di Enrico Pasini
Ci sono sogni così grandi, che ti sembra di viverli sempre anche se, in realtà, non li vivrai mai. Ci sono sogni così grandi che a forza di pensarci, a pensare di realizzarli, la vita ti porta a viverli realmente, e diventano così reali, così belli, che mentre li realizzi non ti accorgi di quello che stai vivendo.
Salvatore negli ultimi due anni ha lanciato poco, è stato chiamato solo per risparmiare lanci ai compagni in momenti non più decisivi, magari a partita persa, cercando di evitare la manifesta. Salvatore ha 44 anni e vive di Baseball da più di 30. Ma quando è chiamato sul monte dal suo pitching coach, quel giorno allo Stadio Simone Piani di Castiglione della Pescaia ci si gioca gara 1 della Semifinale promozione di serie b.
Da una parte i padroni di casa del Grosseto, dall’altra la sua Fovea Embers Baseball. La partita fin dall’inizio è stata a senso unico toscano, e all’inizio del nono inning il risultato dice Fovea 5, Grosseto 11. Ma nella parte alta dell’inning le mazze foggiane si scatenano e battono quello che non hanno battuto negli altri 8 inning. Fanno correre 7 uomini a casa e si portano in vantaggio di un punto. Al momento della salita sul monte di Salvatore, il Fovea è passato in vantaggio in casa del Grosseto, con una rimonta clamorosa. Prima di Salvatore sul monte del Fovea c’era Francesco che è rimasto a lanciare per due inning.
Francesco ha 17 anni gioca a Baseball da poco e per lui il baseball è solo un gioco. Francesco è lanciatore, il Fovea punta molto su di lui dal monte, lancia bene, ha un bel braccio ma in attacco va ancora meglio, mettendo un po’ in crisi i suoi allenatori e il suo manager. Preso per lanciare Francesco gioca in attacco quasi sempre Dh e chiuderà il 2022 con un avg di .380. Quel giorno a Castiglione della Pescaia viene chiamato sul monte per due inning, il settimo e l’ottavo. Al settimo non concede punti ai Grossetani ma, all’ottavo, fa entrare due corse portando a 11 punti i Toscani e facendo sprofondare a 6 i punti di svantaggio della sua Fovea.
Francesco non ha subito hit quel giorno ma il braccio non è preciso come al solito concedendo 5 base ball all’attacco Toscano. Al contrario in attacco, come al solito, è stato stratosferico andando a battere 6 volte e colpendo 3 valide con una corsa portata a casa. Al nono inning il Pitching coach decide che non sarà lui a salire sul monte per salvare il vantaggio Foggiano.
È Salvatore con la sua esperienza e la sua freddezza che deve portare in salvo una partita che sembrava già persa. Salvatore, quando viene chiamato guarda il suo Pitching coach un po’ stranito, poi si incammina verso il monte senza pensare a niente, tranne che quella partita va assolutamente vinta. E Salvatore la partita la salva, con un inning da 0 hit, 0 BB, e 0 So.Grazie ad una freddezza glaciale porta il Fovea in vantaggio nella serie di Semifinale vincendo contro il Grosseto, a Grosseto, 12 a 11.
Tra Francesco e Salvatore le differenze sono tante. Per Francesco il baseball è un gioco, gioca da pochi anni ed un giovanissimo ragazzo di soli 17 anni. Salvatore gioca a baseball da quando aveva 12 anni, ne ha 44 e per lui il baseball non è un gioco, è un’ossessione. Hanno una cosa in comune, oltre alla squadra a cui appartengono e alla città che gli ha dato i natali, ed è la famiglia a cui appartengono. Francesco è Francesco Strippoli, Salvatore è Salvatore Strippoli. Francesco è il figlio di Salvatore, e gara 1 di Semifinale playoff di serie b finisce con lanciatore vincente Francesco Strippoli e salvezza di Salvatore Strippoli. Il padre che salva la partita al figlio. Statisticamente è da accertare ma è molto probabile che non fosse mai successa una cosa del genere prima di quel giorno di fine Agosto 2022 a Castiglione della Pescaia.
Salvatore Strippoli è il manager del Fovea Embers Baseball la squadra di baseball di Foggia e il sogno di lanciare nella stessa partita con suo figlio salvandogli la vittoria l’aveva già da un po’. Quel sogno lo ha realizzato, ma ha realizzato di averlo vissuto solo quando, alla sera in pizzeria, davanti ad una birra, gli facevano notare che suo figlio Francesco era stato il lanciatore vincente.
Quel sogno realizzato è solo un passaggio della vita nel baseball di Salvatore, un bellissimo passaggio che anni di passione, quella che lui definisce ossessione, e di duro lavoro hanno portato a viverlo per davvero. Da quando aveva 12 anni Salvatore calca il diamante di Foggia, e mai ha voluto lasciarlo, nonostante le offerte per spostarsi e puntare anche a categorie maggiori, non gli siano mai mancate. Lui quelle offerte le ha sempre rifiutate, perché il suo compito è quello di portare il Foggia baseball al punto più alto possibile. Una storia quello del Baseball a Foggia che parte nel 1969 e arriva fino ai giorni nostri con la Fovea Embers fondata nel 2016.
Il punto più alto per una squadra di Baseball italiana è sicuramente la Serie A e il Fovea di manager Strippoli ci è andata veramente vicina quest’anno. Dopo gara uno il Fovea ha vinto anche gara due, sempre in Toscana, e gara 3 a Foggia conquistando la finale promozione contro il Nettuno. Un altro sogno ad un passo dall’essere realizzato ma che, realisticamente, Salvatore sapeva non essere ancora alla portata per diventare concreto.
Una differenza tecnica troppo grande contro il forte Nettuno e una paura grande nel caso di promozione in serie A, quello di non riuscire a trovare i fondi per iscriversi nella massima serie e finire così di nuovo in serie C. Sforzi di anni che sarebbero andati in fumo per un sogno non alla portata della vita reale. Una vita reale che a Foggia richiede più sacrifici che in altre parti dell’italico stivale. La ricerca di sponsor per uno sport “minore”, (che schifo di espressione), come è il baseball in Italia, è difficoltosa in ogni angolo del Paese, ma in terra Foggiana diventa un’impresa ancor più ardua.
In questo 2022 il Fovea spende poco meno di 40 mila euro, una decina dagli sponsor, che Strippoli e tutta la società non finiscono mai di ringraziare, il resto è praticamente tutta autotassazione. Anni di piccoli risparmi hanno portato il Fovea ad accumulare un piccolo tesoretto che quest’anno gli ha permesso di arrivare ad un passo dalla serie A e di mantenere due Venezuelani che hanno lavorato per la società facendola crescere e portandola ad un livello più alto.
Il Fovea perde nettamente la finale contro il Nettuno e rimane in serie B, felice comunque per un 2022 da applausi come quelli scrocianti dei suoi numerosi tifosi che mai hanno fatto mancare il loro sostegno. Neanche finito il 2022 la testa di Strippoli e compagni è già nel 2023, un anno in cui la prima squadra dovrà essere ridimensionata, perché il tesoretto accumulato negli anni passati è stato speso ed ora è il momento di ricrearlo, rinunciando a qualche sogno di gloria con la prima squadra, ma continuando a costruire il futuro con il settore giovanile.
Un settore giovanile che vede più di 70 iscritti, una squadra under 12, una under 15 e poi subito la prima squadra, facendo saltare ai giovani la categoria Under 18, una scelta quasi obbligata, per farli giocare il più possibile e caricarli di un bagaglio di esperienza che gli servirà appena più grandi.
Se la prima squadra dovrà essere ridimensionata per mancanza di fondi, probabilmente puntando più ad una salvezza che alla promozione, anche se mai dire mai con l’esperienza accumulata da questi giovani ragazzi nell’ultimo anno, rinunciando probabilmente anche al prezioso aiuto dei sudamericani, Il 2023 vedrà la nascita di una squadra amatoriale di Softball con una quindicina di ragazze di tutte le età che scenderanno in campo con i colori del Fovea Embers.
L’ossessione per il baseball, come la chiama Salvatore, è in realtà la sua missione di vita, e mantenere vivo il Fovea facendolo crescere anno dopo anno è l’obbiettivo di una vita vissuta per la sua città. Per continuare a crescere come è cresciuto in questi 6 anni, il Fovea deve puntare tutto sul futuro, su quei giovani di cui è ricca la ventosa terra Foggiana e che è sempre più difficile tirare fuori da casa.
Questi ragazzi hanno bisogno di giocare, confrontarsi, scontrarsi tra di loro, e in uno sport dove si gioca fin troppo poco, dove si punta troppo sull’estate, lasciando allo sbando le società nelle altre tre stagioni, non si può perdere nemmeno un’occasione per farli battere, lanciare, tuffarsi.
Per questo Salvatore, con grande spirito di sacrificio, un sacrificio fatto con il sorriso, ha deciso di rinunciare per il 2023 alla guida tecnica della prima Squadra. Salvatore non sarà il manager del Fovea Embers in serie B e si dedicherà al settore giovanile accompagnando i ragazzi in giro per il Sud Italia a giocare a Baseball. Quella che potrebbe sembrare una retrocessione lavorativa per Salvatore, in realtà è una grandissima Promozione, forse più importante della salita in serie A. Una promozione di valori che è esempio concreto di quanto è fondamentale il lavoro sui giovani, nostro unico futuro. Un lavoro che fa di Salvatore Strippoli, oltre che un grande Maestro del Baseball, la vera bandiera di Foggia.