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TIZIANA SPINA: SUPER-MAMMA E FOTOGRAFA

18 Feb , 2021  

di Serenella Mele

Sportiva appassionata fin da ragazzina, mamma a tempo pieno da quando sono nati i suoi tre figli, fotografa e tennista per pura passione.

Tiziana Spina, è notoriamente multi-tasking. “Ho iniziato a fare le mie primissime foto con la Elioflex Ferrania di mio padre – mi racconta al telefono – la conservo ancora. Per proseguire con tutto ciò che mi passavano e mi prestavano. Fino a preferire la Nikon attuale: all’inizio cercavo scorci particolari nel paese dove vivo (Orgosolo, ndr), mi piaceva fotografare anche la natura. La foto sportiva è arrivata quando i miei figli hanno iniziato a giocare a tennis – ricorda Tiziana – ma il tennis ad Orgosolo è arrivato negli anni ’90, io ho giocato fino al ’96 poi non per mia scelta ho smesso. In quel periodo non facevo caso a quella pressione, adesso con la maturità ho acquisito anche la consapevolezza che posso e devo fare tutto quello che mi piace e che non reca danno né a me né a nessuno. Lo sport è bellissimo: praticato, fotografato, seguito da semplici appassionati: quindi ho ripreso. Ho fatto agonismo nel tennis per cinque anni nei primi anni ’90, disputando la fase regionale di Coppa Italia”.

Potrebbe risultare strano da credere, ma Tiziana odiava il softball: “Quando io giocavo a tennis ad Orgosolo, le ragazze del softball si allenavano sul campo da calcio, che era sopra i nostri campi, quindi ci piovevano letteralmente le palline del softball sulla testa. Detestavo il softball allora, poi per fortuna si sono spostate nell’attuale campo e non c’è stato più il problema. C’era un contrasto forte fra le due discipline. I miei figli praticavano tennis, arti marziali, e softball, poi col tempo Erika una volta arrivata in A1 ha scelto di dedicarsi completamente al softball: io ero in continua modalità “mamma tassista”, in quanto li accompagnavo ai vari allenamenti  e tornei in giro per tutta la Sardegna”.

Quando Erika (Piras, Banco di Sardegna Nuoro Softball, ndr) arriva in serie A1, si scatena la mamma-fotografa, con la dolce variante di tutte le ragazze della squadra  “fizzar de anima” (figlie di anima, di cuore):

“Soprattutto Erika, si, è il mio bersaglio fotografico preferito. Ma ho avuto il piacere di vedere molti miei scatti pubblicati nei libri dedicati all’Elisoccorso valdostano, poi a quello della Sardegna. Alcune foto del terribile incendio ad Orgosolo, lo scorso anno, sono state pubblicate sulla rivista mensile di aeronautica più importante in Italia (JP4, ndr) . Poi sono molto fiera di avere numerosi scatti sui libri: il mio Comune ha patrocinato il libro “Il muralismo ad Orgosolo” ; poi il volume “Orgosolo, lotta di Pratobello”, dove ci sono molte immagini riprese dalla mia macchina fotografica in b/n, riprendendo foto dall’archivio dell’Unione Sarda e dall’archivio comunale. Tornando al softball, le atlete del Nuoro sono come delle figlie pure loro, quindi adoro fotografarle tutte. Anche se fotografare il mare è molto più rilassante di una partita, inoltre ho la passione per gli elicotteri”.

Giura che in campo non ti viene da fare il tifo, e indossando quella pettorina PRESS non puoi o l’arbitro ti caccerebbe fuori?

“Guarda…cerco di stare zitta in campo, il più possibile. Quando proprio non ce la faccio, esco fuori…e urlo! Lo scorso anno durante i playoff a Parma, avendo anche il ruolo di dirigente del Nuoro, ho fatto davvero fatica a mantenere la calma e avrei tanto voluto non essere dirigente. Sono stata bravissima! Mi sono contenuta, seppure con molta fatica, so bene che come dirigenti rischiamo la sanzione. Si era creata una situazione davvero ostile da parte di qualcuno del pubblico locale: posso affermare che dalle mie parti certi atteggiamenti davvero non esistono: l’ospite è sacro e ci comportiamo di conseguenza. Anche sui campi sportivi. Nelle partite sono sempre in tensione, perché dall’obiettivo non riuscendo a cogliere tutta l’azione, non è semplice. Io sono fotografa per passione, dovrei perfezionarmi lo so.  Con la macchina fotografica mi piace fermare non solo la bella azione, ma anche gli stati d’animo delle ragazze che cambiano ad ogni lancio e ad ogni battuta”.

Durante le partite, cosa ti piace cogliere con la tua macchina fotografica?

“Faccio fatica a cogliere le azioni, lo confesso. Dietro l’obiettivo tu vedi quello che punti non tutta l’azione, molte volte perdi tutta la sostanza che arriva di conseguenza ad un lancio, una battuta. Poi, lo confesso, a volte prevale la tifosa e mi ritrovo a mollare la macchina fotografica e godermi l’azione di gioco. Scatto tanto, ma a volte prevale la passione sportiva. Dopo mi pento, intanto mi sono persa delle belle immagini! Mi piace fermare in uno scatto i momenti delle atlete dopo che hanno realizzato il punto, o un errore, uno stato d’animo. Magari non una foto tecnicamente perfetta, ma quello che rappresenta. Come un’immagine dei playoff 2020, dopo un lancio di Paola Cavallo e la bella presa difensiva di Giulia Mele, molto significativa :“tu lancia, noi pensiamo a proteggerti”. Quel significato: “noi ci siamo, siamo con te” che anche per una lanciatrice esperta come Paola vale moltissimo. Ma io dopo aver visto l’immagine ho pensato che forse era una delle foto più belle che avessi mai scattato. Mi piace anche fotografare la panchina, le emozioni tra campo e tensione esterna”.

Alla voce professione ufficiale, i figli hanno il monopolio assoluto: Tiziana è prima di tutto mamma a tempo pieno, ma anche figlia, nipote, oltre che mamma pro tempore delle atlete del Nuoro, che qui trovano senza dubbio una famiglia a proteggerle. Magari parlano inglese, o spagnolo, olandese, ceco, non importa: quel senso di accoglienza e dovere di proteggere, aiutare, che come forse in nessun altro posto al mondo diventa parte di te. Perché in Sardegna facciamo così.

Mamma guerriera, una che non esita e smuovere l’impossibile, quando si trova il figlio Marco ad aver contratto il covid la scorsa estate, mentre come tanti ragazzi stava lavorando in Costa Smeralda: “Marco sta bene, è guarito, questo è quello che conta”, dice, ma saperlo isolato in una stanza a duecento chilometri da casa, le ha smosso energie sovrumane pur di riportarlo ad Orgosolo (con i mezzi della Protezione Civile, ndr) perché potesse proseguire la quarantena isolato a debita distanza di sicurezza ma in paese.

Esiste un segreto per fare una bella foto?

“Puoi avere anche una macchina fotografica costosissima, ma se non hai occhio, se non ti trovi nel posto giusto al momento giusto, col cavolo che fai una gran foto (diciamo che ho usato l’ortaggio per rendere l’immagine pubblicabile, ndr). Forse è un po’ anche fortuna, devi saperle fare, naturalmente”.

Pensi di riuscire a gestire Tiziana-tifosa, o ci dobbiamo rinunciare?

“In campo fotografo sempre entrambe le squadre, ma il cuore batte per il Nuoro e per le mie “figlie di anima”. A Parma, lo scorso anno, ad un certo punto non sono più riuscita a fotografare le avversarie, tranne una loro lanciatrice che ha fatto davvero unagrande partita. Avevo tanta amarezza, sembravamo in uno stadio di calcio, con l’offesa e l’insulto che prevalevano sul valore sportivo messo in campo”

La foto che vorresti fare?

“Riuscire a immortalare un fuori campo di mia figlia -sorride di gusto – poi comunque tutte le nostre atlete, i loro festeggiamenti a casa base. Adesso sono anche dirigente, vedo dall’interno della società sportiva quanti sacrifici si fanno per poter partecipare ad un campionato nazionale. Qui valgono doppio, e anche di più. Compresi i risultati”.

La giovane allenatrice cubana del Nuoro, Tatiana Lorenzo, dice di Tiziana Spina: “Per me e per tutte le ragazze è la mamma della squadra, tutta amore e sempre impegnata nella società. Sono qui solo da pochi mesi, ma dal primo giorno mi ha accolta a braccia aperte”.

Perché in Barbagia facciamo così. Se gli abbracci adesso non possiamo darli, possiamo comportarci come se chi è lontano da casa abbia sempre la sensazione che casa è dove ti senti amata e protetta.

Di poche semplici parole il presidente del Nuoro, Salvo Distefano: “Dirigente, fotografa e persona fantastica. Ormai indispensabile alla Nuoro Softball. E grande giocatrice di tennis”.