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TIGRI BASEBALL: L’ESPERIENZA DI UN TORNEO INTERNAZIONALE

21 Dic , 2022  

di Serenella Mele

Tornati a casa in quel di Alghero, gli atleti con qualche genitore al seguito, tecnici e dirigenti delle Tigri baseball che dal 28 ottobre al 1° novembre 2022 hanno partecipato all’European Tournament 3° memorial “Amelia Pennafina”, che fa parte del circuito  European Tournament boys league. Organizzato dalla società Lions di Nettuno con la collaborazione delle società del territorio: Dolphins, Nettuno 2, Academy, San Giacomo. Nella categoria mini baseball, i piccoli atleti accompagnati dal presidente Salvatore Cherchi si sono confrontati con Nettuno2, Dolphins, Modena, Lions. Una vera spedizione sportiva, un pullman con 54 persone direzione Lazio. Decisamente soddisfatto dell’esperienza il presidente delle Tigri:

“Il nostro scopo era far giocare i piccoli, in previsione del Torno di Praga programmato a giugno 2023, in modo che facessero esperienza di partite vere anche con ragazzi molto più bravi. Tutto diventa utile per imparare, anche le sconfitte. Abbiamo affrontato squadre di Anzio, Nettuno, Modena: abbiamo giocato 5 partite vincendone 3, con grande soddisfazione perchè i ragazzi giocando così tanto si sono appassionati al baseball ancora di più. Hanno giocato anche due partite in un giorno, visto tante partite, il loro apprendimento è cresciuto notevolmente”.

S’impara anche guardando giocare gli altri?

“Senza dubbio, s’impara provando anche a copiare gesti sportivi visti nelle partite degli altri. I ragazzi hanno seguito con attenzione anche le altre partite. Viviamo in una regione dove la serie A è lontana (Cagliari, ndr), mentre nella penisola le occasioni per vedere atleti più grandi ed esperti è più frequente. Anche i piccoli del mini baseball sono colpiti dal gioco di livello più alto, quindi vederli attenti nel seguire da fuori campo le altre partite, per noi dirigenti è stato motivo di soddisfazione. Sono tutti contenti, orgogliosi di quello che hanno fatto, e noi dirigenti siamo consapevoli di aver fatto volentieri dei sacrifici per poter essere presenti al Torneo Internazionale di Anzio e Nettuno, davvero ne è valsa la pena. Anche i genitori al seguito hanno fatto un’esperienza bellissima, perchè hanno visto i loro figli giocare e divertirsi, qualche volta piangere perchè avevano perso, ma in generale si sono divertiti. Noi volevamo che fosse un’esperienza divertente ma anche formativa, bella anche dal punto di vista umano perchè sono nate amicizie al di là dell’agonismo sul campo. I ragazzi dopo aver giocato interagivano, parlavano, commentavano le partite”.

Le reazioni dei genitori: che riscontro hai avuto?

“Esperienze come questa servono molto anche alle famiglie, vedere i loro figli giocare, vivere il baseball, vederli nella veste di atleti in campo e fuori, provoca una sorta di cambiamento dell’atteggiamento anche da parte delle famiglie: sono più consapevoli di quanto i loro figli amino lo sport, li vedono all’opera, sono più disponibili anche nei confronti della società in quanto ne capiscono gli sforzi, le difficoltà, quindi diventano senza dubbio loro stessi più disponibili anche semplicemente ad accompagnare i figli al campo.

Seguirne l’attività sportiva, condividere con loro e con la società tutto quello che comporta il gioco del baseball e magari amarlo loro stessi sempre di più. Ho potuto cogliere la soddisfazione dei genitori, le reazioni emotive, il seguire i loro figli anche a distanza mentre erano impegnati nelle partite. Anche asciugare qualche lacrima, ci sta. Tutto aiuta, avere i genitori partecipi anche emotivamente in una grande trasferta come quella del Memorial, diventa un’esperienza che si ricorda, ti resta dentro, ti avvicina di più al baseball”.

Le famiglie possono diventare anche testimonial ?

“Senza dubbio. Ci hanno dato una grande mano nella gestione di un gruppo numeroso, hanno vissuto al nostro fianco tutti i momenti del Torneo. Sono tutte cose che poi racconteranno in casa, al lavoro, con parenti ed amici. Raccontare le emozioni diventa motivo di coinvolgimento per portare altri ragazzi ed altre famiglie allo sport che pratichiamo. Ne stanno ancora parlando sui social! Faremo una sorta di squadra itinerante per partecipare ad altri tornei, da cosa nasce cosa, ci sentiamo sostenuti anche noi dirigenti che sul campo e fuori ci troviamo qualche volta anche a gestire eccessi di entusiasmo o delusioni. Resta il fatto che questi ragazzini sono rientrati ancora più appassionati al baseball, per noi rappresenta una ricompensa a sforzi in termini di tempo dedicato ma anche economici. Non dico nulla di nuovo, spostarsi dalla Sardegna per giocare è davvero un enorme impegno economico, qualche volta ci contringe a rinunciare alle competizioni che anche gli atleti più piccoli meritano di affrontare”.

Parliamo anche dell’U12

“Abbiamo portato la squadra campione regionale di categoria, come per il mini baseball. Agli U12   abbiamo aggiunto per l’occasione 3 giocatori di Cupramontana e di Montegranaro che lanciano con la Nazionale, quindi avevamo una squadra molto competitiva: avere questi elementi di livello elevato ha stimolato anche i nostri U12 a fare sempre meglio, essere più concentrati, impegnarsi di più. Abbiamo perso due partite: una contro Nettuno Academy di 1 punto all’extra inning: purtroppo non siamo riusciti a realizzare noi il punto necessario per arrivare tra i primi nel nostro girone. Avremo incontrato anche un’altra squadra molto forte, un team anglo-americano (London Archers, un mix di atleti inglesi ed americani, società che sta organizzando una performance che si svolgerà  durante l’evento di MLB a Londra nel Giugno 2023).

Una vera spedizione con 54 persone al seguito, eravamo il gruppo più casinista del torneo. Essendo un Torneo denominato anche “Halloween”, il 31 Ottobre i bambini hanno giocato mascherati: dopo cena negli spazi predisposti dalla società Lions, abbiamo mangiato tutti insieme e ballato fino a tardi. Avendo dei tecnici cubani che sono anche ottimi ballerini, il divertimento non è mancato: i nostri “ballerini”/tecnici cubani (ottimi tecnici, lo sottolineo) hanno espresso tutta la loro indole latino americana a tempo di salsa con estrema facilità, quindi la festa è diventata la degna conclusione del torneo”.

 Si può replicare ad Alghero un evento come quello che avete vissuto a Nettuno ed Anzio?

“Noi ci stiamo provando. Va detto che le società ospitanti avevano a disposizione 7 campi abbastanza vicini tra loro. Noi avremo quello della Catalana, il nostro, quello di Olmedo e poi di Sassari. Si potrebbe fare ma è molto impegnativo, serve il contributo di molte persone. In Sardegna, col carattere che abbiamo, è più difficile organizzare un evento del genere. Altra difficoltà possono essere i costi di viaggio e soggiorno: mentre a Nettuno in questo periodo le strutture ricettive offrono prezzi accettabili, in Sardegna purtroppo i prezzi sono molto alti e questo può essere motivo di difficoltà per i partecipanti che giungono sulla nostra isola. Comunque ci proveremo”.

Nuoro insegna, con l’esperienza di aver organizzato ad oggi 22 eventi internazionali, con pochi mezzi e tanta buona volontà, oltre ad un nutrito gruppo di volontari. Tigri e Catalana stanno dimostrando sempre di più la validità del “Progetto Alghero”, potrebbero davvero far diventare la città un polo di attrazione anche per il baseball con un evento che sarebbe una grande occasione sportiva oltre che economica, così da far parlare di Alghero anche fuori stagione turistica ed agonistica e non solo per le sue magnifiche bellezze paesaggistiche.