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UN COACH ALLA CASA BIANCA. Joe Biden e il suo “love affair” con il baseball

20 Gen , 2021  

di Ignazio Gori

Non poteva certo mancare del romanticismo in questo 46esimo capitolo presidenziale degli storia a stelle e strisce. Oggi, 20 Gennaio 2021, Joseph Robinette Biden Jr., per tutti “Joe” (Scranton, Pennsylvania 1942) giurerà sulla vecchia Bibbia di famiglia il suo mandato, raggiunto dopo non poche controversie e “impeachments”.

Non possiamo sapere ancora se Biden, il più maturo ad assumere la guida della Casa Bianca, sarà come da lui stesso asserito “il Presidente di Tutti”, sulla scia di Barack Obama – di cui è stato fedele vice ed estimatore – troppe volte infatti abbiamo sentito pronunciare in maniera superficiale questa locuzione democratica. Ma quello che possiamo dire con certezza già da ora è che Biden sarà vicino al mondo del baseball.

Perché poc’anzi ho parlato di romanticismo?

Perché quando si parla del nostro sport questo sentimento finisce per diventare preponderante, penetra come una umidità indelebile nei tessuti e nelle crepe della vita. Infatti tra Biden e il baseball c’è un vecchio amore, un sentimento cementato dalla tragica perdita di un figlio.

Quando il nome di Biden è iniziato a circolare sui social e sui quotidiani in maniera più insistente, i “lifehunters” – come li chiama il mio amico Trevor – hanno fanno emergere una foto emotivamente “compromettente” (foto di copertina). L’immagine ritrae una classica pausa nel dugout con un giovane Joe accanto a suo figlio Beau, poi infaustamente deceduto per un tumore al cervello nel 2015 in giovanissima età. In quel periodo Biden allenava una squadra di Little League nel Delaware – stato di adozione dei Biden, che il neo presidente ha ammesso di dover lasciare con le lacrime agli occhi – e il suo ragazzo era un componente della squadra. Ma la passione di Joe per le 108 cuciture (e per lo sport in generale, e “ça va sans dire”, ha giocato con minor risalto anche a football americano) risale alla sua giovinezza, quando giocava shortstop ed esterno centro a Scranton, la sua città natale, nonché proseguire l’attività sportiva durante gli anni della Archmere Academy, una high school cattolica di preparazione avanzata al College, situata a Claymont, nel Delaware, e poi ovviamente anche alla University of Delaware, dove si è laureato.

Joe Biden (secondo da sinistra) posa con alcuni compagni della squadra di baseball durante gli anni della Archmere Academy (fonte www.thedp.com)

Il suo trascorso sportivo da coach non è stato un semplice passaggio obbligato (in American il baseball è un elemento culturale, quasi naturale della quotidianità) o indirizzato dalla passione, anzi, ha lasciato una traccia incisiva. Nel 2009 infatti il nostro è stato indotto nella “Hall of Excellence” della Little League – una specie di Gotha del baseball giovanile – riconoscimento assegnato durante le arcinote World Series della prestigiosa Little League di Williamsport (Pennsylvania), un evento che ricorda bene il nostro “Hall of Famer” Giuseppe Guilizzoni, presente in quella Little League in veste di tecnico. Visibilmente commosso, in occasione della gara tra la California LL e la compagine taiwanese, prima di ricevere questa onorificenza, Biden ha parlato al microfono e ha scherzosamente e profeticamente confessato tutta la sua passione per il baseball: “Se dovessi scegliere tra la carica di Vice Presidente (la carica ricoperta allora) e la possibilità di lanciare nelle World Series delle Major Leagues, sicuramente sceglierei quest’ultima!”.

Non solo baseball giovanile dunque nel cuore di Joe, ma anche i professionisti. Essendo nativo della Pennsylvania, il suo tifo non poteva che ricadere sugli amati Phillies, club orgoglioso di averlo tra i fan più accesi, una passione verace che Joe condivide con sua moglie Jill.

Joe e sua moglie Jill, al Citizens Bank Park di Philadelphia, durante una gara playoffs dei Phillies nel 2011 (fonte: www.inquirer.com)  

“The Donald”, come molti ricorderanno, fu fischiato a Washington durante una partita delle World Series del 2019, serie poi vinta dai capitolini Nationals. Mettendo per un attimo in castigo nazionalismi e fazioni politiche, non credo che ad una eventuale World Series con i Phillies il vecchio Joe riceverebbe lo stesso trattamento dell’attapirato ex presidente. E non solo per una questione di romanticismo.

Questo ovviamente è un augurio e una speranza. Di tutti.

 

(La foto di copertina è tratta da www.littleleague.org. Si ringrazia inoltre il prezioso contributo di Giuseppe Guilizzoni)