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WBSC SOFTBALL EUROPA/AFRICA – GIORNO 1

24 Lug , 2019  

di Cristina Pivirotto

La prima giornata del torneo di qualificazione olimpica ha sviluppato la sua prima giornata con partite non particolarmente appassionanti.

Si comincia alle 10 del mattino con la sfida tra Spagna e Gran Bretagna. E’ la Spagna ad andare a punto per prima, ma le inglesi rispondono subito e si riprendono il comando della partita. Alla quarta ripresa ribadiscono con 4 punti la loro intenzione di vincere e, nonostante la Spagna segni ancora un altro punto, la Gran Bretagna non sente ragioni e risponde con 3 segnature al sesto inning, concludendo la partita con il vantaggio di 12 a 7. Sicuramente la protagonista assoluta dell’incontro è stata Nerissa Myers che, in sei riprese, ha battuto 2 fuoricampo di grande potenza.

[Appunti] La giocatrice nel box batte valido e permette di far arrivare a punto la ragazza che aspettava sul sacchetto di terza. Lei arriva sul piatto, e si dirige verso la panchina. Raccoglie la mazza rimasta in terra, alza gli occhi e vede il coach che, uscito dal dugout, le fa un cenno, indicando con la mano la prima base. La ragazza si ferma, si toglie il caschetto e, rivolta alla compagna che ha appena battuto la valida che l’ha spinta a punto, le fa un segno di ringraziamento. Ecco questo è il softball: lavorare per un obiettivo comune non deve far passare per scontato ogni gesto. Rispetto, riconoscenza, riconoscimento del valore. C’è tanto da imparare.

Ho notato che la Spagna manda lo staff dei tecnici ad accogliere, fuori del dugout, le ragazze che rientrano dopo il loro turno di gioco. Bella iniziativa.

L’essere latine trasuda dai gesti delle spagnole. E’ l’intero corpo che si muove verso le compagne per comunicare. Che sia soddisfazione o frustrazione c’è movimento di un corpo intero verso un altro. Diverso l’approccio delle inglesi: prima si avvicinano le mani, ma i corpi rimangono rigidi e a distanza. Quante cose si notano, se si guarda bene.


Alle 13.00 scende in campo l’Italia, sotto un sole che (accidenti!) picchia forte anche qua. La squadra del Botswana non può impensierire le campionesse d’Europa. Si capisce subito che l’Italia la prende con calma. Due inning senza forzare, in cui non succede niente. Greta Cecchetti sale in pedana di lancio, lascia al piatto 3 battitori e torna in panchina. Il suo posto è rilevato da Ilaria Cacciamani che di strikeout ne sommerà 10, alla fine della partita. Le africane riescono a contenere le mazze italiane per le prime due riprese poi il freno dell’Italia viene rilasciato e, dalla terza ripresa, cominciano ad arrivare i punti. Laura Vigna batte lungo a sinistra, portando a punto Amanda Fama e trasforma quella battuta in un fuoricampo interno, grazie alla sua velocità sulle basi. In un quarto inning da 4 punti c’è posto per un terzo punto, che entra grazie ad un errore della difesa africana. A segnarlo è l’esordiente Emily Carosone, che si produce poi anche in un bel doppio, profondo a centro campo. Da segnalare anche un bel triplo di Amanda Fama, sulla sinistra del campo, che spinge a casa 2 punti.

Insomma la partita finisce con un deciso 7 a 0 per le italiane che mettono nel carniere la prima vittoria.

[Appunti] Seguo una partita come se fosse un film di cui conosco già la fine. Le africane giocano, si sforzano, ci provano, ma le italiane hanno la maestria, la conoscenza, la sicurezza.

La compressione molecolare di Emily Carosone è considerevole. Vi prego avversarie, non scivolate in seconda!

Pausa pranzo … credo che, in questi giorni, mangerò soltanto panini. 🙁


Ore 17.00: sotto con un altra partita. Francia e Repubblica Ceca sono su due piani diversi. La Repubblica Ceca gioca e, a conclusione della quarta ripresa, ha già detto la sua riguardo all’esito dell’incontro. La Francia si spreme, ma l’unica cosa che riesce a concludere è il punto della bandiera, al sesto inning. Undici valide per le ceche e 4 per le francesi. In questa partita la forza della difesa è stata la lanciatrice partente, Veronika Peckovà, che ha fermato con decisione l’attacco delle francesi.

[Appunti] Noia, noia, noia. Sarà il caldo, sarà la stanchezza, sarà l’abbiocco post pranzo, ma qui se non mi concentro sul lavoro della lanciatrice, finisce che vengono a svegliarmi perché disturbo la partita con il mio russare.


Ultima partita della giornata è quella fra Olanda e Repubblica del Sud Africa (dai, abbrevio anche io in RSA, come fanno tutti). Le gradinate si riempiono di gente per la prima uscita della Nazionale di casa, che vede anche il Sindaco in campo, per lanciare la prima palla.

Le sudafricane mandano in pedana Grivonne Rhoda lanciatrice di 19 anni, le olandesi Ilona Andringa ventitreenne sicura ed esperta.

La RSA dimostra di non essere una difficoltà per le orange, la loro difesa pare abbastanza insicura, anche se, dopo una segnatura delle olandesi subita al primo inning, riescono a contenere i danni con una bella presa della terza base e conseguente assistenza in prima base. per l’eliminazione a buon segno.

In 4 inning le olandesi risolvono la pratica: 11 punti con 12 valide battute. Le africane segnano il punto della bandiera proprio all’ultimo attacco, grazie all’unico errore della partita che, guarda caso, è delle olandesi. Un’assistenza verso la prima è alta e la palla corre fino alla recinzione destra del campo. Diventa l’unico punto per le sudafricane e toglie alla Andringa la gioia della perfect.

[Appunti] Cala il sole e sorge la speranza di sentire del fresco.

Bella la colonna sonora anni ‘70 -’80: era una vita che non ascoltavo “Karma Chamaleon” … red, gold and green … du du du …

Le sudafricane hanno bisogno di un esterno sinistro, perché questa non va proprio bene. Hanno anche bisogno di allenamenti molto seri sulle prese al volto, madre mia!

(Fonte immagine: WBSC)