Racconti

AIBXC: la battuta.

3 Mag , 2018  

di Alberto Nardecchia

Come accennato, i nostri atleti non hanno lanciatori ma, una volta che l’arbitro capo gli consegna la pallina sonora fanno tutto da soli. E’ comprensibile che impugnando la mazza con una mano sola non sarà certo una clava ma una leggera e maneggevole. Nell’impugnare la pallina con l’altra mano, consigliamo di far combaciare la parte senza buchi verso l’impatto della mazza. Tenere la pallina con meno dita possibilmente dalla metà che guarda la squadra in difesa. Ogni battitore troverà la propria battuta, che in genere è quella a “pendolo”.  Cioè la mazza viene alzata sopra la testa con tutta l’estensione del braccio quindi fare la rotazione in basso leggermente vicino al ginocchio, parallelamente al corpo in modo tale che si ha più possibilità di colpire la pallina lasciata cadere verso terra.

Nel conteggio non ci sono i Ball ma solo strike, con la differenza che contano tutti “sia quelli battuti in foul – sia quelli che non arrivano al cordino sia quelli in cui non si colpisce la palla”. E quindi al terzo strike si è Out. Regola importante è quella che una battuta che in volo supera il cordino l’arbitro di terza chiamerà il Flyout, i difensori dovranno coprirsi la testa con il guantone per scongiurare di essere colpiti, il battitore è out.
Una volta che si colpisce la palla, l’arbitro di prima fa suonare la base. Il battitore dovrà girargli intorno come una battuta da due basi e correre verso la seconda, nel frattempo l’arbitro di prima smette di far suonare la base perché sarà l’assistente di seconda battendo le palette a dare indicazione per la corsa.
A volte i battitori vengono fermati, perché la pallina pur battuta non raggiunge la parte buona del campo (oltre il cordino di seconda/terza) e deve tornare a battere.
Come per i normodotati, questi atleti riescono a fare fuoricampo. Pensate questa pallina pur battendola a terra se esce da una linea tracciata da cinesini ad una distanza di 70 metri diventa fuoricampo.

Foto di Lauro Bassani