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Concluso il 46° Torneo Fedeltà a Domusnovas: per quel nome sul muro

19 Ott , 2020  

di Serenella Mele


Si è concluso il Torneo Fedeltà 2020
di baseball a Domusnovas, nei tempi previsti, con qualche contrattempo dovuto alla pioggia. Il primo a tirare un sospiro di sollievo è il patron Emilio Gessa, presidente della Vibraf Domusnovas, organizzatrice del torneo da ben 46 edizioni e vero motore della manifestazione: “La cosa più importante è stata riuscire a portarlo a termine -confessa Emilio Gessa soddisfatto – c’era sempre la tensione, a causa dell’emergenza sanitaria. Ma se si rispettano le regole di prevenzione, così come tutti noi abbiamo fatto, alla fine va tutto bene”

Mi piace questo esordio del presidente Gessa, a commento di una delle manifestazioni di baseball più longeve in Italia: non il risultato, importante ma relativo, ma il rispetto delle regole, per il bene prezioso di tutti. Un uomo cresciuto a pane e baseball, Emilio Gessa, che prima di tutto ai bambini insegna i valori dello sport, da imparare a memoria e mettere in pratica in campo e fuori. Sempre.

“In una situazione come quella attuale – prosegue Gessa – bisogna avere un po’ di coraggio, se si rispettano le regole si corrono meno rischi. A dire la verità non vedevo l’ora che finisse, ho davvero tirato un sospiro di sollievo dopo la premiazione. Tra il maltempo ed il continuo ricordare di mantenere le distanze e mettere la mascherina (fortunatamente mi hanno ascoltato..), posso dire che abbiamo fatto un grande torneo. Il baseball ci da una mano, devo dire, non c’è contatto fisico e si gioca praticamente a distanza sempre”.

Quanto conta il risultato, e quanto invece riuscire a portare a termine la manifestazione “indenni”?

“La cosa più importante è aver giocato, poi la classifica alla fine delle partite è davvero la cosa meno importante. Rimane giusto quel nome sul muro, il nostro murales storico che da 46 anni racconta i vincitori. Mentre gli altri anni si pensava solo a sfidarsi sul campo, quest’anno c’era la tensione di rispettare assolutamente le regole perché non ci fossero contagi: come comportarsi se fosse successo qualcosa, ecc. E’ andato tutto bene, il nostro è stato l’unico torneo disputato in zona, quindi c’era molto controllo giustamente anche da parte delle autorità”.

Diamo soddisfazione anche ai vincitori

Sorride Emilio Gessa, nel ricordare il nome della formazione vincitrice, gli Scaldapanchina: “Esiste un film, con questo nome (commedia del 2006 diretta da Dennis Dugan, ndr), un bel film sul baseball, che ogni tanto faccio vedere ai ragazzi. Da quel film, una volta cresciuta mia figlia ha tratto il nome per la sua squadra che ha partecipato al torneo. Per la verità -sorride ancora Emilio Gessa – hanno scaldato la panchina per anni, non avevano mai vinto nonostante la squadra esista da 11 anni. Quest’anno sono riusciti nell’impresa, quindi hanno finalmente il loro nome sul murale storico. Quello è forse il premio più ambito da tutti, tutti iniziano a giocare a baseball da noi, magari con gli anni possono fare altre scelte e come adesso facciamo fatica a partecipare ai campionati. Poi, se vai avanti con le categorie, devi necessariamente cercare altrove i talenti per competere se non ne hai a sufficienza sul territorio. Altrimenti stai solo sprecando tempo e soldi”.

A baseball si può giocare in sicurezza, diciamolo a tutti i genitori

“Noi stiamo facendo i campionati U12, ti dico che sto facendo più fatica a convincere i genitori a mandare i bambini al campo, di quanta ne abbia fatta ad organizzare la 46ma edizione del Torneo. La loro preoccupazione da un lato è comprensibile, ma posso assicurare che tutte le regole di prevenzione vengono rispettate, in campo. Sempre. Il mio appello, da padre e da tecnico è sempre di rispettare le regole nel quotidiano, adulti e giovani. Lo sport è un grande veicolo di educazione sociale, può diventare un indotto economico importante a certi livelli, ma alla base di tutto ci sono i comportamenti corretti delle persone. Adesso più che mai. Per il momento abbiamo solo il settore giovanile a Domusnovas, sia col baseball che col softball. E il Torneo, ce lo teniamo stretto, serve anche per far nascere la voglia di giocare nelle nuove generazioni”.