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YURUBY ALICART: I SUOI VALORI, LE SUE VITTORIE, IL SUO SCONFINATO TALENTO

21 Giu , 2021  

di Serenella Mele

Sono nata a Marqcay (Estado Aragua, Venezuela) nel 1985. Ho completato i miei studi in Scienze Sociali presso la “Florida State University”.

Subito dopo, il fenomeno Yuruby Alicart inizia ad elencare medaglie d’oro e d’argento, Olimpiadi, e con orgoglio le associa al suo amato Venezuela. I suoi valori, le sue vittorie, il suo sconfinato talento.

Dove hai iniziato a giocare a softball?

A nove anni giocavo a baseball -mi racconta Yuruby Alicart, dal 2017 in forza al Rheavendors Caronno- a dieci ho iniziato col softball nella selezione dello Stato Aragua, fino a rappresentarlo nella categoria juniores”.

Puoi senza dubbio vantare risultati straordinari nella tua carriera

Sono soddisfatta, lo riconosco: importante e significativa è stata senza alcun dubbio la partecipazione ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008. Ma altrettanto importanti le tre medaglie d’oro consecutive nei Giochi Centro Americani e del Caribe negli anni 2002, 2006, 2010, e anche la medaglia d’argento nei Giochi Panamericani di Rio nel 2007. Nel 2007 con la Nazionale del Venezuela ho vinto un Torneo pre-olimpico che dava il lasciapassare per le Olimpiadi: abbiamo battuto Porto Rico in finale con un ampio margine. Penso che quello sia stato il momento migliore per la nostra Nazionale, il miglior livello nel softball”.

Quando sei arrivata in Italia?

Nel 2017. Il mio coach Argenis Blanco mi ha convinta a venire in Italia, io l’ho vista come una grande opportunità per mantenere un buon livello di softball anche in preparazione dei Giochi Olimpici di Tokio 2020.

In Venezuela non esiste un campionato di softball, quindi penso che Oralia sia un’ottima alternativa per il softball venezuelano, a livello organizzativo. Nel mio Paese c’è moltissimo talento, ma poca organizzazione e risorse”.

Che ricordi hai della tua carriera nel softball?

Ricordi tanti, ho viaggiato in tutto il mondo per tanti anni, rappresentando il Venezuela in tanti tornei internazionali. Un’esperienza indimenticabile è stata sicuramente quella del 2001, avevo 16 anni, feci il mio primo fuoricampo, contro la Nazionale di Cuba: davanti al pubblico venezuelano ed i miei genitori in tribuna. Era la prima volta che Venezuela batteva Cuba in un campionato internazionale.

Altro momento indimenticabile è stato il Campionato del Mondo a Caracas nel 2010, abbiamo giocato davanti a oltre diecimila persone che ci sostenevano col tifo. Ultimo ma non meno importante, un fuoricampo che ho battuto contro il Canada alle Olimpiadi di Pechino 2008, che ci ha portato la seconda vittoria nel torneo olimpico”.

In quale ruolo preferisci giocare?

Ho giocato quasi sempre seconda base e interbase, ma in questa stagione col Rheavendors Caronno sto giocando anche terza base, mi trovo bene, in fondo sono un interno naturale. La verità è che dove mi mettono, dove c’è bisogno , io vado a giocare. Dovunque c’è bisogno di me io sono a disposizione per aiutare la squadra, sia in attacco come in difesa. Purtroppo non parteciperò ai prossimi Giochi Olimpici di Tokyo 2020, nel 2018 mi sono ritirata ufficialmente dalla squadra Nazionale del Venezuela”.

Dopo tante soddisfazioni sui campi di tutto il mondo, hai un sogno sportivo?

Sono felice per tutto quello che ho ottenuto -mi racconta – penso di aver raggiunto risultati molto importanti, realizzato tutti i sogni che potevo avere. Adesso faccio il possibile per mantenermi fisicamente e mentalmente in buona forma. È tutta una questione di attitudine, come ti senti e ti vedi. Mi piacerebbe diventare coach e trasmettere alle nuove generazioni quello che ho imparato”.

Ritieni che il livello del softball italiano sia molto inferiore rispetto a quello centro-sudamericano?

No, per niente, è un buon livello invece. A Nuoro ho giocato bene, è stata una grande serata (ha realizzato 3 HR, di cui un grande slam, ndr). Mi sono allenata e preparata con impegno, sia in attacco che in difesa per essere utile alla squadra. Non sottovaluto nessuna squadra, nessuna lanciatrice, mai. Forse gli anni che sono in Italia mi hanno aiutata a conoscere anche le squadre italiane, acquisire tutte le informazioni necessarie prima di affrontarle”.

Cosa ti piace di più e cosa non ti piace in Italia?

Mi piacciono il cibo e il vino, senza dubbio. Poi i tanti luoghi storici e le città d’arte. Mhmmm non mi piace quando fa freddo”.

Se dico “nostalgia”, cosa ti viene in mente?

I miei genitori in Venezuela, i miei fratelli e i miei nipoti in Cile. La distanza che ci separa come famiglia”.

Un personaggio che vive nella consapevolezza del suo valore tecnico e di quanto rappresenterà sempre per il suo Paese. Dal Venezuela, l’ha portata in Italia il suo attuale manager nel Rheavendors Caronno, Argenis Blanco. Di Yuruby Alicart dice:

E’ il miglior battitore dal Messico in giù fino all’Argentina -afferma senza esitare – la migliore giocatrice che io abbia mai allenato. Yuruby Alicart è umiltà, qualità sportiva e umana, capacità. La migliore giocatrice di softball in Venezuela di tutti i tempi”.


(Fonte immagine: archivio personale di Yuruby Alicart)

(Immagine di copertina: primo piano di Yuruby Alicart con la maglia del Caronno)

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