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VALERIA BORTOLOMAI: “Voglio migliorare ancora”

17 Ott , 2018  

di Cristina Pivirotto

Valeria Bortolomai è la catcher del Bussolengo. Solida, determinata, efficace come deve essere un bravo ricevitore, ha guidato le lanciatrici con sicurezza per tutto il campionato e, in un modo evidente (e perfino spettacolare, in certi momenti), nella fase finale di questa stagione. La sua esperienza è tangibile, manifesta al solo vederla ricevere. Ogni prova superata in passato è diventata padronanza visibile.

Quando ho cominciato a scrivere di softball Valeria è stata la mia prima “intervista” e a lei sono rimasta affezionata, in qualche modo. Non manco mai di contattarla per complimentarmi per i suoi successi e non potevo mancare proprio a questo appuntamento, così importante.

Allora come ti senti? È passata l’alluvione di adrenalina?

Si, adesso sono rilassata. Sono a lavoro, ma con il sorriso. Grande tensione: fra le due partite non avevo mangiato niente, perché non andava giù niente. Poi fino al mattino abbiamo festeggiato.

Hai giocato contro la tua ex squadra. Come mantieni il livello di concentrazione, in una situazione di questo tipo?

Non è facile. Si rischia di perdere la concentrazione. Tornando indietro con i ricordi, quando abbiamo perso la Coppa Italia con Forlì, quella esperienza ci ha insegnato a non mollare mai, che non è finita la partita finché non è finita.

Ti ha aiutato conoscere le tue avversarie?

Si, ma ci sono tante ragazze “nuove” e anche le straniere, quindi un po’ le conosco e un po’ no. Però, certo, avere una certa conoscenza aiuta.

Ti ho visto esultare come all’europeo del 2015: la maschera in aria e via ad abbracciare le compagne. Sembrava che non fossero passati 3 anni.

Per me è sempre un’emozione, come se fosse la prima volta.

Quanti scudetti hai vinto?

Con Bussolengo ne ho vinti tre e con il Bollate due. Il primo con Bussolengo era un po’ come se fosse la prima volta, perché con Bollate l’avevo vinto nel 2005, quindi avevo 16 anni e non ero molto cosciente di quello che era successo, giocavo, ma non capivo bene cosa stessi vincendo. Adesso sono più consapevole.

Cosa provi quando devi ricevere un lancio che può chiudere una partita e darti una vittoria così importante?

Quello è il momento più difficile per mantenere la concentrazione, perché sai che sei vicino alla vittoria, ma può essere anche il lancio più pericoloso, che ti spegne il sogno. Quindi la concentrazione è, in quel momento lì, più del resto. Se non sei lucida in quel momento rischi che una cosa bella diventa brutta. In quel momento penso prima a chiamare il lancio giusto e poi spero che sia uno strike out, perché penso che la cosa più bella sia finire così.

Parlaci di questa tua stagione con il Bussolengo.

Quest’anno la stagione è stata molto positiva. Ho lavorato tanto durante l’inverno per essere in forma, sia fisicamente che mentalmente e credo di essere migliorata, ma voglio migliorare ancora.

Niente impegni con la Nazionale per questa stagione. Ti manca?

Certo, molto. In questo sport sono queste le soddisfazioni.

Cosa c’è nel prossimo futuro di Valeria Bortolomai?

Ho due sogni: le Olimpiadi e il lavoro, con l’apertura di altri negozi. Poi ho una novità fresca fresca: a dicembre, tramite il WBSC, andrò in Africa a fare un clinic. Farò le funzioni di allenatore per organizzare il clinic del softball. Il WBSC cura molto la crescita e lo sviluppo del nostro sport nei paesi africani e io sono orgogliosa di questo invito, perché mi piace molto aiutare.

(Fonte immagine: Profilo Facebook personale di Valeria Bortolomai)