stato uno o più momenti chiave, piuttosto devo citare una statistica. Con l’avanzare del torneo infatti ci siamo resi conto – ma probabilmente anche nelle partite amichevoli precedenti – che i nostri battitori del lineup numero 6, 7, 8 e 9 potevano dare un contributo notevole, più del previsto, al livello dei top del lineup. E così è stato. Parlo soprattutto di giocatori come Anfernee Seymour. Questo è stato probabilmente la chiave della nostra vittoria del torneo.  

 

E in particolare cosa ci dice della partita contro la Spagna?

Se parliamo strettamente della gara con la Spagna, Harry Ford (foto sotto, in un dipinto di Andy Brown) ha battuto un fuoricampo a mio avviso cruciale quando eravamo sotto di quattro punti. Ecco, questo sì che è stato un “key moment, un momento chiave, che ci ha dato la forza e la speranza necessaria per proseguire in una partita che stava scivolando via. Quel fuoricampo ci ha aperto la strada alla vittoria. Ovviamente non posso non citare l’apporto eccellente del nostro dugout

La Gran Bretagna al World Baseball Classic

(Harry Ford portrait. Proprietà di Andy Brown) 

 

Un altro momento chiave è stato il fuoricampo di D’Shawn Knowles … e poi ovviamente il sac fly al decimo inning di Alex Crosby che ci ha fatto vincere. Ma sarebbe forse ingiusto citare altri giocatori singoli, l’importante è che non abbiamo mai mollato come squadra. Per tutto il torneo abbiamo fatto turni in battuta molto intelligenti, battendo spesso in campo opposto. 

 

La Gran Bretagna giocherà la fase finale del WBC per la prima volta. Cosa vi aspettate? Un sogno?

Partiamo senza avere aspettative. Affronteremo la fase finale con lo stesso atteggiamento positivo usato nelle qualificazioni, a testa alta e cercando di trovare più giocatori di qualità possibili, elegibili per la selezione della Gran Bretagna. Visto il livello altissimo dobbiamo presentarci il più preparati possibile. La mia unica aspettativa – il mio progetto per questa squadra – è giocare da veri competitori, al di là del risultato, fino all’ultima palla. Diventare una squadra difficile da battere per tutti. Sono sicuro che ogni giocatore della nostra selezione lavorerà duro e darà il suo meglio.

***

La compianta regina Elisabetta II, che nella commozione generale ci ha lasciato lo scorso 8 Settembre, starà sicuramente sorridendo dall’alto, in modo composto ovviamente, ai suoi illustri sudditi del “diamante”.  

Ma usando un po’ di sano humor inglese, alla Peter Sellers, potremmo tutti insieme cantare a squarciagola: God save the Queen … and the baseball team! 


(Fonte immagine di copertina: grandeslam.net) 

 

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