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2 Agosto 1980. A 40 anni dalla strage di Bologna, il ricordo commosso di Giorgio Costantini

2 Ago , 2020  

di Ignazio Gori

 

Antonella Ceci, Angela Marino, Leo Luca Marino, Domenica Marino, Errica Frigerio, Vito Diomede Fresa, Cesare Francesco Diomede Fresa, Anna Maria Bosio, Carlo Mauri, Luca Mauri, Eckhardt Mader, Margret Rohrs, Kai Mader, Sonia Burri, Patrizia Messineo, Silvana Serravalli, Manuela Gallon, Natalia Agostini, Marina Antonella Trolese, Anna Maria Salvagnini, Roberto De Marchi … … Sono 85 le persone che quel 2 Agosto di quarant’anni fa persero la vita alla stazione centrale di Bologna, in conseguenza all’esplosione di un ordigno lasciato in una valigia abbandonata, che ha causato il crollo dell’ala ovest dell’edificio. Erano le 10:25 del mattino. L’attentato terroristico, tipico della cosiddetta “Strategia della Tensione”, è stato ricondotto a frange dell’Estrema Destra ed è considerato il più grave atto terroristico del Dopoguerra nel nostro Paese.

Anche il Bar del Baseball, nel ricordare con estremo cordoglio chi perse la vita in quella tragica occasione, si unisce nella collettiva e annuale rimembranza, ascoltando il racconto di Giorgio Costantini, il quale, trovandosi con i compagni del Nettuno a Bologna per una trasferta, fu tra i primi soccorritori.

“Ricordo benissimo quella triste giornata di quaranta anni fa” racconta Costantini. “Eravamo a Bologna per una trasferta del campionato di baseball e alloggiavamo tutti in un bellissimo hotel, il Jolly, posto proprio dinanzi alla stazione centrale. Noi giocatori, come di consueto, eravamo abituati a trascorrere molto tempo nella stazione, per via dei numerosi negozi, bar, edicole … ma quel giorno, fortunatamente, nessuno di noi ci andò. Io, insieme a Mirra, andai in un negozio, perché volevo comprare un regalino a mia figlia, come facevo sempre. Eravamo a circa 100m dalla stazione, e ci divideva solo un palazzo. Ad un tratto sentimmo un boato, un rumore talmente forte che mi ha fatto ricordare l’esplosione delle bombe al poligono di tiro a Nettuno. Un rumore assordante. Allora chiesi alla titolare del negozio se nelle vicinanze ci fosse un poligono, dove era usa far esplodere bombe, provare armi da guerra … La risposta fu no. Allora io e Mirra ci allarmammo. Ma ricordo un particolare non da tralasciare. Qualche secondo prima che esplodesse questo ordigno, passarono velocemente due o tre vetture autocivette della Polizia, a sirene spiegate, dirette verso la stazione. Si affrettavano come se fossero state avvisate da qualcuno. Una cosa molto, molto strana. Dopo l’esplosione uscimmo dal negozio e vedemmo un’immane colonna di fumo, alta almeno un centinaio di metri che si sollevava e si espandeva nell’aria. C’erano dei signori che correvano con in braccio dei bambini, ricoperti di polvere. Altri piangevano. Quando arrivammo davanti alla stazione assistemmo ad una scena indelebile nella mia memoria: metà edificio era crollato, c’erano auto sventrate, molti cadaveri a terra, sotto i calcinacci, sulla strada … un panorama allucinante, post-apocalittico, come dopo un bombardamento di guerra. Davanti a quella tragedia ci affrettammo a dare una mano, togliendo i calcinacci che ricoprivano i corpi. Poi iniziò un forsennato andirivieni di polizia, pompieri, ambulanze … ricordo che furono utilizzati i bus cittadini per trasportare la grande quantità di morti e feriti. Il trambusto durò tutto il giorno. Eravamo fortemente scossi e giocammo male quella partita. Sono tuttora convinto che non si sarebbe dovuto giocare.  Ripenso ancora al destino che quel giorno non ci volle coinvolti in quella strage. C’erano anche molti tifosi concittadini nettunesi al nostro seguito, ma nessuno rimase coinvolto. Un vero miracolo.”

Pier Francesco Laurenti, Paolino Bianchi, Vincenzina Sala, Berta Ebner, Vincenzo Lanconelli, Lina Ferretti, Romeo Ruozi, Amorveno Marzagalli, Antonio Francesco Lascala, Rosina Barbaro, Irene Breton, Pietro Galassi, Lidia Olla, Maria Idria Avati, Antonio Montanari … … 85 vittime. Erano le 10:25 del mattino e lo sono ancora. Per non dimenticare. Mai.

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Per chi ne volesse sapere di più, consiglio vivamente il bellissimo saggio di Paolo Cucchiarelli, scrittore e giornalista investigativo, “Ustica & Bologna. Attacco all’Italia” pubblicato da La Nave di Teseo.

 

(la foto di copertina è tratta da www.ilriformista.it )