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ERIKA PIANCASTELLI: QUESTO E’ UN GRUPPO SPECIALE

30 Lug , 2019  

di Emanuele Tinari

E’ il capitano della Nazionale italiana, all’ultimo Campionato Europeo ha battuto 10 home runs, è brava, è bella, ma soprattutto è una ragazza che ama profondamente il softball, che ama la maglia azzurra che indossa e che non si risparmia quando scende in campo. Le abbiamo rivolto qualche domanda appena dopo la fine del torneo di qualificazione olimpica.

Se dovessi descrivere con tre parole-chiave l’esperienza della qualificazione olimpica, quali sceglieresti?

Un sogno che diventa realtà

Chi ti ha sorpreso e chi deluso tra le avversarie di questo torneo di qualificazione?

Mi ha sorpreso molto la Gran Bretagna, hanno battuto l’Olanda per arrivare in finale e mi sembravano molto più forti rispetto all’Europeo. Mi ha deluso l’Olanda. Sembravano troppo rilassate durante le qualificazioni e secondo me potevano dare di più.

Cos’è per te il Softball? Spiegalo alle ragazze italiane che non lo conoscono

Il softball per me è uno sport di squadra meraviglioso. È uno sport in cui servono tutte le 15/17 ragazze per vincere. Non si può mai vincere con solo una persona. Ogni ruolo è importante. Il softball è uno sport in cui il fallimento numericamente supera il successo. È uno sport che ti fa crescere non solo fisicamente ma, anche mentalmente: l’80 percento è mentale e il 20 percento fisico. Puoi essere fortissima fisicamente, ma se sei debole mentalmente questo sport ti butta giù. Quando giochi uno sport di squadra come questo, cresci anche come persona ed è una combinazione unica. 

Agli europei abbiamo visto un’Italia irresistibile nel box di battuta. Le prestazioni si sono ridotte in fase di qualificazione. Qual’è stata la differenza tra le due prove?

Durante le qualificazioni c’è molta più pressione. Essendo anche rimaste ferme con le partite, ci si mette un po’ a riprendersi con il timing del lanciatore.

Dopo la vittoria degli Europei e questo importante traguardo olimpico, qual è il segreto del vostro affiatamento?

Questa squadra è una squadra molto unita in campo, ma anche fuori dal campo. Ci vogliamo bene e ognuna di noi vuole vedere il successo dell’altra.

Ora si può davvero sognare?

Adesso non è più un sogno, il nostro sogno e diventato realtà. Adesso si pensa a portare a casa una medaglia

Com’è essere il capitano di questo gruppo?

Questo gruppo è un gruppo speciale, io sono orgogliosissima di far parte di un gruppo così unito. Le ragazze mi hanno accettata da subito e adesso che sono capitano non mi trattano diversamente. Noi siamo sorelle e tutto quello che facciamo e tutto quello che decidiamo, lo facciamo insieme. Quando hai un gruppo di ragazze con lo stesso obiettivo e la stessa passione per questo sport, è li che crei una squadra vera. Non basta solo il talento. Sono molto onorata di essere il capitano dell’Italia e di indossare la maglia azzurra.

Cosa vi siete dette sotto di 4 punti con l’Olanda?

Quando eravamo sotto di 4 punti siamo rimaste molto calme, perché avevamo fiducia non solo nella squadra, ma soprattutto nei nostri lanciatori. La partita era appena iniziata e avevamo ancora tutto il tempo per cambiare il punteggio. 

(Fonte immagini: Dirk Steffen)