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Triplete sia! Stefano Burato ci racconta nei dettagli i segreti del terzo titolo europeo consecutivo

9 Lug , 2019  

di Emanuele Tinari

Ormai è diventata una piacevole consuetudine quella di sentire Stefano Burato al termine di un Campionato Europeo, ancora una volta vinto.

-Oltre i meritati complimenti per il terzo titolo, possiamo dire che è stato il più difficile?

In effetti si. L’introduzione delle due Pool A e B ha decisamente reso il torneo più competitivo. Un torneo corto, con solo tre partite di qualificazione alla semifinale non ti consentono margine di errore . Inoltre il livello tecnico di Olanda, Repubblica Ceca e Germania, sta salendo di anno in anno rendendo molto incerte le sfide. Inoltre, vedendo noi, anche la altre nazioni hanno iniziato a fare scouting degli avversari, innalzando ulteriormente il livello del gioco.

Hai avuto un’Italia totalmente diversa da quella devastante nel box dell’edizione 2018, com’è nata quest’anno la costruzione della squadra?

La squadra del 2018 era completamente diversa da quella di quest’anno. Nel 2018 eravamo una corazzata in attacco e sul monte di lancio. E i risultati, se comparati a quelli di quest’anno parlano chiaro. Lo scorso anno, ad esempio con il Belgio vincemmo 32 a 0, quest’anno 14 a 4. La costruzione di questa squadra è iniziata lo scorso anno con gli stage di ottobre e novembre, dove abbiamo visionato oltre 160 ragazzi, fornendo loro schede personalizzate di suggerimento sulle carenze tecniche su cui lavorare durante l’inverno. Abbiamo poi proseguito con i try-out su convocazione di San Martino B.A. e Modena, con i raduni di Modena e Sala Baganza e infine quello dei 40 a Buttrio.

-Con l’Olanda partita persa nel girone anche a causa della febbre di un paio di lanciatori, come ha reagito la squadra?

La partita con l’Olanda è stata la prima sconfitta dell’Italia Under 12 dopo 15 gare vinte consecutivamente. C’è stato un po’ di smarrimento tra i ragazzi . Siamo arrivati alla partita con l’accesso alla semifinale già garantito, grazie alle vittorie su Belgio e Francia e senza fare calcoli sull’avversario che avremo affrontato in semifinale. Repubblica Ceca e Germania si equivalevano dal punto di vista tecnico. Avendo due dei tre lanciatori previsti in rotazione indisponibili, abbiamo preferito non far vedere loro i restanti power pitcher. Al contrario, abbiamo approfittato della partita per studiare i loro punti deboli in attacco, facendogli fare una sorta di BP controllato dai lanci dei nostri pitcher che unito allo scouting che avevamo già fatto , e all’analisi dei dati del Play by Play ci ha permesso di arrivare alla finale con una perfetta conoscenza degli avversari. Questo ci ha permesso di imbrigliare le loro mazze in finale.

Semifinale capolavoro contro i padroni di casa, shotout fallito all’ultimo out ma vittoria di gran personalità. Ti aspettavi una partita così mostruosa del partente Di Persia e del rilievo Munoz?

I cechi erano una grande squadra, ben impostata tecnicamente. Sapevamo che la partita sarebbe stata una gara molto stretta, quindi abbiamo costruito i due punti con bunt di sacrificio e le valide al momento giusto. Di Persia e Munoz, con Gamberini e Mazzanti erano i nostri Power Pitcher, sapevamo di poter contare su di loro. I ragazzi sono stati bravi a rimanere concentrati ed una grande difesa ha fatto il resto con zero errori.

-La finale invece sempre avanti, attacco dominante al contrario della partita del girone, qualche brivido finale dove Mazzanti ha eliminato i due battitori più temibili dell’Olanda, cosa hai pensato con due uomini in base e 0 fuori?

La finale è stata una partita bellissima . L’Olanda era una corrazzata sia in difesa sia nel box di battuta . Il loro interbase Pieternella ha fatto quattro magie, togliendoci di fatto quattro valide sicure, il ricevitore Contreras in battuta era devastante. Anche questa partita, come quella con la Repubblica Ceca è stata caratterizzata da una difesa perfetta con un solo errore difensivo in sette inning. Cos’ho pensato con due uomini in base, zero out e aggiungerei terzo quarto e quinto in battuta? In quei momenti ti passano per la testa molti pensieri. Con il mio staff abbiamo cecato di restare lucidi, di continuare a chiamare i lanci che sapevamo potevano mettere in difficoltà i battitori avversari, a spostare la difesa secondo lo scouting che avevamo fatto e la cosa ha funzionato. Una volata a sinistra, un line drive sul terza base appena spostato indietro e una rimbalzante sull’interbase hanno fatto il resto.

-Un aggettivo secco per ognuno dei tre titoli.

2017 Utrecht : Completa 2018 Budapest: Schiacciante 2019 Trebic : Tattica

-Parliamo del tuo staff.  SI  vede anche da fuori che siete come una famiglia. Quanto è importante per te, per i ragazzi e quanto conta questa alchimia sul risultato finale?

Conta tantissimo. Siamo davvero uniti sia in campo che fuori. Stiamo bene insieme, c’è complicità, lealtà reciproca e unità di intenti in ciò che facciamo. I ragazzi respirano questa cosa e si fidano di noi. I risultati ottenuti sino ad ora sono il frutto di tutto ciò.

-Ora testa alla preparazione per il mondiale. Cosa cambierà, come lo affronterete?

Lunedì 15 saremo a Buttrio per preparare il mondiale assieme alla nazionale U13 composta dai campioni europei 2018 e i pari età della Repubblica Ceca. Cambierà sicuramente il modo di giocare. Le regole WBSC infatti impongono il gioco del baseball come nelle categorie Seniores. Lo affronteremo con un po’ di rammarico per essere capitati in un girone di ferro con Venezuela, Usa, Korea e Messico oltre all’Australia che dovrebbe essere alla nostra portata . Nell’altro girone sono convinto che avremo potuto farci valere maggiormente. Cercheremo di far ruotare tutti i ragazzi del roster facendo vivere loro un’esperienza indimenticabile. Essere al mondiale è molto importante, primo perché porta punti al nostro ranking, secondo perché ti permette di confrontarti con le nazioni più forti. Infine prepara i ragazzi alle future competizioni che si troveranno ad affrontare con le nazionali under 15 e Under 18 .

Come sempre un gran piacere sentire baseball da un tecnico preparato come Burato. Sperando che questa striscia europea di titoli non finisca, è bello sentire discorsi così professionali applicati anche alla categoria più bassa del nostro sport. Nulla lasciato a caso sia sul campo che fuori e così i successi continuano ad arrivare.

Foto: Pagina Facebook  U12 – European Championship – Trebic 2019