Il Bar del Baseball - KLEYVERT RODRIGUEZ CUETO: misurarsi col mondo sportivo

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KLEYVERT RODRIGUEZ CUETO: misurarsi col mondo sportivo.

30 Nov , 2022  

di Serenella Mele

Atleta prodigio nella nativa Cuba, fermato durante un mondiale da un infortunio al gomito, tecnico/docente di alto livello nel Paese natale, talent scout, Kleyvert Rodriguez Cueto, 44 anni, dal 2009 vive in Italia ed è diventato cittadino italiano nel 2016. Da allora i campi di baseball e softball sono stati la sua vita, insieme alla famiglia che in Sardegna ha formato.

Inizia a giocare a 6 anni, a 12 partecipa alle selezioni nazionali per accedere alla Scuola di Iniziazione Sportiva Scolastica, dove frequenta per 5 anni con i migliori talenti sportivi di Cuba. A 16 anni accede alla Scuola di Perfezionamento Atletico, per 2 anni. Vince 5 titoli nazionali, nel 1993 è quarto al Mondiale di categoria dove un grave infortunio al gomito lo costringe a fermarsi per due stagioni. Riprende l’attività agonistica nel 1996 giocando a baseball nei ruoli di interbase e terza base.

Frequenta per 6 anni l’Università presso l’Istituto Superiore di Cultura Fisica “Fajardo” di L’Avana, vincendo nel 2001 il campionato universitario. Dopo la laurea lascia l’attività agonistica e per due anni studia conseguendo la licenza in Cultura Fisica, quindi inizia l’attività di tecnico principale curando la formazione di tutti i tecnici della capitale cubana. Un’eccellente votazione di laurea gli permette di tornare nell’Istituto dove era stato studente, per insegnare nella cattedra di softball fino al 2009: una scuola che consente di praticare 22 discipline sportive diverse, materie di studio di pari importanza con quelle scientifiche, tecniche e umanistiche: Kleyvert Rodriguez Cueto diventa il tecnico principale con quattro tecnici collaboratori.

La Federazione dello sport a Cuba valuta ogni anno il lavoro dei tecnici, stilando una classifica che lo ha segnalato alle Federazioni internazionali come miglior tecnico di softball: è l’Italia il Paese che gli consente, dal 2009, di misurarsi con un mondo sportivo decisamente diverso da quello che lo ha formato.

Sei arrivato in Italia come tecnico, ma con tanto da dare ancora come giocatore.

“Nelle prime 6 stagioni non sono riuscito a giocare, tra gli allenamenti e le partite di campionato di softball in A1 mi era impossibile. Il mio arrivo in Italia è stato a Nuoro, dopo la stagione 2010 ho svolto la funzione di manager e nel 2011 abbiamo vinto la Coppa Italia. Questo grande risultato ci ha fatto guadagnare il diritto di partecipare alla Coppa delle Coppe: siamo arrivati in finale contro il Terrasvogels, squadra olandese straordinaria. Abbiamo perso 7-1, il risultato non dimostra quanto è stata combattuta la finale. Siamo stati in vantaggio noi 1-0 fino al quarto inning. Per la prima volta sia nel baseball che nel softball una squadra sarda rappresentava l’Italia in un evento ufficiale della Federazione Europea di Softball. In quegli anni a livello regionale abbiamo vinto nel 2013, 2014 e 2015 il campionato della categoria under 21,

Ho partecipato anche al torneo “Massimo Romeo” di Collecchio con il progetto verde azzurro della nazionale italiana under 13, dove l’Italia partecipava con 2 squadre: ad entrambe facevo da consulente, abbiamo sempre vinto con la prima squadra ed ottenuto il terzo posto con la seconda. Dalla stagione 2016 sono andato al Cagliari Baseball col doppio ruolo di giocatore e pitching coach”

KLEYVERT RODRIGUEZ CUETO: misurarsi col mondo sportivo

Da atleta prodigio nel grande baseball di Cuba a tecnico di eccellenza nella tua Università, quindi al softball italiano. Come ti sei adattato al livello tecnico europeo?

Non è stato facile. Per fortuna quando sono arrivato a Nuoro ho avuto l’opportunità di crescere con l’incarico di secondo allenatore accanto al manager Italo-Canadese Tony Foti. Il problema più grande che ho dovuto affrontare era la comunicazione: mi sentivo sicuro dal punto di vista tecnico-tattico ma dovevo imparare a comunicare. Dopo 2 anni sono arrivati i risultati. Il livello italiano è tra i migliori al mondo, la sua lega è molto forte. Molti amici avevano lavorato qui, con loro avevo parlato tanto (soprattutto con Armando Aguiar, quasi un padre nello sport per me), quindi un minimo ma ero informato almeno sul livello tecnico”.

Cagliari ti ha riaperto il campo da giocatore ma hai ottenuto ottimi risultati anche da talent scout: raccontaci…

“Il Cagliari mi ha ridato la possibilità di giocare dopo 13 anni di lontananza dal baseball. Il primo anno siamo saliti dalla B alla serie A2, dove ho giocato per 6 stagioni come interno e lanciatore. Come allenatore dei lanciatori ho preso un gruppetto di ragazzini di 15 anni e li ho fatti diventare lanciatori di serie A, ancora oggi lanciano in quella serie con ottimi risultati: devo riconoscere che in tutto questo processo ho avuto allenatori di grande livello come Walter Angioi e Noel Guerra, oltre al grande sostegno di giocatori come Jose Pablo Cuesta. Mi aiutavano anche loro a far crescere tecnicamente i ragazzi, sono orgoglioso di vedere che continuano a giocare ad alto livello e con ottimi risultati.

Nel 2017 insieme ad un caro amico, Yadel Marti, abbiamo contribuito al Progetto 90, portando dei ragazzi italiani per 2 mesi e mezzo in Arizona (USA) per allenarsi e cercare un ingaggio. Il nostro primo atleta europeo a firmare è stato Cesare Astorri con gli Oakland Athletics. Dall’arrivo della pandemia siamo un pò fermi, sono sicuro che prossimamente avremo qualche notizia interessante per il baseball italiano ma non posso anticipare niente per adesso”.

Breve ma importante anche la sua presenza in A2 con la Supramonte Softball Orgosolo, per le stagioni 2020 e 2021: nel 2021 il miglior risultato, salvi con 4 giornate di anticipo. Sempre nel 2021, in campo con la Catalana baseball ma impegnato anche a guidare la Supramonte nella sua migliore stagione in A2.

Walter Angioi, manager del Cagliari, non si è lasciato sfuggire il talento cubano e lo ha voluto anche sul campo nella sua squadra che -anche grazie all’importante contributo di Kleyvert – ha fatto il salto di categoria: “Era il nostro terzo in battuta -mi racconta – ha giocato molto bene anche da lanciatore. Bravissimo ragazzo, bravissimo giocatore che forse in questo ruolo ha raccolto poco a causa dell’infortunio in giovanissima età. Giocatore intelligente, capace, ottimo interno, battitore di contatto. Opportunista in campo. Quasi un talismano per me, con lui in squadra che mi aiutava come pitching coach, abbiamo vinto tanto insieme. Posso solo parlarne bene. In campo e fuori, le trasferte partendo ad orari indecenti ma anche le sofferenze, gli allenamenti sotto la pioggia o col vento, le nostre storiche difficoltà col campo..”.

Su quali fronti sei impegnato attualmente?

Nel 2022 ho lavorato anche per l’accademia regionale sarda come pitching coach ed ho giocato con la squadra di Cubasard. Da giugno sto lavorando come istruttore nel centro sportivo Istentales, mi trovo bene, ancora non ho deciso cosa fare per la prossima stagione. Di sicuro voglio stare vicino a casa”.

Hai un sogno nel baseball e nel softball che puoi raccontare al Bar del Baseball?

“Ho un progetto che sto portando avanti con un mio caro amico a Tenerife, dove stiamo organizando l’International Softball Spring League, destinata alle ragazze del softball europeo e non solo, delle categorie U13, U15 e U18. Per adesso sto lavorando sodo per poter fare una bella proposta a livello internazionale affinchè possano partecipare il maggior numero di atlete possibile.
Un abbraccio a tutto lo staff del Bar del Baseball! “


(Fonte immagini: archivio privato di Kleyvert Rodriguez Cueto)

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